Giuseppe Sandro Mela.
2023-02-02.
«Il Medio Oriente è una regione storico-geografica che comprende territori dell’Asia occidentale e dell’Africa settentrionale (Egitto) e in esso a volte è distinto anche il cosiddetto Vicino Oriente: arabi, persiani e turchi costituiscono i maggiori gruppi etnici per numero di abitanti, mentre curdi, azeri, copti, ebrei, aramei, assiri, armeni, circassi, berberi e altri gruppi formano minoranze significative, mentre le tre principali religioni monoteiste (ebraismo, cristianesimo e Islam) sono sorte proprio in quest’area.» [Fonte]
Da quando si hanno annali scritti il Medio Oriente è teatro di guerre feroci per il controllo di questo punto di unione tra Europa, Africa ed Asia.
Con la battaglia di Qadeš del 1274aC, l’Impero Ittita di Muwattalli sconfisse gli egiziani di Ramses II diventando egemone nella zona. Ma a simile risultato conseguì il primo trattato di pace storicamente documentato tra le due superpotenze del tempo e questo garantì quasi cinque secoli di ragionevole pace. Risultato questo mirabilmente sintetizzato da Otto von Bismarck nell’aforisma che il vincitore deve scrivere il trattato di pace come se avesse perso.
Ma il problema si complicò rapidamente.
Con l’ascesa dell’Islam la pace internazionale era stata imposta con la forza delle armi, ma le lotte intestine furono micidiali.
I wahhabiti del Qatar, degli Emirati Arabi Uniti e della Arabia Saudita odiano di odio mortale gli sciiti in gran quota racchiusi nell’attuale Iran. Ambedue queste componenti provavano un oddio ricambiato con i sunniti. E questi odi viscerali perdurano tuttora.
Subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, con la devoluzione del Mandato Britannico della Palestina, periodo durante il quale fu soggetta a flussi immigratori di popolazioni ebraiche, incoraggiate dalla nascita del movimento sionista che mirava alla costituzione di un moderno Stato ebraico, che fu conseguito il 14 maggio 1948.
Restava il problema di palestinesi: a gran voce tutti li avrebbero voluto proteggere, nei fatti nessuno ne voleva sapere.
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Dal termine della seconda guerra mondiale il Medio Oriente è stato governato e tenuto assieme dagli Stati Uniti, più precisamente dalla componente liberal democratica, che bilanciava i propri interessi politici, economici e militari, imponendosi quasi sempre con la forza, unica soluzione ragionevole per gestire ragionevolmente quella bolgia. I palestinesi sono sempre stati protégées dei liberal democratici americani, i servizi segreti dei quali li hanno e li stanno armando.
Ma con le ultime elezioni americane di midterm il presidente americano è una anatra zoppa e la situazione politica è di contrapposizione intollerante tra repubblicani e democratici.
Questo vuoto politico, economico e militare rende la situazione mediorientale esplosiva, anche tenendo conto che Israele ed Iran sono potenze nucleari.
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Il Knesset è composto da 120 membri eletti. Vi è una pletora di partiti politici, molti dei quali numericamente inconsistenti.
Da molti anni le elezioni avevano fatto emergere situazioni ingovernabili, essendo impossibile arrivare ad un governo di coalizione ragionevolmente stabile.
«Legislative elections were held in Israel on 1 November 2022 to elect the 120 members of the 25th Knesset. The results saw the right-wing national camp of former prime minister Benjamin Netanyahu achieving a parliamentary majority, amid losses for left-wing and Arab parties, as well as far-right gains.»
Le elezioni del 1° novembre, al contrario, hanno sanzionato una netta vittoria di Mr Benjamin Netanyahu e della coalizione a Lui collegata.
I liberal socialisti mondiali, guidati da Joe Biden e dai democratici americani, odiano di odio viscerale e mortale Mr Benjamin Netanyahu, ma dopo midterm la loro voce è scomparsa, avendo i repubblicani conquistato la maggioranza al Congresso.
