Pubblicato in: Devoluzione socialismo, Giustizia, Unione Europea

Mr Tajani annulla il viaggio in Francia a seguito degli insulti del governo Macron.

Giuseppe Sandro Mela.

2023-05-05.

2023-05-05__ Macron 001

«Italian Foreign Minister Antonio Tajani called off a trip to Paris on Thursday, saying the French interior minister had insulted Italy with comments that were highly critical of Prime Minister Giorgia Meloni»

«Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha annullato un viaggio a Parigi giovedì, affermando che il ministro degli Interni francese ha insultato l’Italia con commenti molto critici nei confronti del primo ministro Giorgia Meloni.»

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Il tasso di esecrabilità di Macron e del suo Governo ha raggiunto il 71%. A ciò si aggiunga il fatto che Macron ha perso il controllo delle camere. Politicamente è impotente. Fa mote parole, anche grosse, ma conta quasi nulla.

Macron ed il suo governo sono liberalsocialisti di rocciosa fede. Hanno valida sponda nell’attuale europarlamento e consiglio europeo, anche se alle prossime elezioni europee le sinistre potrebbero prendere una durissima lezione.

Queste fazioni odiano il Premier Meloni e la Italia, che con le ultime elezioni nazionali ha liquefatto le sinistre ed ha idee politiche opposte alle loro.

Con azione congiunta, i liberalsocialisti stanno fomentando ed alimentando una immigrazione selvaggia in Italia, per schiacciarla sotto il peso di legioni di immigrati clandestini, dei quali loro ben poco si curano.

Benissimo ha fatto il Ministro Tajani a prendere una posizione ferma ed intransigente.

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«Italian Foreign Minister Antonio Tajani called off a trip to Paris on Thursday, saying the French interior minister had insulted Italy with comments that were highly critical of Prime Minister Giorgia Meloni. The French minister, Gerald Darmanin, had earlier told RMC radio that Meloni was “unable to solve the migration problems on which she was elected” and accused her of “lying” to voters that she could end a crisis over growing numbers of boat migrants.»

«France swiftly issued a statement in which it sought to reassure Rome of its willingness to work closely with Italy, but it was not enough to persuade Tajani to catch his plane. The insults to the government and Italy uttered by the minister @GDarmanin are unacceptable. This is not the spirit in which common European challenges should be addressed»

«It was the latest in a series of clashes between Paris and Rome since Meloni took office last October at the head of a nationalist, conservative government which has a very different world vision to that of French President Emmanuel Macron.»

«Italy has seen a surge in migrant arrivals since Meloni won power last year. More than 42,400 people have landed in Italy so far in 2023, against around 11,220 in the same period last year. Darmanin compared Meloni to the far-right French leader Marine Le Pen, a political foe of Macron»

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Italian foreign minister calls off Paris trip after French ‘insults’

Rome, May 4 (Reuters) – Italian Foreign Minister Antonio Tajani called off a trip to Paris on Thursday, saying the French interior minister had insulted Italy with comments that were highly critical of Prime Minister Giorgia Meloni.

The French minister, Gerald Darmanin, had earlier told RMC radio that Meloni was “unable to solve the migration problems on which she was elected” and accused her of “lying” to voters that she could end a crisis over growing numbers of boat migrants.

News of his comments came as Tajani was preparing to fly to Paris to see his French counterpart – a trip that was aimed partly at improving relations between the two European Union countries that have grown increasingly brittle.

France swiftly issued a statement in which it sought to reassure Rome of its willingness to work closely with Italy, but it was not enough to persuade Tajani to catch his plane.

“The insults to the government and Italy uttered by the minister @GDarmanin are unacceptable. This is not the spirit in which common European challenges should be addressed,” Tajani wrote on Twitter.

It was the latest in a series of clashes between Paris and Rome since Meloni took office last October at the head of a nationalist, conservative government which has a very different world vision to that of French President Emmanuel Macron.

Darmanin is very close to Macron and lashed out at Rome last November, accusing Meloni’s government of being “selfish” for refusing to let a charity rescue ship dock in France, forcing it instead to head to France.

Italy has seen a surge in migrant arrivals since Meloni won power last year. More than 42,400 people have landed in Italy so far in 2023, against around 11,220 in the same period last year.

Meloni’s Brothers of Italy party and its coalition partner, the League, pledged a tough crackdown on illegal migrant entries in last year’s election campaign and on Thursday parliament approved a law that toughened prison terms for human traffickers and reduced asylum rights for new arrivals.

Darmanin compared Meloni to the far-right French leader Marine Le Pen, a political foe of Macron. “The extreme right has a vice. That of lying to the population,” he said.

In a subsequent statement, the French government said ties between the two nations were “based on mutual respect”.

“It is also in a spirit of solidarity that the French government wishes to work with Italy to face the common challenge of rapidly increasing migratory flows, particularly from the central Mediterranean,” it added.

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Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha annullato un viaggio a Parigi giovedì, affermando che il ministro degli Interni francese ha insultato l’Italia con commenti molto critici nei confronti del primo ministro Giorgia Meloni. Il ministro francese, Gerald Darmanin, ha dichiarato alla radio RMC che la Meloni non è in grado di risolvere i problemi migratori per i quali è stata eletta e l’ha accusata di aver mentito agli elettori sul fatto che sarebbe stata in grado di porre fine alla crisi del crescente numero di migranti via mare.

La Francia ha prontamente rilasciato una dichiarazione in cui ha cercato di rassicurare Roma sulla sua volontà di lavorare a stretto contatto con l’Italia, ma non è bastato a convincere Tajani a prendere il suo aereo. Gli insulti al governo e all’Italia pronunciati dal ministro @GDarmanin sono inaccettabili. Non è questo lo spirito con cui si dovrebbero affrontare le sfide comuni europee.

È stato l’ultimo di una serie di scontri tra Parigi e Roma da quando Meloni si è insediata lo scorso ottobre a capo di un governo nazionalista e conservatore che ha una visione del mondo molto diversa da quella del presidente francese Emmanuel Macron.

L’Italia ha visto un’impennata negli arrivi di migranti da quando Meloni ha conquistato il potere lo scorso anno. Più di 42,.400 persone sono sbarcate in Italia finora nel 2023, contro le circa 11,220 dello stesso periodo dell’anno scorso. Darmanin ha paragonato Meloni alla leader francese di estrema destra Marine Le Pen, un nemico politico di Macron.

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Italian foreign minister calls off Paris trip after French ‘insults

Il ministro degli Esteri italiano annulla il viaggio a Parigi dopo gli “insulti” francesi

Roma, 4 maggio (Reuters) – Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha annullato un viaggio a Parigi giovedì, dicendo che il ministro degli Interni francese ha insultato l’Italia con commenti molto critici nei confronti del primo ministro Giorgia Meloni.

Il ministro francese, Gerald Darmanin, ha dichiarato alla radio RMC che la Meloni “non è in grado di risolvere i problemi migratori per i quali è stata eletta” e l’ha accusata di aver “mentito” agli elettori sulla possibilità di porre fine alla crisi del crescente numero di migranti via mare.

La notizia dei suoi commenti è giunta mentre Tajani si stava preparando a volare a Parigi per incontrare il suo omologo francese – un viaggio che mirava in parte a migliorare le relazioni tra i due Paesi dell’Unione Europea che sono diventate sempre più fragili.

La Francia ha prontamente rilasciato una dichiarazione in cui ha cercato di rassicurare Roma sulla sua volontà di lavorare a stretto contatto con l’Italia, ma ciò non è bastato a convincere Tajani a prendere il suo aereo.

“Gli insulti al governo e all’Italia pronunciati dal ministro @GDarmanin sono inaccettabili. Non è questo lo spirito con cui si dovrebbero affrontare le sfide comuni europee”, ha scritto Tajani su Twitter.

È stato l’ultimo di una serie di scontri tra Parigi e Roma da quando Meloni si è insediata lo scorso ottobre a capo di un governo nazionalista e conservatore che ha una visione del mondo molto diversa da quella del presidente francese Emmanuel Macron.

Darmanin è molto vicino a Macron e lo scorso novembre si è scagliato contro Roma, accusando il governo della Meloni di essere “egoista” per aver rifiutato di far attraccare in Francia una nave di soccorso di beneficenza, costringendola invece a dirigersi verso la Francia.

L’Italia ha visto un’impennata negli arrivi di migranti da quando la Meloni ha conquistato il potere l’anno scorso. Più di 42,400 persone sono sbarcate in Italia finora nel 2023, contro le 11,220 circa dello stesso periodo dell’anno scorso.

Il partito Fratelli d’Italia della Meloni e il suo partner di coalizione, la Lega, hanno promesso un duro giro di vite sugli ingressi illegali di migranti nella campagna elettorale dello scorso anno e giovedì il Parlamento ha approvato una legge che inasprisce le pene detentive per i trafficanti di esseri umani e riduce i diritti di asilo per i nuovi arrivati.

Darmanin ha paragonato Meloni alla leader dell’estrema destra francese Marine Le Pen, un nemico politico di Macron. “L’estrema destra ha un vizio. Quello di mentire alla popolazione”, ha detto.

In una successiva dichiarazione, il governo francese ha affermato che i legami tra le due nazioni sono “basati sul rispetto reciproco”.

“È anche in uno spirito di solidarietà che il governo francese desidera lavorare con l’Italia per affrontare la sfida comune del rapido aumento dei flussi migratori, in particolare dal Mediterraneo centrale”, ha aggiunto.

Pubblicato in: Banche Centrali, Devoluzione socialismo, Giustizia

Decreto Lavoro 2023. Un sunto completo del testo approvato nel CDM.

Giuseppe Sandro Mela.

2023-05-02.

Palazzo Chigi 001

Riportiamo questo sunto molto completo senza commenti, che saranno fatti a testo definitivo pubblicato in Gazzetta.

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Decreto lavoro 2023, via libera del Cdm: le misure.

01 maggio 2023 | 11.58.

Meloni: “Abbiamo liberato un tesoretto di 4 miliardi”.

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto lavoro 2023. La riunione convocata per il primo maggio è partita con un ritardo di mezz’ora ed è durata circa un’ora e venti minuti.

“Nel giorno della festa dei lavoratori il governo sceglie di lavorare, sceglie di lavorare per dare risposte a lavoratori e lo facciamo con una serie di provvedimenti assai articolati. Il più importante è il taglio delle tasse sul lavoro. Abbiamo liberato un tesoretto di 4 miliardi grazie al coraggio di alcuni provvedimenti, penso al superbonus e alla questione delle accise, e oggi destiniamo l’intero ammontare al più importante taglio delle tasse degli ultimi decenni”, ha detto il premier Giorgia Meloni, in un video girato all’interno di Palazzo Chigi che si conclude con il presidente del Consiglio che entra nella sala dove sta per avere inizio il Cdm per dare il via alla riunione suonando la campanella.

“Tagliamo il cuneo di 4 punti percentuali, e questo taglio si somma a quello già fatto nella legge di bilancio. Così oggi e fino a fine anno – ha rimarcato Meloni – noi abbiamo un taglio di 6 punti percentuali per chi ha redditi fino a 35mila euro e 7 per chi ha redditi più bassi, fino a 25mila euro. Una scelta di cui vado profondamente fiera”, con tagli delle tasse in busta “che possono arrivare fino a 100 euro in un momento in cui l’inflazione galoppa e il costo della vita aumenta e davvero non riesco a capire chi polemizza perfino su questa scelta”.

Sul reddito di cittadinanza, “come promesso, noi distinguiamo chi può lavorare da chi non può farlo. Confermiamo e anzi miglioriamo il sostegno per chi non può lavorare, ovvero per le famiglie che hanno al loro interno un minore, un anziano, un disabile. Ma chi può lavorare viene inserito in un percorso di formazione al lavoro, con un rimborso spese per il periodo in cui si forma e con incentivi importanti per chi lo dovesse assumere”.

Il decreto lavoro “è stato approvato, con importanti interventi a sostegno delle famiglie”, ha detto il ministro del Lavoro Marina Calderone dopo la riunione. ”Per quanto riguarda i contratti a termine, quello che ho letto non è quello che troverete all’interno della norma perché l’obiettivo non era certo quello di rendere più precario l’utilizzo di questi strumenti ma di rendere più agevole l’interpretazione di una norma che in questo momento ha delle difficoltà applicative”, ha aggiunto rispondendo alle domande dei cronisti nel piazzale antistante Palazzo Chigi. Al termine della riunione, non è stata prevista una conferenza stampa col premier e i ministri più interessati, al contrario delle attese della vigilia.

