Giuseppe Sandro Mela.
2016-11-05.
L’idealismo hegeliano e quello storico, poi evolutosi in puro materialismo, hanno inferto al mondo vulnus severi, tra i quali grandeggia la visione meramente economica dell’uomo concepito come puro ingranaggio di una macchina sociale.
Da questo assioma derivano conseguenze che sarebbero state logicamente deducibili, solo che la gente avesse pensato in modo più aderente alla realtà: siccome ciò non è avvenuto, l’umanità si trova ora a dover gestire un simile fardello.
Ma nel volgere del tempo la situazione mondiale è drammaticamente cambiata: solo l’Occidente non sembrerebbe essersene ancora accorto, e persiste nel voler ragionare con metri passati, sradicati dalla realtà.
L’Occidente rende conto di circa un sesto della popolazione mondiale.
Non solo, se negli anni sessanta rendeva conto di oltre il 90% del pil mondiale, ad oggi supera a stento il 40%: paesi allora miseri sono emersi economicamente ed adesso sono potenze economiche mondiale o, almeno, locoregionali.
L’occidente non è più in grado di utilizzare l’arma che aveva considerato essere la prediletta: il potere economico. Non che esso sia vanificato: è ancora potente. Ma non conta più come un tempo, si voglia o meno. E sono venuti i tempi neiquali deve per forza di cose tener presente che esistono anche gli altri.
Ed il mondo inizia a ribellarsi a simile Weltanschauung e prassi comportamentale.
Prosegue e si allarga la rivolta all’impèrio mondiale. Gambia.
Nella fattispecie dell’argomento odierno, stiamo assistendo al crollo della visione occidentale di tentare di integrare obtorto collo le altre realtà politiche, sociali ed economiche usando la sola leva economica. Le integrazioni forzose riuscirono solo all’Impero Assiro, ma erano tempi e condizione ben differenti dagli attuali.
Il nodo è che i popoli sono attaccati al loro retaggio religioso, storico, culturale e sociale in modo ben più radicato e profondo di quanto non possa apparire ad un’analisi superficiale.
Esempi paradigmatici sono la Russia e la Cina, quantunque in termini alquanto diversi. I Russia, settanta anni di comunismo non sono stati in grado di sradicare il popolo russo dalle proprie tradizioni, ancorché vissute in modo latente: Mr Putin ha ripreso come se nulla fosse accaduto l’eredità del Czar e la Chiesa Ortodossa è più viva che mai. In Cina Deng Xioaping ha fatto transitare il Pcc in una risorta scuola mandarinica. Solo per fare due esempi a portata di tutti.
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Ricordate la visita di Mr Obama in Kenya?
«Kenyan president describes gay rights as a non-issue after Obama calls for equality for gays and lesbians in Africa»
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«South Africa is the only country on the continent to have legalised gay marriage. Most African countries have made it illegal to be gay or lesbian»
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«China’s popularity in Africa is strong. Its policy of not linking aid and investments to human rights and good governance has made Beijing many friends on the continent, beyond its authoritarian governments»
37 pensieri riguardo “Cina. Consolida il suo impero in Africa.”
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