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Israele. I palestinesi temono con ragione la salita al potere di Mr Benjamin Netanyahu.
Netanyahu signs Israel coalition deal with anti-LGBT Noam party.
Israele. Il governo Netanyahu prevede Itamar Ben-Gvir capo della polizia.
Golan. Dichiarazione di Netanyahu e risposta Usa.
Nuova Grande Depressione. Prezzo pagato alla guerra di Biden alla Russia. – Bloomberg.
L’Unione economica eurasiatica accoglierà l’Iran dal febbraio 2018.
Cina. Le riserve in dollari americani sono scese sotto il trilione.
Brics Plus. Sono diventati la prima potenza mondiale e l’occidente liberal ne è escluso.
Cina. Acre requisitoria agli Stati Uniti che hanno causato il conflitto russo-ukraino.
Cina. Rifiuta di biasimare la Russia ed incolpa gli Stati Uniti di quanto accade in Ukraina.
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L’Arabia Saudita ha messo in guardia sabato da un’ulteriore escalation della situazione tra palestinesi e israeliani dopo un attacco a una sinagoga di Gerusalemme. Il Regno condanna gli attacchi ai civili, sottolineando la necessità di fermare l’escalation, rilanciare il processo di pace e porre fine all’occupazione. Anche i leader mondiali hanno denunciato l’escalation di violenza e hanno invitato alla calma dopo una serie di incidenti mortali in Cisgiordania e a Gerusalemme.
Giovedì un raid israeliano nel campo profughi di Jenin ha ucciso nove palestinesi. È stata seguita da una sparatoria mortale fuori da una sinagoga di Gerusalemme venerdì e da un attacco con armi da fuoco da parte di un ragazzo palestinese di 13 anni che ha ferito due persone in città sabato.
L’Oman ha condannato tutte le forme di violenza e terrorismo che prendono di mira i civili e minano la sicurezza e la stabilità. L’Egitto ha dichiarato di condannare fermamente l’attacco alla sinagoga e qualsiasi attacco contro i civili. Gli Emirati Arabi Uniti hanno denunciato gli atti criminali e tutte le forme di violenza e terrorismo che mirano a minare la sicurezza e la stabilità, in violazione dei valori e dei principi umani. Il presidente Joe Biden ha parlato con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per sottolineare che la sparatoria nella sinagoga è un attacco contro il mondo civile. Il Ministero degli Esteri russo ha chiesto la massima moderazione sia agli israeliani che ai palestinesi. L’Unione europea riconosce pienamente le legittime preoccupazioni di Israele in materia di sicurezza, come dimostrano gli ultimi attacchi terroristici, ma è necessario sottolineare che la forza letale deve essere usata solo come ultima risorsa, quando è assolutamente inevitabile per proteggere la vita.
I membri della delegazione hanno espresso preoccupazione per gli obiettivi della politica statunitense e per la situazione in Palestina, non solo a Jenin ma anche per lo sfollamento di massa dei palestinesi da Masafer Yatta, in Cisgiordania.