”Credo che sia un intervento che abbia veramente un ampio respiro e dia risposte su tanti fronti e che, soprattutto, delinei un percorso che deve consentirci di accompagnare chi, in questo momento, ha bisogno di lavorare ma anche voglia di lavorare”, ha detto ancora Calderone riferendosi al provvedimento.

Il decreto legge lavoro contiene l’assegno di inclusione, mirato per le famiglie con ”fragili, over 60, persone con disabilità o nuclei che hanno al loro interno i minorenni’, ha spiegato evidenziando che, ”ci sono tanti interventi sul fronte sicurezza sul lavoro e, quindi, anche l’intensificazione dei controlli per gestire in modo più appropriato quelle che sono le evidenze in materia di sicurezza sul lavoro. I nostri non sono interventi spot, c’è dietro una visione che poi si concretizzerà e si scaricherà a terra” perché questo ”è un governo di legislatura”.

LA BOZZA DEL DECRETO – Secondo quanto prevede la bozza del decreto lavoro 2023, il governo non tasserà i fringe benefit fino a 3,000 euro per i lavoratori con figli. Il provvedimento contiene un articolo ‘Misure fiscali per il welfare aziendale’ con cui si stabilisce che ”limitatamente al periodo d’imposta 2023, in deroga a quanto previsto” dal Testo unico delle imposte sui redditi ”non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli a carico, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale entro il limite complessivo di euro 3,000le famiglie e facilitare la conciliazione fra vita privata e lavoro, è istituito” un fondo con una dotazione di 60 milioni di euro per l’anno 2023, come prevede la bozza. Con l’articolo ‘Istituzione di un Fondo per le attività socioeducative a favore dei minori’, il provvedimento stanzia delle risorse per ”le attività socio-educative a favore dei minori, destinato al finanziamento di iniziative dei Comuni, da attuare anche in collaborazione con enti pubblici e privati, finalizzate al potenziamento dei centri estivi, dei servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa che svolgono attività a favore dei minori”.

Nella nuova bozza del decreto legge lavoro anche l’assegno di inclusione che scatterà dal 2024 e avrà un plafond di 5.5 miliardi che arriveranno, a regime, a 6.4 miliardi nel 2033. ”Ai fini dell’erogazione del beneficio economico dell’assegno di inclusione è autorizzata la complessiva spesa di 5,472.7 milioni di euro per l’anno 2024, 5,695.0 milioni di euro per l’anno 2025, 5,623.6 milioni di euro per l’anno 2026, 5,733.6 milioni di euro per l’anno 2027, 5,844.7 milioni di euro per l’anno 2028, 5.958,0 milioni di euro per l’anno 2029, 6.073,6 milioni di euro per l’anno 2030, 6,191.4 milioni di euro per l’anno 2031, 6,311.6 milioni di euro per l’anno 2032, 6,434.1 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2033”.

Pubblicato in: Giustizia

Olindo e Rosa sarebbero innocenti. Procuratore Generale chiede la revisione del processo.

Giuseppe Sandro Mela.

2023-04-16.

Bruegel Pieter il Vecchio datato 1568. Museo di Capodimonte. 001

«È “in tutta coscienza, per amore di Verità e Giustizia (scritte in maiuscolo, ndr) e per l’insopportabilità che due persone, vittime probabilmente di un errore giudiziario, stiano scontando l’ergastolo” che il procuratore generale Cuno Tarfusser chiede la revisione del processo che si è chiuso con una condanna definitiva inflitta a Olindo Romano e Rosa Bazzi per la strage di Erba.»

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Data la delicatezza dell’argomento, riteniamo opportuno riportare la notizia senza aggiungere commento alcuno.

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“Olindo e Rosa innocenti”. Il procuratore chiede la revisione del processo

Il magistrato ritiene che l’ergastolo inflitto alla coppia per la strage di Erba sia frutto di “prove maturate in un contesto malato” e “confessioni false”: “Frigerio testimone non attendibile, soffriva di amnesia”. Cosa c’è nelle 58 pagine dell’ordinanza che chiede la revisione del processo

16 aprile 2023.

AGI – È “in tutta coscienza, per amore di Verità e Giustizia (scritte in maiuscolo, ndr) e per l’insopportabilità che due persone, vittime probabilmente di un errore giudiziario, stiano scontando l’ergastolo” che il procuratore generale Cuno Tarfusser chiede la revisione del processo che si è chiuso con una condanna definitiva inflitta a Olindo Romano e Rosa Bazzi per la strage di Erba.

Sono le ultime parole con le quali il magistrato di Milano sintetizza 58 pagine di istanza che potrebbe riaprire uno dei casi più dibattuti di cronaca nera degli ultimi anni, quello relativo all’uccisione di Raffaella Castagna, del figlio Youssef Marzouk di soli 2 anni, della nonna del bimbo, Paola Galli e della vicina di casa Valeria Cherubini. 

Il magistrato mette in discussione alle radici tutto l’impianto accusatorio ritenuto invece intangibile nei precedenti gradi di giudizio. 

“Se quindi – è scritto nel documento consultato dall’AGI- come ho cercato di dimostrare moltissimi erano gli elementi che sin dal giudizio di primo grado sarebbero stati idonei, se solo valutati dai Giudici, a giudicare inattendibile la prova del “riconoscimento”, fortemente dubbia la prova della “macchia di sangue” e indotte, con modalità che definire poco ortodosse è fare esercizio di eufemismo, le “confessioni”, trattate invece alla stregua di prove regine, oggi, a distanza di oltre 17 anni, la scienza – se auspicabilmente ammessa a farlo nel giudizio rescissorio – è fortunatamente in grado di fornire da sola, ma soprattutto in unione alle numerose criticità in atti e non in atti, comunque mai valutati, quelle certezze scientifiche idonee a fare sgretolare i tre pilastri probatori su cui fondano la condanna all’ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi”.

                         “Frigerio non attendibile, aveva amnesia”

Tra gli elementi ‘nuovi’ emersi sulla base di una consulenza, che metterebbero in dubbio la condanna di Rosa e Olindo, il pg Cuno Tarfusser segnala la non attendibilità del teste, nel frattempo deceduto, Mario Frigerio, il sopravvissuto alla strage di Erba.

“Queste novità si possono così riassumere: mancata valutazione dell’idoneità a rendere testimonianza, effettuata in base alla ricostruzione dalle intercettazioni mai entrate al processo, che evidenziano deficit cognitivi non segnalati nella relazione del dottor Cetti. L’elemento nuovo è costituito dalla decodifica delle intercettazioni ambientali durante la degenza ospedaliera del testimone, nelle quali la somministrazione della testistica clinica è menzionata dai figli ma di cui non vi è traccia nella relazione medica”.

“Dati clinici acquisiti dopo il 2010 che, applicati al caso specifico, dimostrano che Frigerio sviluppò, a seguito dell’aggressione, una disfunzione cognitiva provocata da intossicazione da monossido di carbonio, arresto cardiaco, shock emorragico e lesioni cerebrali focali – si legge ancora nel testo – Stante la gravità dei singoli eventi neurolesivi, la loro concomitanza in un soggetto anziano ed iperteso ha sicuramente determinato un complessivo scadimento delle funzioni cognitive necessarie a rendere valida testimonianza. Dati nuovi che si ricavano dalle trascrizioni delle intercettazioni ambientali, mai effettuate prima, che evidenziano e dimostrano la presenza di disfunzioni cognitive tipicamente osservabili nei casi con patologia neurologica sopra descritta”.

Insomma, “dalle intercettazioni mai trascritte emerge senza alcun dubbio che Mario Frigerio soffriva degli effetti tardivi dovuti all’intossicazione da monossido di carbonio, che hanno a loro volta provocato un’amnesia anterograda. L’amnesico anterogrado è soggetto patologicamente suscettibile agli effetti distorsivi delle suggestioni. Il paziente con amnesia anterograda è da considerarsi un caso di scuola per l’inidoneità a rendere valida testimonianza”.

Si tratterebbe di “dati scientifici nuovi” che portano alla “conclusione” che in relazione alle dichiarazioni rese i giorni 20, 26 dicembre 2006 e 2 gennaio 2007 “il testimone fu progressivamente indotto ad aderire a suggerimenti che determinarono l’installazione di una falsa memoria circa la corrispondenza fra l’aggressore sconosciuto e Olindo Romano”.

                         “Prove maturate in un contesto malato”

Le prove per cui sono stati condannati Rosa e Olindo per la strage di Erba sarebbero maturate in “un contesto che definire malato sarebbe un esercizio di eufemismo”, scrive ancora il Tartufesser nell’istanza di revisione del processo che ha portato alla condanna all’ergastolo per l’omicidio dell’11 dicembre del 2006 di Raffaella Castagna, Paola Galli, Youssef Marzouk Raffaella Cherubini e per il tentato omicidio di Mario Frigerio.

Le tre prove cardine, il riconoscimento degli imputati come autori del delitto da parte di Frigerio, le confessioni dei coniugi e la macchia di sangue trovata sull’auto di Olindo appartenente a Cherubini, vengono smontate una a una dal magistrato, la cui istanza dovrà comunque essere valutata dai giudici prima di un eventuale nuovo processo.

A convincere il pg della necessità di una revisione sono state anche due consulenze che gli hanno sottoposto gli avvocati Fabio Schembri e Paolo Sevesi il 14 febbraio scorso “alla cui stesura hanno contribuito diversi accademici, tutti luminari della rispettiva materia tecnica e scientifica, le quali, alla luce delle più moderne e recenti tecniche e metodologie, comunque successive alla fine della prima decade del secolo, e quindi dei fatti oggetto del processo, hanno analizzato le due prove dichiarative, ovvero il riconoscimento e le confessioni dei due condannati e una consulenza Tecnica biologico-genetica forense che, ad oltre 16 anni di distanza, ha riesaminato e rivalutato alla luce dell’enorme sviluppo tecnologico e metodologico che ha avuto la materia in questi anni, la tecnologia e la metodologia utilizzata allora per il repertamento”.

                         “False le confessioni di Rosa e Olindo”

Secondo il procuratore, “le dichiarazioni auto accusatorie di Olindo Romano e Rosa Bazzi sono da considerarsi false confessioni acquiescenti”. Questo è “il risultato cui giungono i consulenti” sulla base dei “piùà recenti ed avanzati dati scientifici che corrispondono ai criteri che, se mancanti, rendono le confessioni, false confessioni”.

Quanto alla prova del sangue della vittima Valeria Cherubini sull’auto di Olindo, il magistrato scrive che “non si può non rilevare come si tratta di una prova che trasuda criticità mai valutate dalle Corti di merito che mai hanno messo in dubbio, né l’origine della macchia di sangue, né la chain of custody dal momento del suo repertamento”. 

Pubblicato in: Devoluzione socialismo, Giustizia, Stati Uniti

Gran Giurì. Cosa è e come dovrebbe funzionare.

Giuseppe Sandro Mela.

2023-03-31.

Gufo_019__

It is said which judge will judge, and the sentence has already been written.

Si dica quale giudice giudicherà e la sentenza è stata già scritta.

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«A grand jury is set up by a prosecutor to determine whether there is enough evidence to pursue a prosecution. In legal terms, it determines whether probable cause exists to believe a crime has been committed.»

«The Fifth Amendment says: No person shall be held to answer for a capital, or otherwise infamous crime, unless on a presentment or indictment of a Grand Jury.»

«The US courts handbook says they are drawn at random from lists of registered voters, lists of actual voters, or other sources as necessary.»

«Unlike the trial jury, the grand jury does not determine whether a person is guilty of a crime. It also sits in secret. There is no media coverage.»

«The jury does not have to be unanimous to recommend an indictment – or criminal charge. The majority can vary. It can take a two-thirds, or three-quarters verdict.»

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What is a US grand jury?

Former US President Donald Trump is to be charged over hush money payments made to a porn star by his former lawyer, Michael Cohen, just before the 2016 presidential election.

A grand jury has voted to indict him after investigating a $130,000 payout to Stormy Daniels in an attempt to buy her silence over an alleged affair.

Mr Cohen and two ex-aides are among those understood to have testified in front of a grand jury in New York. But how exactly does this system work?

What is the purpose of a grand jury?

A grand jury is set up by a prosecutor to determine whether there is enough evidence to pursue a prosecution.

In legal terms, it determines whether probable cause exists to believe a crime has been committed.

In order to come to this conclusion, the jury is given investigative powers. It can issue subpoenas to compel people to testify or hand over documentation relating to the case.

Members can also question witnesses, who are not allowed to have lawyers in attendance.

Why is it in the legal system?

It is in the Bill of Rights. The Fifth Amendment says: “No person shall be held to answer for a capital, or otherwise infamous crime, unless on a presentment or indictment of a Grand Jury.”

Who is on a grand jury?

Members of the public. The US courts handbook says they “are drawn at random from lists of registered voters, lists of actual voters, or other sources as necessary”.

Jury members may be called for duty for months at a time, but need only appear in court for a few days out of every month.

How many are on the jury?

This can range from as low as six to as high as 23, although a federal grand jury usually comprises 16 to 23 people.

Hence the term “grand”, because the trial – or “petit” – jury is usually smaller.

How else does it differ from the trial jury?

Unlike the trial jury, the grand jury does not determine whether a person is guilty of a crime.

It also sits in secret. There is no media coverage. Generally, the person under investigation is not allowed to be present.

The reasoning behind the secrecy is that it protects the jurors from intimidation. It also protects innocent people from unfounded charges.

How does it decide to indict?

The jury does not have to be unanimous to recommend an indictment – or criminal charge.

The majority can vary. It can take a two-thirds, or three-quarters verdict.

Federal, state and county prosecutors all use grand juries, but all federal crimes must have a grand jury indictment.

However, if the jury does not vote for indictment, charges can be still be brought if prosecutors convince a judge.

Grand jury processes can last months, even years.

While all states have provisions to allow for grand juries, only around half use them, with other states preferring to rely on a preliminary hearing to determine whether or not to indict a defendant on non-federal charges.

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                         Cos’è il Gran Giurì degli Stati Uniti?

L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump sarà incriminato per il pagamento di denaro non dichiarato a una pornostar da parte del suo ex avvocato, Michael Cohen, poco prima delle elezioni presidenziali del 2016.

Un gran giurì ha votato per incriminarlo dopo aver indagato sul pagamento di 130.000 dollari a Stormy Daniels nel tentativo di comprare il suo silenzio su una presunta relazione.

Cohen e due ex assistenti sono tra coloro che hanno testimoniato davanti al Gran Giurì di New York. Ma come funziona esattamente questo sistema?

                         Qual è lo scopo di un gran giurì?

Un gran giurì viene istituito da un procuratore per determinare se ci sono prove sufficienti per perseguire un’azione penale.

In termini legali, stabilisce se esiste una causa probabile per ritenere che sia stato commesso un reato.

Per giungere a questa conclusione, alla giuria vengono conferiti poteri investigativi. Può emettere mandati di comparizione per obbligare le persone a testimoniare o a consegnare la documentazione relativa al caso.

I membri possono anche interrogare i testimoni, ai quali non è consentito l’intervento di avvocati.

                         Perché è presente nel sistema giuridico?

È nella Carta dei diritti. Il Quinto Emendamento dice: “Nessuno potrà essere chiamato a rispondere di un crimine capitale o comunque infame, se non su presentazione o imputazione di un Gran Giurì”.

                         Chi fa parte di un Gran Giurì?

Membri del pubblico. Il manuale dei tribunali degli Stati Uniti dice che “sono sorteggiati a caso da liste di elettori registrati, liste di elettori effettivi o da altre fonti, se necessario”.

I membri della giuria possono essere chiamati in servizio per mesi, ma devono presentarsi in tribunale solo per pochi giorni al mese.

                         Quanti sono i membri della giuria?

Il numero può variare da un minimo di sei a un massimo di 23, anche se un gran giurì federale è solitamente composto da 16 a 23 persone.

Da qui il termine “grand”, perché la giuria del processo – o “petit” – è di solito più piccola.

                         In cosa si differenzia dalla giuria del processo?

A differenza della giuria del processo, il Gran Giurì non stabilisce se una persona è colpevole di un reato.

Inoltre si riunisce in segreto. Non c’è copertura mediatica. In genere, la persona indagata non può essere presente.

Il motivo di questa segretezza è che protegge i giurati dalle intimidazioni. Inoltre, protegge le persone innocenti da accuse infondate.

                         Come si decide l’incriminazione?

La giuria non deve essere necessariamente unanime per raccomandare un’incriminazione o un’accusa penale.

La maggioranza può variare. Può essere necessario un verdetto di due terzi o di tre quarti.

I procuratori federali, statali e di contea utilizzano tutti i grand jury, ma tutti i crimini federali devono essere incriminati dal grand jury.

Tuttavia, se la giuria non vota per l’incriminazione, le accuse possono comunque essere mosse se i procuratori convincono un giudice.

                         I processi del Gran Giurì possono durare mesi o addirittura anni.

Sebbene tutti gli Stati abbiano disposizioni che consentono l’istituzione di gran giurie, solo circa la metà le utilizza, mentre altri Stati preferiscono affidarsi a un’udienza preliminare per determinare se incriminare o meno un imputato per accuse non federali.

Pubblicato in: Devoluzione socialismo, Giustizia

Usa. Supreme Court. Debiti degli studenti. La sentenza potrebbe distruggere Joe Biden.

Giuseppe Sandro

2023-03-13.

Supreme Court

A giugno la Corte Suprema emetterà sentenza sulla proposta di Joe Biden di cancellare i debiti contratti dagli studenti.

Una traduzione in lingua italiana è riportata in calce

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«Conservative justices on the US Supreme Court have cast doubt on the legality of a Biden administration proposal to wipe out billions in student debt.

President Joe Biden announced the plan – forgiving up to $10,000 (£8,310) per borrower, and $20,000 in some cases – last year, but lower courts blocked it.

Millions of borrowers are in limbo as the nation’s highest court deliberates over a pair of legal challenges.

The decision could impact the loans of more than 40 million Americans.

That includes, according to White House estimates, almost 20 million people who may have their entire student loan balances cancelled.

The Supreme Court, which has a 6-3 conservative majority, will make a final ruling on the cases in June.» [Fonte]

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«Student loan impasse threatens Biden promise to young voters. he Supreme Court’s looming decision over the legality of President Biden’s student loan forgiveness program is threatening to undermine a key pillar of the president’s outreach to young voters and efforts to tackle racial inequality.»

«Biden himself acknowledged last week that while he was confident his forgiveness of up to $20,000 in federal student debt is legal, he was less sure the Supreme Court and its 6-3 conservative majority would uphold it. A Supreme Court reversal would leave millions of Americans scrambling while striking down a key part of Biden’s legacy that excited the progressive wing of the Democratic base.»

«One of the main concerns is, how does the sitting president meet, in this case, his promises that he made to young people? Biden said last week that he’s not confident that the Supreme Court will clear his plan, Biden’s student debt plan was a clear nod to progressives, who wanted to see forgiveness granted through executive action since the beginning of his administration.»

«Roughly 70 percent of Black undergraduates with student loans are Pell Grant recipients, and 65 percent of Latino undergraduate borrowers are Pell Grant recipients. Voters ages 18-29 backed Biden over former President Trump 59 percent to 35 percent in the 2020 election, according to Pew Research data. There are kids all over the country who have been straddled with six figures in debt.»

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Student loan impasse threatens Biden promise to young voters.

03/07/23.

The Supreme Court’s looming decision over the legality of President Biden’s student loan forgiveness program is threatening to undermine a key pillar of the president’s outreach to young voters and efforts to tackle racial inequality.

Biden himself acknowledged last week that while he was confident his forgiveness of up to $20,000 in federal student debt is legal, he was less sure the Supreme Court and its 6-3 conservative majority would uphold it.

A Supreme Court reversal would leave millions of Americans scrambling while striking down a key part of Biden’s legacy that excited the progressive wing of the Democratic base.

“One of the main concerns is, how does the sitting president meet, in this case, his promises that he made to young people? There’s still a lot left to go,” said John Paul Mejia, chief national spokesperson at the Sunrise Movement.

“When the president is able to tout a message that says, it’s fine, it’ll get better, trust me. That’s not enough. Young people are feeling really alienated in an economy that … doesn’t really work for us and never has,” Mejia said.

Biden said last week that he’s not confident that the Supreme Court will clear his plan, but the White House has avoided outlining any kind of Plan B.

“Right now, the plan that we have before the Supreme Court is the plan that we have for the American people,” press secretary Karine Jean-Pierre said on Monday. “We believe that again, we have the legal authority, that the other side does not, it does not have the standing or the merit to really move forward with what they’re trying to do.”

She also took a jab at challenges to the program, which have come from six GOP-led states as well as from two individuals, calling it “unfortunate that we have certain elected officials across the country that are trying to prevent nurses and doctors and teachers from getting this type of benefit.”

Biden’s student debt plan was a clear nod to progressives, who wanted to see forgiveness granted through executive action since the beginning of his administration. Sen. Elizabeth Warren (D-Mass.) and others had pushed the president to forgive up to $50,000 in federal debt before Biden settled on $20,000.

The policy was also among the most prominent ways Biden’s administration had sought to close the racial inequality gap, something that the president and Vice President Harris speak frequently about as a focus of their administration.

Roughly 70 percent of Black undergraduates with student loans are Pell Grant recipients, and 65 percent of Latino undergraduate borrowers are Pell Grant recipients, meaning those minority groups were more likely to benefit from loan forgiveness.

White House officials have maintained confidence that the loan program is on solid legal footing, and they pointed to other ways Biden has sought to address racial inequality, including through funding for historically Black colleges and universities, executive orders to eliminate barriers to jobs and housing for minorities, and initiatives to increase diversity and opportunity in government.

But the student loan forgiveness program is perhaps Biden’s most high-profile effort to date, and it is one that resonated with young voters, many of whom were skeptical about Biden during the 2020 Democratic primary but had come around since he took office.

Voters ages 18-29 backed Biden over former President Trump 59 percent to 35 percent in the 2020 election, according to Pew Research data. And young voters helped carry Democrats to a better-than-expected midterm election performance last November, according to a Brookings Institution analysis.

Biden’s approval rating among 18 to 29-year-olds sat at 39 percent last November, down from 41 percent last spring, according to a national poll conducted by the Institute of Politics at Harvard Kennedy School.

While a final ruling isn’t expected until this summer, a decision to strike down Biden’s plan could give the president ample fodder to go on offense against Republicans heading into 2024, and strategists said he should be prepared to do so.

“It’s only going to further the anger at Republicans through the youth vote,” said Michael Starr Hopkins, a progressive strategist. “I think that Joe Biden should go after the Republican attorneys general, and therefore the Republican Party, that are attacking the student loan forgiveness. These are kids. There are kids all over the country who have been straddled with six figures in debt.”

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                         I giudici conservatori della Corte Suprema degli Stati Uniti hanno messo in dubbio la legalità della proposta dell’amministrazione Biden di cancellare miliardi di debiti studenteschi.

                         Il presidente Joe Biden aveva annunciato il piano – che prevedeva la cancellazione di un debito fino a 10.000 dollari (8.310 sterline) per ogni mutuatario, e 20.000 dollari in alcuni casi – lo scorso anno, ma i tribunali di grado inferiore lo hanno bloccato.

                         Milioni di mutuatari si trovano in una situazione di limbo mentre la più alta corte nazionale delibera su un paio di ricorsi legali.

                         La decisione potrebbe avere un impatto sui prestiti di oltre 40 milioni di americani.

                         Tra questi, secondo le stime della Casa Bianca, quasi 20 milioni di persone potrebbero vedersi cancellare l’intero saldo dei prestiti agli studenti.

                         La Corte Suprema, che ha una maggioranza conservatrice di 6-3, emetterà una sentenza definitiva sui casi a giugno.

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L’impasse dei prestiti agli studenti minaccia la promessa di Biden ai giovani elettori.

03/07/23.

L’incombente decisione della Corte Suprema sulla legalità del programma di condono dei prestiti studenteschi del Presidente Biden rischia di minare un pilastro fondamentale della campagna di sensibilizzazione del Presidente verso i giovani elettori e degli sforzi per affrontare le disuguaglianze razziali.

La scorsa settimana lo stesso Biden ha ammesso di essere sicuro che il condono del debito studentesco federale fino a 20.000 dollari sia legale, ma di essere meno sicuro che la Corte Suprema e la sua maggioranza conservatrice di 6-3 lo confermeranno.