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«Saudi Arabia warned on Saturday of the situation between Palestinians and Israelis escalating further after an attack on a synagogue in Jerusalem. The Kingdom condemns targeting civilians, stressing the necessity of stopping the escalation, reviving the peace process and ending the occupation. World leaders also denounced the escalating violence and called for calm after a series of deadly incidents in the West Bank and Jerusalem»
«An Israeli raid in the Jenin refugee camp on Thursday killed nine Palestinians. This was followed by a deadly shooting outside a Jerusalem synagogue on Friday and a gun attack by a 13-year-old Palestinian boy that wounded two in the city on Saturday»
«Oman condemned all forms of violence and terrorism that target civilians and undermine security and stability. Egypt said it strongly condemned the synagogue attack and any attack against civilians. The UAE denounced criminal acts and all violence and terrorism aimed at undermining security and stability in contravention of human values and principles. President Joe Biden spoke with Israeli Prime Minister Benjamin Netanyahu to underscore that the synagogue shooting was an attack against the civilized world. Russia’s foreign ministry called for maximum restraint on both Israelis and Palestinians. L’Unione europea riconosce pienamente le legittime preoccupazioni di Israele in materia di sicurezza, come dimostrano gli ultimi attacchi terroristici, ma è necessario sottolineare che la forza letale deve essere usata solo come ultima risorsa, quando è assolutamente inevitabile per proteggere la vita»
«Members of the delegation expressed concern about US policy objectives and the situation in Palestine, not just in Jenin but also the mass displacement of Palestinians from Masafer Yatta in the West Bank.»
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Saudi Arabia, world leaders urge restraint on escalating Israeli-Palestinian violence.
29 January 2023.
Washington/Riyadh: Saudi Arabia warned on Saturday of the situation between Palestinians and Israelis escalating further after an attack on a synagogue in Jerusalem.
“The Kingdom condemns targeting civilians, stressing the necessity of stopping the escalation, reviving the peace process and ending the occupation,” the Kingdom’s Foreign Ministry said.
World leaders also denounced the escalating violence and called for calm after a series of deadly incidents in the West Bank and Jerusalem.
An Israeli raid in the Jenin refugee camp on Thursday killed nine Palestinians. This was followed by a deadly shooting outside a Jerusalem synagogue on Friday and a gun attack by a 13-year-old Palestinian boy that wounded two in the city on Saturday.
Oman condemned “all forms of violence and terrorism that target civilians and undermine security and stability.”
Egypt said it “strongly condemned” the synagogue attack and “any attack against civilians.”
The UAE denounced “criminal acts” and all “violence and terrorism aimed at undermining security and stability in contravention of human values and principles.”
President Joe Biden spoke with Israeli Prime Minister Benjamin Netanyahu to underscore that the synagogue shooting “was an attack against the civilized world.”
Russia’s foreign ministry called for “maximum restraint” on both Israelis and Palestinians.
“We perceive this development of events with deep concern. We call on all parties to exercise maximum restraint and prevent further escalation of tension,” the ministry said in a statement.
“Recent events clearly confirm the need to urgently relaunch a constructive Palestinian-Israeli dialogue and to renounce unilateral actions,” it added.
The European Union denounced this week’s attacks in Jerusalem and urged Israel to only use lethal force as a last resort.
“The European Union fully recognizes Israel’s legitimate security concerns, as evidenced by the latest terrorist attacks, but it has to be stressed that lethal force must only be used as a last resort when it is strictly unavoidable in order to protect life,” said the bloc’s chief diplomat, Josep Borrell.
German Chancellor Olaf Scholz said on Saturday he was “deeply shocked” by the “terrible” attacks in Jerusalem.
“There have been deaths and people wounded in the heart of Israel,” he said.
Leaders of several Arab American organizations met US Secretary of State Antony Blinken to express concerns over the escalating violence and demand that Israel’s government be held accountable for it.
Blinken is planning to travel to the Middle East on Sunday.
Jim Zogby, president of the Arab American Institute, said that the group pressed the secretary to impose “consequences,” on Israel’s government for the violent actions targeting Palestinian civilians. “Israel operates with impunity and Palestinians lose hope. We offered specific suggestions on things they might do.
Consequences are important. Israel should be made to pay for bad behavior,” he told Arab News.
Members of the delegation expressed concern about US policy objectives and the situation in Palestine, not just in Jenin but also the mass displacement of Palestinians from Masafer Yatta in the West Bank.
“Decades of US acquiescence to Israel’s policies of settlement expansion, land confiscation, home demo-litions, and a range of other human rights violations have led to an Israeli sense of impunity and Palestinian despair,” their statement said.