Un’inversione di rotta da parte della Corte Suprema lascerebbe milioni di americani in difficoltà e distruggerebbe una parte fondamentale dell’eredità di Biden che ha entusiasmato l’ala progressista della base democratica.

“Una delle preoccupazioni principali è: come fa il presidente in carica a rispettare, in questo caso, le promesse fatte ai giovani? C’è ancora molto da fare”, ha dichiarato John Paul Mejia, portavoce nazionale del Sunrise Movement.

Quando il presidente è in grado di lanciare un messaggio che dice: “Va tutto bene, andrà meglio, fidatevi”. Non è sufficiente. I giovani si sentono davvero alienati in un’economia che… non funziona davvero per noi e non ha mai funzionato”, ha detto Mejia.

La scorsa settimana Biden ha dichiarato di non essere fiducioso che la Corte Suprema approverà il suo piano, ma la Casa Bianca ha evitato di delineare qualsiasi tipo di piano B.

“In questo momento, il piano che abbiamo davanti alla Corte Suprema è il piano che abbiamo per il popolo americano”, ha detto lunedì l’addetta stampa Karine Jean-Pierre. “Riteniamo che, ancora una volta, abbiamo l’autorità legale, che l’altra parte non abbia la posizione o il merito per andare avanti con quello che sta cercando di fare”.

Ha anche preso di mira le sfide al programma, che sono arrivate da sei Stati guidati dal GOP e da due individui, definendo “spiacevole che ci siano alcuni funzionari eletti in tutto il Paese che stanno cercando di impedire a infermieri, medici e insegnanti di ottenere questo tipo di beneficio”.

Il piano di Biden per il debito studentesco è stato un chiaro cenno ai progressisti, che volevano vedere il condono concesso attraverso un’azione esecutiva fin dall’inizio della sua amministrazione. La senatrice Elizabeth Warren (D-Mass.) e altri avevano spinto il Presidente a condonare fino a 50.000 dollari di debito federale prima che Biden si accontentasse di 20.000 dollari.

Questa politica è stata anche uno dei modi più evidenti in cui l’amministrazione di Biden ha cercato di colmare il divario di disuguaglianza razziale, di cui il presidente e il vicepresidente Harris hanno parlato spesso come di un obiettivo della loro amministrazione.

Circa il 70% dei laureati neri con prestiti studenteschi sono beneficiari di borse di studio Pell Grant e il 65% dei laureati latini sono beneficiari di borse di studio Pell Grant, il che significa che questi gruppi minoritari avevano maggiori probabilità di beneficiare della cancellazione dei prestiti.

I funzionari della Casa Bianca hanno ribadito che il programma di prestiti ha una solida base legale e hanno sottolineato gli altri modi in cui Biden ha cercato di affrontare le disuguaglianze razziali, tra cui i finanziamenti per i college e le università storicamente neri, gli ordini esecutivi per eliminare le barriere al lavoro e all’alloggio per le minoranze e le iniziative per aumentare la diversità e le opportunità nel governo.

Ma il programma di condono dei prestiti agli studenti è forse l’impegno di Biden di più alto profilo fino ad oggi, ed è quello che ha risuonato con i giovani elettori, molti dei quali erano scettici su Biden durante le primarie democratiche del 2020, ma si sono ricreduti da quando è entrato in carica.

Secondo i dati di Pew Research, gli elettori di età compresa tra i 18 e i 29 anni hanno sostenuto Biden rispetto all’ex presidente Trump per il 59% e il 35% alle elezioni del 2020. Secondo un’analisi della Brookings Institution, lo scorso novembre i giovani elettori hanno contribuito a portare i Democratici a un risultato migliore del previsto alle elezioni di metà mandato.

L’indice di gradimento di Biden tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni si è attestato al 39% lo scorso novembre, in calo rispetto al 41% della scorsa primavera, secondo un sondaggio nazionale condotto dall’Institute of Politics della Harvard Kennedy School.

Anche se la sentenza definitiva non è prevista prima dell’estate, una decisione che bocci il piano di Biden potrebbe dare al presidente un’ampia base per andare all’attacco contro i repubblicani verso il 2024, e gli strateghi hanno detto che dovrebbe essere pronto a farlo.

“Non farà che aumentare la rabbia verso i repubblicani attraverso il voto dei giovani”, ha dichiarato Michael Starr Hopkins, stratega progressista. “Penso che Joe Biden dovrebbe attaccare i procuratori generali repubblicani, e quindi il Partito Repubblicano, che stanno attaccando il condono dei prestiti agli studenti. Si tratta di ragazzi. Ci sono ragazzi in tutto il Paese che sono stati sommersi da debiti a sei cifre”.

Pubblicato in: Devoluzione socialismo, Giustizia, Persona Umana

Riforma Cartabia di separazione e divorzio. Matrimonio finanziariamente indissolubile.

Giuseppe Sandro Mela.

2023-02-20.

Divorzio 001

La riforma Cartabia sulla separazione e divorzio ha come obiettivo l’accelerare i tempi della giustizia semplificandone le procedure. Introduce un rito unico per tutti i procedimenti in materia di famiglia, domanda contestuale di separazione e di divorzio, un piano genitoriale utile al giudice per modulare visite e collocamento del figlio minore. Il tutto in vista dell’introduzione – nell’ottobre 2024 – del tribunale della famiglia, istituito ad hoc per questo tipo di procedimenti.

Tuttavia anche questa riforma non scalfisce il fatto che nulla sia più indissolubile di un matrimonio.

Se infatti il divorzio annulla il matrimonio permettendo quindi anche di contrarne uno successivo, la legge prevede la corresponsione di un assegno divorzile di durata eterna. Dopo la morte, il coniuge si godrà anche la pensione di reversibilità.

In altre parole, il divorzio non azzera il rapporto economico tra i due divorziati istituendo de facto una nuova servitù della gleba.

Evento questo aggravato dal fatto che con l’attuale magistratura, composta per lo più principalmente da femmine, l’assegno divorzile resta quasi invariabilmente a carico dell’ex marito. Si costituisce così un servaggio ideologico che concede alla femmina una rendita non sudata a vita.

Chiunque abbia vissuto in prima persona un iter divorzile, sia quale testimone sia quale parte in causa, avrà ben presente la iniquità del fatto.

Ecco la procedura.

Sono femmina. Me lo sposo. Dopo un anno mi divorzio e così mi procuro una rendita a vita. L’ex marito crepa? Ottimo, percepirò una sostanziosa pensione di reversibilità pagata dalla Collettività.

Questa è la gran quota delle cause di divorzio.

Signore! Perché non sono nato femmina? Questo è l’urlo dei mariti divorziati.

La vera riforma del divorzio avverrà quando si abolirà l’assegno divorzile.

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Riforma Cartabia e giustizia penale: testo coordinato delle disposizioni legislative modificate e introdotte dal d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150.

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Separazione e divorzio non saranno più come prima, entra in vigore la riforma Cartabia.

L’obiettivo è di accelerare i tempi della giustizia civile. In autunno saranno attivati anche i tribunali della famiglia. Per gli addetti ai lavori si tratta di una riforma epocale. Cosa cambia nella coppia che si separa e come saranno gestiti i figli.

15 febbraio 2023.

AGI – Un rito unico per tutti i procedimenti in materia di famiglia, domanda contestuale di separazione e di divorzio, un ‘piano genitoriale’ utile al giudice per modulare visite e collocamento del figlio minore. Sono alcune delle principali novità contenute nella riforma Cartabia in materia di famiglia, che entreranno in vigore il 28 febbraio prossimo – con un anticipo di qualche mese rispetto alla data inizialmente prevista (30 giugno 2023) – e che si applicheranno alle cause che sopraggiungeranno dal 1 marzo. Il tutto in vista dell’introduzione – nell’ottobre 2024 – del tribunale della famiglia, istituito ‘ad hoc’ per questo tipo di procedimenti.

Le nuove norme sono tra quelle contenute nella legge delega sul processo civile messa a punto dal Governo Draghi, di cui, lo scorso ottobre, è stato approvato il decreto legislativo di attuazione. La legge di Bilancio ha poi disposto l’anticipazione dell’entrata in vigore della maggior parte delle disposizioni previste dalla riforma. Una riforma la cui architettura ruota intorno agli impegni assunti con l’Europa nel Pnrr: l’obiettivo è arrivare a ridurre del 40% i tempi della giustizia civile.

                        Rito unico

Un solo rito – con il quale si supera la frammentazione finora vigente – applicabile a tutti i procedimenti che riguardano famiglie e minori di competenza del tribunale ordinario, del tribunale per i minorenni e del giudice tutelare, con esclusione dei procedimenti per le dichiarazioni di adottabilità, quelli sulle adozioni di minori e quelli di competenza delle sezioni specializzate sull’immigrazione.

                         Domanda contestuale di separazione e divorzio

Con le nuove norme si potrà proporre contestualmente la domanda di separazione giudiziale e di divorzio contenzioso, oppure riunirle in un unico procedimento. Per la procedibilità della domanda di divorzio è richiesto un doppio requisito: passaggio in giudicato della sentenza parziale di separazione e cessazione ininterrotta della convivenza. 

La causa non sarà più ‘bifasica’ – la prima comparizione davanti al presidente, poi davanti al giudice istruttore – perché viene eliminata l’udienza presidenziale. I procedimenti di separazione e divorzio contenziosi saranno caratterizzati da atti introduttivi contenenti l’allegazione completa dei fatti e dei mezzi di prova: nel ricorso devono essere contenuti documenti e mezzi di prova, la chiara e sintetica esposizione dei fatti e degli elementi di diritto su cui il ricorso si fonda.

                         Tutela vittime violenza

La legge valorizza tutele nelle ipotesi di violenza familiare e domestica a salvaguardia delle vittime, prevedendo particolari percorsi in presenza di “allegazioni di violenza domestica o di genere”.

                         Interesse prevalente del minore e piano genitoriale

La riforma rafforza la centralità dell'”interesse prevalente del minore”, come sancito da tempo dalla giurisprudenza in materia. Il criterio di competenza territoriale prevalente sulle cause di famiglia è infatti quello della residenza abituale del minore, che corrisponde al luogo in cui “si trova di fatto il centro della sua vita”. In mancanza di figli minori, invece, è competente il tribunale del luogo di residenza del convenuto.

genitoriale che illustri gli impegni e le attività quotidiane dei minori, relative alla scuola, al percorso educativo, alle eventuali attività extrascolastiche, alle frequentazioni  parentali e amicali: un piano che possa essere la base per il magistrato da cui partire nel decidere su affido, collocamento

e diritto di visita.

                         Tribunale ad hoc

La riforma istituisce il tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie: tribunali circondariali e, quale organo centrale, un tribunale distrettuale. I tribunali per i minorenni non sono soppressi, ma vengono trasformati in queste nuove articolazioni, per valorizzare le loro specializzazioni. Questa parte della riforma entrerà in vigore nell’ottobre 2024.

                         Riforma epocale

Una riforma “epocale” per il diritto di famiglia, con nuove norme che “di certo sono le benvenute”: l’impatto che avrà, però, andrà misurato in relazione anche ai “mezzi e alle risorse” nella disponibilità degli uffici e, soprattutto alla “formazione, anche congiunta” di tutti gli operatori del settore. A rilevarlo è l’avvocato Daniela Giraudo – che coordina la Commissione interna al Consiglio nazionale forense dedicata al diritto di famiglia, materia di cui, in 30 anni di carriera, si è occupata in modo prevalente – parlando della riforma Cartabia e, in particolare, delle nuove norme contenute nella legge delega sul processo civile e nel decreto di attuazione varato lo scorso autunno.

“Abbiamo detto fin dall’inizio che l’introduzione di un rito unico per tutte le cause che riguardano la famiglia è il benvenuto, una cosa positiva soprattutto per il cittadino che si rivolge alla giustizia. Certo, l’anticipazione dei tempi ha un po’ spiazzato gli avvocati, ci troviamo di fronte a un cambiamento complessivo, non ad aggiustamenti quali quelli che avevamo visto in passato”, dichiara l’avvocato, che pone al centro delle novità anche il cosiddetto “piano genitoriale”, una “fotografia utile” con l’obiettivo di “offrire al magistrato un quadro completo della situazione, ponendo al centro, in assoluto, l’interesse prevalente del minore”.

Poi, la nuova “scansione” del processo che, secondo Giraudo, “può portare a procedimenti più veloci, anche se una riforma di qualunque tipo deve fare i conti con i mezzi e le risorse disponibili”.

Infine, il ‘nodo’ centrale della formazione: “in questo campo – afferma Giraudo – il futuro non può che essere il passaggio a una formazione congiunta di tutti gli operatori, da magistrati e avvocati, a psicologi e assistenti sociali. Per dare alle famiglie una struttura davvero performante ciascun operatore deve conoscere le difficoltà che può incontrare l’altro nel proprio lavoro”.

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Suprema Corte di Cassazione: l’assegno divorzile è sempre dovuto.

Secondo la Suprema Corte di Cassazione l’assegno divorzile deve essere determinato rispettando i principi stabiliti.

Con l’ordinanza 11/03/2020 n. 6982, ha dichiarato inammissibile il ricorso avanzato da un marito contro la sentenza d’Appello che confermava la misura dell’assegno divorzile in favore della ex moglie di 450 euro.

Al contrario di quello che ha sostenuto il ricorrente è irrilevante che l’uomo abbia uno stipendio mensile di 1300 euro e ne spenda 380 per pagare un mutuo.

Quando si riconosce e si quantifica l’assegno di divorzio si devono avere presenti una serie di principi specificati dalla SU n. 18287/2018 e dall’ordinanza 21926/2019, che riconoscono alla misura una funzione perequativa, compensativa e assistenziale, senza trascurare altri importanti aspetti.

Prima di trattare del caso specifico scriviamo qualcosa sull’assegno divorzile.

                         In che cosa consiste l’assegno divorzile

L’assegno divorzile consiste nell’obbligo di uno dei due coniugi di versare in modo periodico all’altro coniuge un assegno, quando lo stesso non ha mezzi adeguati oppure per ragioni di carattere oggettivo non se li può procurare.

Secondo le disposizioni contenute nell’articolo 5 della legge sul divorzio (L. 898/1970) il tribunale, quando pronuncia le sentenze che sanciscono lo scioglimento del vincolo matrimoniale,  determina anche la misura dell’assegno divorzile, avendo presenti una serie di fattori tra i quali figurano il reddito dei due coniugi, le ragioni della decisione e la durata del matrimonio.

Il pagamento dell’assegno può essere mensile oppure in un’unica soluzione, e in questo caso anche con assegnazione di un bene.

                         La differenza tra l’assegno di mantenimento e l’assegno di divorzio o divorzile

L’assegno divorzile rappresenta una delle prime conseguenze di carattere patrimoniale del divorzio, perché con il divorzio il giudice stabilisce l’eventuale diritto di uno dei due coniugi di percepirlo.

L’assegno divorzile deve essere distinto dall’assegno di mantenimento che, quando ricorrono le condizioni di legge, spetta prima del divorzio, vale a dire, a seguito di separazione personale dei coniugi e in una fase nella quale il rapporto è ancora transitorio.

A questo proposito, si deve ricordare una sentenza rivoluzionaria della Corte di Cassazione che ha fatto risaltare ancora di più la distinzione tra l’assegno di mantenimento e l’assegno divorzile.

                         In quali circostanze viene erogato l’assegno divorzile

L’assegno divorzile è un diritto di credito imprescrittibile, irrinunciabile e indisponibile che un ex coniuge vanta nei confronti dell’altro, sino a quando il beneficiario stesso contrae altre nozze oppure l’obbligato muoia o fallisca.

                         In conformità al dettato dell’articolo 5, comma 6, della legge n. 898/1970, nel valutare l’inadeguatezza dei mezzi a disposizione di uno dei due coniugi, devono essere prese in considerazione anche una serie di elementi, tra i quali risaltano, da un lato, l’impossibilità di poterseli procurare per determinati motivi o per la difficoltà di “spendere” la personale qualificazione nel mercato del lavoro in determinate circostanze e contesto sociale e, dall’altro lato, l’eventuale convivenza more uxorio che si protrae, facendo derivare un miglioramento delle condizioni economiche del coniuge più debole.

Non si discute sul fatto che il diritto all’assegno divorzile, dove venga stabilito nella sentenza di divorzio, spetta sin dal momento nel quale la stessa passa in giudicato, è possibile richiedere al giudice di rideterminarlo in qualunque momento, se dovessero sopraggiungere apprezzabili modifiche dei rispettivi redditi.

L’assegno divorzile, può essere pagato anche da terzi, come previsto per l’assegno di mantenimento a seguito di separazione personale, e al beneficiario viene anche accordata la possibilità, senza ricorrere al giudice, di richiedere in modo diretto al datore di lavoro dell’obbligato sino alla metà di quello che gli spetta, avendo addirittura un’azione esecutiva nei confronti dello stesso datore, in caso d’inadempimento (art. 8 legge n. 898/1970).

                         Ritorniamo ala questione specifica.

Un assegno divorzile di importo 450 euro in favore della ex

Il Tribunale ha respinto la richiesta di modifica dell’assegno di divorzio di 450 euro dovuto alla ex moglie e concordato in sede di divorzio congiunto.

La Corte d’Appello ha confermato la decisione.

Le richieste del marito che ricorre in Cassazione

Il marito ricorre in Cassazione denunciando con il primo motivo di ricorso la violazione degli articoli 5, 6 e 9 della legge sul divorzio n. 898/1970 perché il giudice non ha tenuto conto della condizione economica delle parti, della sproporzione del reddito e dell’impossibilità del ricorrente di mantenersi con 450 euro mensili.

La somma residua dopo avere detratto 450 euro dovuti per l’assegno di divorzio e 360 euro per il pagamento del mutuo immobiliare.

La donna in precedenza percepiva un assegno di disoccupazione di 450 euro e adesso, lavorando come badante, ha una retribuzione di 500 euro mensili.

Con il secondo motivo, precisa che il giudice no ha considerato il fatto decisivo del successivo matrimonio da lui contratto.

                         La decisione della Suprema Corte di Cassazione

La Suprema Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso con l’ordinanza n. 6982/2020.

I Supremi Giudici hanno preso in considerazione la situazione economica delle parti anche se non hanno cambiato l’importo dell’assegno divorzile di 450 euro, nonostante il sopravvenuto reddito mensile di 500 euro della ex moglie, nel rispetto dei principi sanciti dalla SU n. 18287/2018 e dall’ordinanza n. 21926/2019, secondo le quali:

L’assegno divorzile ha una funzione assistenziale, perequativa e compensativa.

Al fine di quantificare l’assegno divorzile si deve procedere all’accertamento dell’inadeguatezza dei mezzi dell’ex coniuge che ne fa domanda e della sua impossibilità di procurarseli per motivi di carattere oggettivo.

Nel fare una comparazione delle situazioni economiche e patrimoniali deve essere considerato il contributo fornito dal richiedente alla conduzione della vita familiare e alla formazione del patrimonio comune e personale di ognuno in relazione alla durata del matrimonio e all’età dell’avente diritto.

Se si rileva uno squilibrio economico patrimoniale si deve accertare se sia riconducibile a scelte comuni in relazione alla conduzione della vita familiare, alla definizione dei ruoli nella coppia e al sacrificio delle aspettative di lavoro di uno dei due coniugi.

Se si accerta che il patrimonio del richiedente si è formato in modo esclusivo con l’apporto dei beni dell’altro si deve ritenere riconosciuto il ruolo endofamiliare svolto e se si deve considerare l’entità, della composizione e dell’attitudine a crescere, se si consideri compensato il sacrificio delle aspettative professionali e l’esigenza perequativa.

Pubblicato in: Armamenti, Devoluzione socialismo, Giustizia, Medio Oriente

Israele. Knesset e piazza in subbuglio per i piani di Netanyahu sulla magistratura.

Giuseppe Sandro Mela.

2023-02-14.

Golan 004

I piani sulla magistratura darebbero al Primo Ministro di destra Benjamin Netanyahu un maggiore controllo sulle nomine in magistratura e indebolirebbero la capacità della Corte Suprema di bocciare la legislazione o di pronunciarsi contro l’esecutivo.

Aspra la reazione della minoranza parlamentare. Sopperisce con le grida la mancanza di voti.

Comme d’habitude, incapaci di ottenere il consenso popolare alle elezioni, i liberal scatenano la piazza con veemente violenza. I liberal hanno nel proprio dna la compulsione alla presa del potere, costi quello che costi, con una rivolta feroce, sanguinolenta. Hanno a cuore la magistratura solo quando essa è composta da liberal, che giudicano non secondo la legge bensì secondo ideologia, avvallando sempre il loro operato.

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Una traduzione in lingua italiana è riportata in calce.

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Israele. I palestinesi temono con ragione la salita al potere di Mr Benjamin Netanyahu.

Netanyahu signs Israel coalition deal with anti-LGBT Noam party.

Palestinian fears heightened as Israeli far right heads to power.

ONU. Non è in grado di risolvere i conflitti. Si direbbe anzi che li fomenti.

Medio Oriente. Elemento di instabilità che potrebbe generare una guerra guerreggiata.

Israele. I palestinesi temono con ragione la salita al potere di Mr Benjamin Netanyahu.

Netanyahu signs Israel coalition deal with anti-LGBT Noam party.

Israele. Il governo Netanyahu prevede Itamar Ben-Gvir capo della polizia.

Golan. Dichiarazione di Netanyahu e risposta Usa.

Cina. Una diplomazia alla conquista del mondo.

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Israeli parliament in uproar over Benjamin Netanyahu’s plans for judiciary.

February 13, 2023.

– Knesset Constitution Committee votes to send the first chapter of the plan to the plenum for a first reading

– Tens of thousands have demonstrated against the plans in weekly protests in Tel Aviv and other Israeli cities

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Jerusalem: Israeli lawmakers engaged in a shouting match on Monday in a parliamentary committee deciding on government plans to overhaul the judiciary, a move President Isaac Herzog has warned risks tipping the country into “constitutional collapse.”

The plans, which would give rightist Prime Minister Benjamin Netanyahu greater control of appointments to the bench and weaken the Supreme Court’s ability to strike down legislation or rule against the executive, have triggered widespread protests.

The Knesset Constitution Committee voted to send the first chapter of the plan to the plenum for a first reading, after a rowdy start to the meeting in which at least three opposition lawmakers were thrown out forcibly, to shouts of “shame, shame.”

“You will burn up the country!,” Idan Roll of the centrist Yesh Atid party told Simcha Rothman, the panel chairman from the hard-right Religious Zionism bloc before being ushered out.

Netanyahu, currently on trial on corruption charges which he denies, says the changes are needed to curb activist judges who have overreached their powers to interfere in the political sphere.

Critics say they risk destroying Israel’s system of democratic checks and balances by weakening the courts, handing unbridled power to the executive and endangering human rights and civil liberties.

Tens of thousands have demonstrated against the plans in weekly protests in Tel Aviv and other Israeli cities and a major demonstration is expected later on Monday to coincide with the move to vote on the bill in the full parliament.

Morning trains from Tel Aviv to Jerusalem were packed with people, many carrying Israeli flags and protest signs, heading to the demonstration.

As well as the parliamentary opposition to Netanyahu’s right-wing government, warnings have come from Israel’s banks and tech sector that the changes risked undermining the civil institutions that underpin Israel’s economic prosperity.

On Sunday evening, in a rare intervention, head of state Herzog made a televised plea for consensus, saying that the bitterness had left Israel on the brink of “constitutional and social collapse.”

US President Joe Biden has urged Netanyahu to build consensus before pushing through far-reaching changes, saying in comments published by the New York Times on Sunday that an independent judiciary was one of the foundations of US and Israeli democracy.

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                         Gerusalemme: I legislatori israeliani si sono scontrati lunedì in una commissione parlamentare che ha deciso sui piani del governo per la revisione del sistema giudiziario, una mossa che il presidente Isaac Herzog ha avvertito che rischia di far precipitare il Paese in un “collasso costituzionale”.

                         I piani, che darebbero al Primo Ministro di destra Benjamin Netanyahu un maggiore controllo sulle nomine in magistratura e indebolirebbero la capacità della Corte Suprema di bocciare la legislazione o di pronunciarsi contro l’esecutivo, hanno scatenato proteste diffuse.

                         Il Comitato per la Costituzione della Knesset ha votato per inviare il primo capitolo del piano all’assemblea plenaria per una prima lettura, dopo un inizio di riunione molto agitato in cui almeno tre legislatori dell’opposizione sono stati buttati fuori con la forza, al grido di “vergogna, vergogna”.

                         “Brucerete il Paese!”, ha detto Idan Roll del partito centrista Yesh Atid a Simcha Rothman, presidente del gruppo di destra del Sionismo religioso, prima di essere cacciato.

                         Netanyahu, attualmente sotto processo per accuse di corruzione che nega, sostiene che i cambiamenti sono necessari per frenare i giudici attivisti che hanno oltrepassato i loro poteri per interferire nella sfera politica.

                         Secondo i critici, i cambiamenti rischiano di distruggere il sistema di controlli e bilanciamenti democratici di Israele, indebolendo i tribunali, consegnando un potere sfrenato all’esecutivo e mettendo in pericolo i diritti umani e le libertà civili.

                         Decine di migliaia di persone hanno manifestato contro i piani in proteste settimanali a Tel Aviv e in altre città israeliane e lunedì è prevista una grande manifestazione in concomitanza con la votazione del disegno di legge da parte dell’intero Parlamento.

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Parlamento israeliano in subbuglio per i piani di Benjamin Netanyahu sulla magistratura.

13 febbraio 2023.

– Il Comitato per la Costituzione della Knesset vota per inviare il primo capitolo del piano al plenum per una prima lettura.

– Decine di migliaia di persone hanno manifestato contro il piano in proteste settimanali a Tel Aviv e in altre città israeliane.

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Gerusalemme: I legislatori israeliani si sono scontrati lunedì in una commissione parlamentare che ha deciso sui piani del governo per la revisione del sistema giudiziario, una mossa che il presidente Isaac Herzog ha avvertito che rischia di far precipitare il Paese in un “collasso costituzionale”.

I piani, che darebbero al Primo Ministro di destra Benjamin Netanyahu un maggiore controllo sulle nomine in magistratura e indebolirebbero la capacità della Corte Suprema di bocciare la legislazione o di pronunciarsi contro l’esecutivo, hanno scatenato proteste diffuse.

Il Comitato per la Costituzione della Knesset ha votato per inviare il primo capitolo del piano all’assemblea plenaria per una prima lettura, dopo un inizio di riunione molto agitato in cui almeno tre legislatori dell’opposizione sono stati buttati fuori con la forza, al grido di “vergogna, vergogna”.

“Brucerete il Paese!”, ha detto Idan Roll del partito centrista Yesh Atid a Simcha Rothman, presidente del gruppo di destra del Sionismo religioso, prima di essere cacciato.

Netanyahu, attualmente sotto processo per accuse di corruzione che nega, sostiene che i cambiamenti sono necessari per frenare i giudici attivisti che hanno oltrepassato i loro poteri per interferire nella sfera politica.

Secondo i critici, i cambiamenti rischiano di distruggere il sistema di controlli e bilanciamenti democratici di Israele, indebolendo i tribunali, consegnando un potere sfrenato all’esecutivo e mettendo in pericolo i diritti umani e le libertà civili.

Decine di migliaia di persone hanno manifestato contro i piani in proteste settimanali a Tel Aviv e in altre città israeliane e lunedì è prevista una grande manifestazione in concomitanza con la votazione del disegno di legge da parte dell’intero Parlamento.

I treni del mattino da Tel Aviv a Gerusalemme erano pieni di persone, molte delle quali portavano bandiere israeliane e cartelli di protesta, dirette alla manifestazione.

Oltre all’opposizione parlamentare al governo di destra di Netanyahu, le banche e il settore tecnologico israeliano hanno avvertito che i cambiamenti rischiano di minare le istituzioni civili che sono alla base della prosperità economica di Israele.

Domenica sera, in un raro intervento, il capo di Stato Herzog ha lanciato un appello televisivo per il consenso, affermando che l’amarezza ha lasciato Israele sull’orlo di un “collasso costituzionale e sociale”.

Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha esortato Netanyahu a creare consenso prima di introdurre cambiamenti di vasta portata, affermando nei commenti pubblicati domenica dal New York Times che un sistema giudiziario indipendente è uno dei fondamenti della democrazia statunitense e israeliana.

Pubblicato in: Devoluzione socialismo, Giustizia, Unione Europea, Vizi e Depravazioni

Biden. Impagliato il boss adesso è il turno dei leccasfinteri europei. Eva Kaili.

Giuseppe Sandro Mela.

2022-12-12.

2022-12-11__ Eva Kaili 001

 

Adesso la figlietta non ghigna più.

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«Questa negazione totale dell’uomo, la sovversione della fede e dei valori tradizionali, la soppressione della libertà assumono le caratteristiche di una religione al contrario – un vero e proprio satanismo.» [Putin. Discorso del 20 settembre]

Ma ciò che ha reso Joe Biden ed i liberal democratici odiosi ed odiati nel mondo intero è stata la loro pretesa che l’accettazione della loro ideologia fosse la conditio sine qua non di ogni qualsiasi forma di rapporto sociale, politico ed economico con gli Stati Uniti. Unitamente alla loro presunzione di essere i giudici dell’universo.

La menzogna è intrinseca al credo liberal, ma caduto il boss stanno iniziando i redde rationem.

Midterm. Decapitato il boss i fedeli sostenitori sono esposti alle vendette in tutto il mondo.

Macron è già stato incriminato da un tribunale francese e langue in attesa di essere deportato alla Caienna.

Adesso è il turno di Eva Kaili.

«Un Qatar “modello per il mondo arabo”. Si sono impegnati a una visione per scelta e si sono aperti al mondo. Eppure alcuni qui chiedono che siano discriminati, li bullizzano e accusano di corruzione chiunque parli con loro.»

Bene. Benissimo. Questa è Eva Kaili quella che bacchettava l’Italia seduta su sacchi di banconote. Leggete bene: sacchi di banconote.

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Orfani della tutela politica economica e militare di Joe Biden gli europarlamentari sono terrorizzati.

Saranno trattati per come hanno trattato.

L’europarlamentare più pulito ha una lebbra in fase esfoliativa.

Che si tornano le budella in attesa del loro turno.

Macron e Kaili sono solo i primidue della lunga lista.

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“Qatar all’avanguardia nei diritti dei lavoratori”, l’ultimo intervento all’Europarlamento della vicepresidente Eva Kaili.

L’esponente greca dei “Socialisti&Democratici” accusata di corruzione.

Un Qatar “modello per il mondo arabo”.

Un Qatar che ha abolito la “kalafa” (n.d.r. un’istituzione giuridica utilizzata per monitorare i lavoratori stranieri impiegati specialmente nel settore edilizio e nel servizio a domicilio) un Qatar “all’avanguardia nei diritti dei lavoratori”. Si esprimeva così il 21 novembre la vicepresidente greca del Parlamento europeo Eva Kaili, membro del gruppo dei “Socialisti&Democratici”, in stato di fermo perché coinvolta nell’inchiesta sulla corruzione del Qatar.

Questo il suo ultimo intervento sul Qatar in plenaria:

“Oggi i Mondiali in Qatar sono la prova di come la diplomazia dello sport possa ottenere una storica trasformazione in un paese, con riforme che ispirano il mondo arabo Io avevo detto che il Qatar e’ un paladino dei diritti del lavoro, con l’abolizione della Kafala (permesso del datore di lavoro per lasciare il Golfo), l’introduzione del salario minimo, nonostante anche compagnie europee non applichino queste leggi” diceva Kaili. “Si sono impegnati a una visione per scelta e si sono aperti al mondo. Eppure alcuni qui chiedono che siano discriminati, li bullizzano e accusano di corruzione chiunque parli con loro. Pero’ comprano il loro gas e hanno compagnie che in Qatar fanno miliardi” “Non abbiamo il diritto morale di fare lezioni per andare a caccia dell’attenzione dei dei media e non imponiamo i nostri modelli, li rispettiamo”.

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Corruzione Ue/Qatar, “trovati sacchi di banconote in casa di Eva Kaili” | Metsola la sospende dall’Europarlamento.

La vicepresidente del Parlamento europeo ha trascorso la notte in stato di detenzione e sarà ascoltata entro 48 ore da un giudice.

Nella casa di Eva Kaili, la vicepresidente del Parlamento europeo arrestata in Belgio, sono stati trovati “sacchi di banconote”: per questo motivo l’europarlamentare, che sarebbe coinvolta nell’inchiesta sulla corruzione legata al Qatar, ha trascorso la notte in stato di detenzione.

È quanto riferisce il quotidiano belga “L’Echo”. Secondo quanto scrive un’altra testata, “Le Soir”, Kaili, come gli altri quattro arrestati venerdì, sarà ascoltata entro 48 ore da un giudice che deciderà su eventuali mandati di cattura. La presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, ha sospeso Kaili con effetto immediato dal ruolo di vicepresidente.

Procura belga: arrestate personalità con posizioni strategiche – La procura federale belga non ha confermato i nomi degli arrestati, ma sottolinea che si tratta di “personalità con posizioni strategiche”. Secondo le informazioni ottenute dall’agenzia di stampa greca “Ana-Mpa”, inoltre, è stato arrestato anche il compagno di Kaili, Francesco Giorgi, in passato assistente parlamentare di Antonio Panzeri, ex europarlamentare del gruppo S&D che figura tra gli arrestati nella maxi operazione condotta dalla polizia belga. 

Le altre persone arrestate sarebbero Luca Visentini, segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati (Ituc) e Niccolò Figa Talamanca, direttore dell’ong No peace without justice. I cinque arrestati avrebbero tentato di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo a favore di un Paese del Golfo che, secondo la stampa belga, sarebbe il Qatar. 

S&D: sostituire Kaili come vicepresidente del Pe – “Il gruppo S&D richiederà un nuovo punto all’ordine del giorno della prossima conferenza dei presidenti del Parlamento europeo, sulla base dell’art. 21 del regolamento interno. Alla luce dell’indagine, Eva Kaili dovrebbe essere sostituita come vicepresidente del Pe, al fine di proteggere la rispettabilità dell’istituzione e la fiducia dei cittadini”. Lo annuncia in un tweet la presidente dei Socialisti all’Eurocamera Iratxe Garcia Perez.

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Qatar, arrestate la moglie e la figlia di Panzeri.

Le due donne si trovano ora in carcere a Bergamo.

Bergamo, 09 DIC – È stato eseguito oggi nella Bergamasca il mandato di arresto europeo nei confronti della moglie e della figlia di Pier Antonio Panzeri, l’ex eurodeputato dei Socialisti e Democratici finito nell’inchiesta di Bruxelles per corruzione e riciclaggio, con vincolo di associazione per delinquere.

Panzeri risulta avere ancora casa a Calusco d’Adda, il paese del bergamasco di cui è originario: proprio lì sarebbero state rintracciate la moglie di Panzeri, Maria Colleoni, 67 anni, e la figlia Silvia, 38.

Le donne si trovano ora in carcere a Bergamo, dove sono state accompagnate in base al mandato che prevede la custodia cautelare in carcere.

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Qatar: convalidati 4 arresti a Bruxelles, c’è anche Kaili.

Panzeri e Giorgi tra i 4 fermi convalidati oggi.

 Brussels, 11 DIC – La giustizia belga ha convalidato l’arresto e confermato le accuse per quattro persone fermate nell’ambito dell’inchiesta sulle sospette tangenti dal Qatar all’Eurocamera. Tra di esse, è confermato l’arresto della vice presidente greca del Parlamento europeo Eva Kaili. Quattro italiani erano in stato di fermo da venerdì. Tra loro c’è l’ex eurodeputato del Pd e di Articolo 1 Antonio Panzeri e Francesco Giorgi, compagno della vice presidente del Pe Eva Kaili.

La procura di Bruxelles, confermando l’arresto delle quattro persone, non ha indicato i nomi delle persone accusate. Venerdì, ad essere stati fermati erano stati l’ex eurodeputato Antonio Panzeri, il sindacalista Luca Visentini, il compagno di Eva Kaili Francesco Giorgio e Niccolò Figa-Talamanca della ong No peace Without Justice. Nelle ore successive erano stati arrestati Kaili e suo padre.

I 4 fermi convalidati dalla giustizia belga nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione da parte del Qatar sono quelli della vice presidente del Pe Eva Kaili, dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri, dell’assistente parlamentare Francesco Giorgi e di Niccolò Figa-Talamanca della ong No peace Without Justice.

Rilasciati sotto condizioni Luca Visentini e il padre di Kaili.

E’ quanto riportano i media belgi citando fonti giudiziarie.

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Qatar: convalidati 4 arresti a Bruxelles, c’è anche Kaili.

Metsola, Pe collabora attivamente con la giustizia.

La giustizia belga ha convalidato l’arresto e confermato le accuse per quattro persone fermate nell’ambito dell’inchiesta sulle sospette tangenti dal Qatar all’Eurocamera. 

I 4 fermi convalidati dalla giustizia belga sono quelli della vice presidente del Pe Eva Kaili, dell’ex eurodeputato del Pd e di Articolo 1 Antonio Panzeri, dell’assistente parlamentare Francesco Giorgi (compagno di Eva Kaili) e di Niccolò Figà-Talamanca della ong No peace Without Justice. Rilasciati sotto condizioni Luca Visentini e il padre di Kaili. E’ quanto riportano i media belgi citando fonti giudiziarie.

“Lo Stato del Qatar respinge categoricamente qualsiasi tentativo di associarlo ad accuse di cattiva condotta”: è la dichiarazione di un esponente del Paese del Golfo inviata per e-mail a Politico.eu che ha provato a contattare Doha sull’inchiesta corruzione al Parlamento europeo che sta portando avanti la procura di Bruxelles.

L’abitazione a Bruxelles dell’eurodeputato socialista Marc Tarabella è stata perquisita sabato sera nell’ambito dell’inchiesta sulle sospette tangenti dal Qatar all’Eurocamera. E’ quanto si legge sui siti dei due quotidiani belgi Le Soir e Knack. Il materiale informatico dell’eurodeputato belga è stato sequestrato dagli investigatori ma Tarabella non è in stato di fermo.

“Il Parlamento europeo e la presidente Metsola stanno collaborando attivamente e pienamente con le autorità di giudiziarie per favorire il corso della giustizia”, ha sottolineato Juri Laas, portavoce della presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola.

“E’ una cosa gravissima, se quello che emerge da prime decisioni procura Bruxelles fosse confermato si tratterebbe di esponenti del Parlamento ed attivisti che avrebbero ricevuto soldi per chiudere un occhio sulle condizioni di lavoro in Qatar. Una vicenda vergognosa e intollerabile. Se si confermera’ che qualcuno ha preso soldi per cercare di influenzare l’opinione del Parlamento europeo penso che sara’ veramente una delle piu’ drammatiche storie di corruzione di questi anni”, ha detto il commissario Ue agli affari economici Paolo Gentiloni ospite a Mezz’ora in più.

Pubblicato in: Devoluzione socialismo, Geopolitica Mondiale, Giustizia, Stati Uniti

Midterm. Decapitato il boss i fedeli sostenitori sono esposti alle vendette in tutto il mondo.

Giuseppe Sandro Mela.

2022-11-24.

Pappagallo Impagliato 001

Gli Elettori hanno negato a Joe Biden ed ai liberal democratici il controllo del Congresso, i cui congressisti repubblicani sono tutti fedelissimi del Presidente Trump.

Biden aveva presentato midterm come un referendum su di sé e sulla ideologia liberal, e gli Elettori lo hanno punito severamente.

Ma senza poter controllare il Congresso, Biden conta nulla. Non può più proteggere nessuno, né negli States né all’estero. È un pappagallo impagliato collocato nell’atrio della White House.

Ma a questo consegue che tutti coloro che fondavano il proprio potere e la propria esistenza su Joe Biden ed i liberal democratici sono rimasti privi di copertura politica ed economica.

L’elenco dei picciotti rimasti indifesi ed esposti alle vendette è impressionantemente lungo.

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«Questa negazione totale dell’uomo, la sovversione della fede e dei valori tradizionali, la soppressione della libertà assumono le caratteristiche di una religione al contrario – un vero e proprio satanismo.» [Putin. Discorso del 20 settembre]

Ma ciò che ha reso Joe Biden ed i liberal democratici odiosi ed odiati nel mondo intero è stata la loro pretesa che l’accettazione della loro ideologia fosse la conditio sine qua non di ogni qualsiasi forma di rapporto sociale, politico ed economico con gli Stati Uniti. Unitamente alla loro presunzione di essere i giudici dell’universo.

Condizione questa da tempo non più reale, che riduceva i loro diktat a mere parole senza conseguenza alcuna. La situazione economica degli States li rende paese non più economicamente egemone.

Perdendo poi il Congresso, Joe Biden vale meno dello straccio per lavare per terra.

Midterm. Biden polarizza le elezioni riducendole a scontro ideologico. Ad un referendum.

«La democrazia americana è sotto attacco perché l’ex presidente sconfitto ha rifiutato di accettare i risultati delle elezioni del 2020»

«Non e’ un referendum su di me, ma una scelta tra due visioni di paese»

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Hillary Clinton a New York: “In gioco aborto e diritti gay”.

«Un richiamo a votare per difendere il diritto all’aborto e allontanare la paura: è quello che ha lanciato Hillary Clinton, che è scesa in campo a New York a sostegno della governatrice democratica Kathy Hochul, la cui riconferma è messa a rischio dall’ascesa dello sfidante repubblicano, Lee Zeldin.»

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Midterm. House. 219 seggi. Il Congresso adesso indagherà sui brogli.

I repubblicani hanno conquistato un altro seggio al Congresso, consolidando la loro maggioranza.

Da subito il nuovo Congresso indagherà su Joe Biden e suo figlio Hunter, ma indagherà anche su tutta la pletora di brogli elettorali perpetrati dai liberal democratici.

Lo Elettorato ha tolto la fiducia a Joe Biden ed ai liberal democratici. Ma a questo consegue che tutti coloro che fondavano il proprio potere e la propria esistenza su Joe Biden ed i liberal democratici sono rimasti privi di copertura politica ed economica.

Dura sarà la vita dei media ex di regime.

Adesso altro non sono che la voce di quello che avrebbe detto Joe Biden se gli Elettori non lo avessero trombato.

«Trump’s false claims that the 2020 election was fraudulent».

Risponderanno alla inchiesta del Congresso su simili affermazioni settarie e menzognere. Vi furono e vi sono tuttora giganteschi brogli elettorali.

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Tra gli orfani illustri citiamo il Vaticano, il Collegio Cardinalizio e le Conferenze Episcopali, più gran parte del clero.

Chiunque abbia letto e meditato il Liber Gomorrhianus scritto da san Pier Damiani nel 1051 vi ritrova il motivo per il quale abbiano abbracciato con entusiasmo l’ideologia liberal: per cercare di giustificare e continuare a mantenere le proprie depravazioni.

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                         Il controllo repubblicano della Camera può potenzialmente limitare la capacità del Presidente di raggiungere gli obiettivi di politica estera, in particolare sull’Ucraina. Il Presidente Biden dovrà affrontare nuove sfide per portare avanti la sua agenda globale dopo le elezioni di midterm, dato che si prevede che i guadagni dei repubblicani aumenteranno lo scetticismo del Congresso sul sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina, rinnoveranno l’esame della posizione dell’America all’estero e avvieranno indagini polarizzanti sulla gestione dell’Afghanistan e dell’immigrazione. Il controllo repubblicano della Camera può potenzialmente limitare la capacità di Biden di raggiungere gli obiettivi chiave della politica estera, compresa la sua intenzione di continuare a fornire alti livelli di aiuto all’Ucraina nella guerra contro la Russia.

                         Ma forse la preoccupazione più immediata per Biden e i suoi consiglieri è la possibilità che una Camera controllata dai repubblicani imponga nuovi ostacoli al suo desiderio di continuare l’ampio sostegno militare ed economico che la sua amministrazione ha fornito all’Ucraina. Il rappresentante Kevin McCarthy (California), in lizza per diventare speaker della Camera quando i repubblicani prenderanno il potere a gennaio, ha segnalato che il GOP della Camera potrebbe porre fine o limitare la spesa per la guerra. Un sondaggio del 3 novembre pubblicato dal Wall Street Journal ha mostrato che il 48% dei repubblicani ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno facendo troppo per l’Ucraina, con un netto aumento rispetto al 6% di marzo.

                         Dobbiamo smettere di lasciare che Zelensky chieda soldi e armi ai contribuenti statunitensi mentre cerca di trascinarci nella terza guerra mondiale. Niente più soldi all’Ucraina.

                         Un’altra sfida che Biden deve affrontare con una Camera controllata dai repubblicani è la probabilità di indagini congressuali controverse relative alla sua gestione degli affari internazionali, che potrebbero distrarre dalle priorità dell’amministrazione. Queste includono potenziali indagini sul figlio di Biden, Hunter, e sui suoi affari all’estero, tra cui una società energetica cinese; la risposta dell’amministrazione alla pandemia di coronavirus e la sua politica di immigrazione. Resta da vedere se l’indagine prevista sul ritiro di Biden dall’Afghanistan, ampiamente considerato un fallimento in politica estera, sarà in grado di rivaleggiare con l’accesa divisività dell’indagine condotta dai repubblicani sulla morte di quattro americani a Bengasi, in Libia, nel 2012.

                         La Casa Bianca dovrà anche decidere se e come modificare le relazioni degli Stati Uniti con l’Arabia Saudita, che hanno raggiunto il livello più basso degli ultimi decenni dopo che il regno, insieme ad altri grandi produttori di petrolio, ha annunciato di voler tagliare la produzione di petrolio un mese prima delle elezioni di metà mandato, spingendo Biden ad avvertire con rabbia delle conseguenze.

                         Ci sarà un livello di rabbia residua.

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«Republican control of the House has potential to constrain the president’s ability to achieve foreign policy goals, notably on Ukraine. President Biden will confront new challenges in advancing his global agenda following the midterm elections, as Republican gains are expected to deepen congressional skepticism about U.S. support for Ukraine, renew scrutiny of America’s posture abroad and initiate polarizing probes into his handling of Afghanistan and immigration. Republican control of the House has the potential to constrain Biden’s ability to achieve key foreign policy goals, including his intent to continue providing high levels of aid for Ukraine in the war against Russia»

«But perhaps the most immediate concern for Biden and his advisers is the potential for a Republican-controlled House to impose new obstacles on his desire to continue the extensive military and economic support his administration has provided to Ukraine. Rep. Kevin McCarthy (Calif.), who is vying to become House speaker when Republicans take over in January, has signaled the House GOP could end or limit spending on the war. A Nov. 3 poll published by the Wall Street Journal showed that 48 percent of Republicans said the United States was doing “too much” for Ukraine, a sharp increase from 6 percent in March»

«We must stop letting Zelensky demand money & weapons from U.S. taxpayers while he is trying to drag us into WW3. No more money to Ukraine.»

«Another challenge Biden must navigate with a Republican-controlled House is the likelihood of contentious congressional investigations related to his handling of international affairs, which could distract from the administration’s priorities. Those include potential inquiries into Biden’s son, Hunter, and his overseas business dealings, including with a Chinese energy firm; the administration’s response to the coronavirus pandemic; and its immigration policy. Whether an expected probe into Biden’s withdrawal from Afghanistan, widely seen as a foreign policy failing, will rival the fiery divisiveness of the Republican-led probe into the 2012 death of four Americans in Benghazi, Libya, remains to be seen»

«The White House also will need to decide if and how it will alter the U.S. relationship with Saudi Arabia, which reached its lowest level in decades after the kingdom, along with other major oil producers, announced it would cut oil production a month ahead of the midterms, prompting Biden to angrily warn of consequences.»

«There will be a level of residual anger»

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With GOP House win, Biden faces added curbs on foreign policy.

Republican control of the House has potential to constrain the president’s ability to achieve foreign policy goals, notably on Ukraine.

President Biden will confront new challenges in advancing his global agenda following the midterm elections, as Republican gains are expected to deepen congressional skepticism about U.S. support for Ukraine, renew scrutiny of America’s posture abroad and initiate polarizing probes into his handling of Afghanistan and immigration.

While Democrats have retained their majority in the Senate, Republican control of the House has the potential to constrain Biden’s ability to achieve key foreign policy goals, including his intent to continue providing high levels of aid for Ukraine in the war against Russia. An incident this week in Poland foreshadowed the debates to come, with a segment of the GOP demanding an end to U.S. support after two people died in an explosion that Western officials think was caused, unintentionally, by the Ukrainians. Analysts said those pressures will be tempered, both by Republican divisions on that topic and the president’s broad authority in foreign affairs.

Richard Haass, president of the Council on Foreign Relations, said substantial bipartisan agreement on some issues, including a desire to take a hawkish stance on China, would blunt the impact on Biden of Republicans’ ascendancy in the elections. He said last week’s polls — which largely defied fears of electoral violence or the immediate rejections of results — would help allay American allies troubled by recent tumult in U.S. politics.

“The good news,” Haass said, “ … is that it shows that, at least to a degree, American democracy is not on life support. That’s a reassuring message to our friends.”

Speaking last week about Democrats’ stronger-than-expected showing at the polls, Biden said he hoped to collaborate with Republicans on foreign affairs, promising to invite congressional leaders from both parties to the White House following his trip to Asia and the Middle East to discuss how they can jointly advance U.S. security and prosperity. “I’m open to any good ideas,” he said.

The midterms’ effect on Biden’s foreign policy agenda takes on greater importance as he prepares for a reelection bid in 2024, when his international record will probably contribute to voters’ decisions.

But perhaps the most immediate concern for Biden and his advisers is the potential for a Republican-controlled House to impose new obstacles on his desire to continue the extensive military and economic support his administration has provided to Ukraine. Security aid to Ukraine has topped $18 billion since Russia’s Feb. 24 invasion, the largest such annual sum since the end of the Cold War, and with Ukrainian forces claiming victory in the strategic city of Kherson, there are few signs the war will conclude anytime soon.

While support for Ukraine remains strong among many senior congressional Republicans, Rep. Kevin McCarthy (Calif.), who is vying to become House speaker when Republicans take over in January, has signaled the House GOP could end or limit spending on the war.

A Nov. 3 poll published by the Wall Street Journal showed that 48 percent of Republicans said the United States was doing “too much” for Ukraine, a sharp increase from 6 percent in March. Even before the election, the potential for a fracturing of U.S. support was generating concern in Kyiv.

Some Republicans’ skepticism of the war was evident after the explosion Tuesday near Poland’s border with Ukraine, a murky incident that U.S. and Polish officials said appears to have involved an errant Ukrainian air defense missile. A day after the incident, as Ukrainian leaders continued to insist that Russia was to blame for the attack, Republicans including Donald Trump Jr. and Rep. Marjorie Taylor Greene (Ga.) said the incident was further proof of the need to stop arming Ukraine.

“We must stop letting Zelensky demand money & weapons from U.S. taxpayers while he is trying to drag us into WW3,” Greene said on Twitter, referring to Ukrainian President Volodymyr Zelensky.

The missile attack killing two innocent people in Poland was likely from Ukrainian Air Defense.

We must stop letting Zelensky demand money & weapons from US taxpayers while he is trying to drag us into WW3.

    No more money to Ukraine.

    It’s time to end this war and demand peace. https://t.co/2TamLW5cDp

    — Rep. Marjorie Taylor Greene🇺🇸 (@RepMTG) November 16, 2022

While many Republicans have privately expressed skepticism that McCarthy and a Republican-led House would cut off aid all together, one senior GOP aide said funding for Ukraine could become a sort of litmus test as far-right factions of the party assert their policy priorities. Republicans taking control of influential committees, such as Rep. Michael McCaul (R-Tex.), who is poised to preside over the House Foreign Affairs Committee, are likely to face the delicate task of having to accommodate isolationists and hawks within their party.

National security adviser Jake Sullivan has said the White House’s analysis of lawmaker positions suggested that strong congressional support for Ukraine would endure. “I think you will not see these kinds of doomsday scenarios, that the purse strings will be pulled shut and it’s over. I just simply reject that scenario,” he said this month. “Yes, there may be an increasing number of voices that raise questions, but it will still be a very distinct minority.”

Brian Katulis, vice president of policy at the Middle East Institute, said competing pressures from both parties’ edges — liberal Democrats and Republicans allied with former president Donald Trump — would make it easier for Biden to resist dramatic course corrections. Differences within the Democratic Party on Ukraine were visible last month when lawmakers issued and then quickly withdrew a letter urging Biden to negotiate directly with Russia to end the Ukraine war.

“Voices will call out from the margins to do things like cut support for Ukraine or withdraw from the Middle East,” Katulis said. “But those voices lack public support for what they advocate, and the election results will likely reinforce a trend toward a more moderate path for U.S. national security in 2023 to 2024.”

Another challenge Biden must navigate with a Republican-controlled House is the likelihood of contentious congressional investigations related to his handling of international affairs, which could distract from the administration’s priorities. Those include potential inquiries into Biden’s son, Hunter, and his overseas business dealings, including with a Chinese energy firm; the administration’s response to the coronavirus pandemic; and its immigration policy.

Although White House officials may view such investigations as partisan exercises, they will have to comply with at least some of investigators’ document and email requests, which could drain significant time and resources.

Whether an expected probe into Biden’s withdrawal from Afghanistan, widely seen as a foreign policy failing, will rival the fiery divisiveness of the Republican-led probe into the 2012 death of four Americans in Benghazi, Libya, remains to be seen. Those hearings, including a House committee’s marathon questioning of then-presidential hopeful Hillary Clinton, helped propel to national prominence Trump’s eventual secretary of state, Mike Pompeo, then a little-known U.S. representative from Kansas.

While analysts say Biden’s handling of the Ukraine conflict has been more successful, public hearings that revive the grim facts surrounding his ordered departure from Afghanistan — the collapse of the U.S.-backed government to hard-line Taliban militants, the reversal of key gains by women and girls, and complaints by NATO allies who said they weren’t properly consulted — could be politically damaging. Already, Republican members of the House Foreign Affairs Committee issued a report concluding that the administration failed to properly plan for the withdrawal.

Such an investigation has the potential to cast an unfavorable light on Secretary of State Antony Blinken, whose agency had a key role in granting visas to Afghans who had worked with the U.S. government so they could relocate to the United States. Thousands of Afghans eligible for those visas remain stuck in Afghanistan or other locations, unable to emigrate more than a year after the U.S. departure.

Experts said they expect few major changes to the Biden administration’s approach to China, whose global rise has been cast by both parties as America’s biggest foreign policy challenge. While some Republicans have described Biden as soft on China and called for a tougher trade policy, the Biden administration already is moving to reduce China’s access to advanced computer chips while attempting to reorient the U.S. military toward Asia.

Despite the mounting tension, Biden pledged to find areas of bilateral cooperation, on issues such as climate change and food security, following a lengthy meeting with Chinese President Xi Jinping in Indonesia this week.

Biden suggested after their meeting that no Chinese attack on Taiwan was imminent, but it was unclear whether the discussion on the sidelines of an economic summit will diminish the acrimony related to the island, including Beijing’s threats to use force to bring it under Chinese control and a visit to Taipei this fall by House Speaker Nancy Pelosi (D-Calif.).

The White House also will need to decide if and how it will alter the U.S. relationship with Saudi Arabia, which reached its lowest level in decades after the kingdom, along with other major oil producers, announced it would cut oil production a month ahead of the midterms, prompting Biden to angrily warn of “consequences.” Officials said any steps by the administration to retaliate for the decision, which was seen as a particular affront just months after Biden made a controversial trip to Saudi Arabia, would come after the midterms.

Congressional Democrats have put forward a number of proposals in response, including potential decisions that would freeze security cooperation with Saudi Arabia, withdraw U.S. troops, divert planned arms sales or remove OPEC Plus’s exemption from U.S. antitrust laws.

David Schenker, who served as a senior State Department official for the Middle East during the Trump administration and now is a scholar at the Washington Institute for Near East Policy, said Republicans likewise may be inclined to penalize the kingdom. He said many GOP lawmakers are exasperated that strong Republican support for Saudi Arabia under Trump, including the Trump State Department’s unusual decision to sell the kingdom arms over the objections of Congress, was followed by an OPEC cut seen as a major snub to Americans of both parties.

“They felt they had gone out on a limb to defend Saudi Arabia, and [the oil decision] was really hurting industries at home in their districts,” he said.

While it’s not yet certain whether Republicans and Democrats will come together in sufficient numbers to pass punitive legislation, Schenker said one thing remains clear: “There will be a level of residual anger.”

Pubblicato in: Devoluzione socialismo, Giustizia, Ong - Ngo, Stati Uniti

Twitter. Musk la sta disinfestando dai liberal socialisti. Erano davvero tanti. Troppi.

Giuseppe Sandro Mela.

2022-11-15.

Bosch Hieronymus. Ascesa all'Empireo. Palazzo Ducale. Venezia.

«Con l’acquisto e il controllo del social-media Twitter da parte di Elon Musk torna la libertà di parola, opinione e comunicazione per centinaia di milioni di utenti attivi in tutto il mondo»

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                         Subito dopo aver ratificato l’acquisizione di Twitter, Musk aveva già licenziato diversi alti dirigenti, tra cui l’amministratore delegato, Parag Agrawal, il direttore finanziario, Ned Segal, e il responsabile degli affari legali e della politica, Vijaya Gadde.

                         Con l’acquisto e il controllo del social-media Twitter da parte di Elon Musk torna la libertà di parola, opinione e comunicazione per centinaia di milioni di utenti attivi in tutto il mondo (396 a ottobre 2022). A fine marzo, il geniale e più ricco uomo del mondo Elon Musk aveva fatto un sondaggio tra i suoi 100 milioni di follower su Twitter, chiedendo la loro opinione sull’effettiva libertà di parola e di espressione sul social media che, in passato, aveva deciso di bandire definitivamente Trump nel febbraio 2021 e di censurare contenuti e messaggi pro-vita e pro-famiglia. Il risultato era stato chiaro, con il 70% (1,4 milioni di votanti su 2 milioni) convinto che Twitter non rispettasse il primo principio della democrazia: la libertà di parola e di opinione.

                         Da allora e fino a pochi giorni fa, Elon Musk ha deciso di acquistare Twitter e di estromettere manager e dirigenti che non rispettavano la libertà di parola e di espressione per motivi politici. L’uomo più ricco del mondo, Elon Musk, ha completato l’acquisizione di Twitter per 44 miliardi di dollari lo scorso 28 ottobre, e lo stesso Musk ha annunciato: L’uccellino [simbolo del social media Twitter] è stato liberato. Lo stesso giorno sono stati licenziati alcuni dirigenti, tra cui l’amministratore delegato Parag Agrawal, che è stato scortato fuori dalla sede. Musk ha dichiarato di non volere che la piattaforma diventi un amplificatore per l’odio, in un’ampia dichiarazione pubblicata sulla piattaforma: Twitter ovviamente non può diventare un inferno libero dove si può dire qualsiasi cosa senza conseguenze!. Tuttavia, la libertà di opinione e di parola e il dibattito ragionevole saranno consentiti a tutti, senza che alcuna decisione politica o ideologica impedisca a chiunque si opponga al pensiero liberale dominante di esprimersi liberamente.

                         Qual è esattamente l’algoritmo di Twitter che ha censurato le opinioni dei conservatori, di chi ha deriso il presidente Biden, di chi si è opposto agli abortisti o ha messo in discussione la dottrina del vaccino Covid? Da qualche giorno, le persone che non potevano parlare saranno autorizzate a farlo dal nuovo.

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                         Venerdì Twitter Inc. comunicherà ai dipendenti via e-mail se sono stati licenziati, chiudendo temporaneamente gli uffici e impedendo l’accesso al personale, dopo una settimana di incertezza sul futuro dell’azienda sotto il nuovo proprietario Elon Musk. In un’e-mail inviata al personale, la società di social media ha dichiarato che venerdì alle 9.00, ora del Pacifico (12.00 EDT/1600 GMT) avviserà i dipendenti dei tagli al personale.

                         La società di social media ha dichiarato in un’e-mail al personale che avrebbe avvisato i dipendenti entro le 9 ora del Pacifico di venerdì (12 p.m. EDT/1600 GMT) dei tagli al personale. Nel tentativo di riportare Twitter su un percorso sano, venerdì affronteremo il difficile processo di riduzione della nostra forza lavoro globale. Musk, la persona più ricca del mondo, sta cercando di tagliare circa 3.700 dipendenti di Twitter, ovvero circa la metà della forza lavoro, nel tentativo di ridurre i costi e imporre una nuova etica del lavoro esigente.

                         Musk ha incaricato i team di Twitter di trovare fino a 1 miliardo di dollari di risparmi annuali sui costi della infrastruttura. Ha già fatto piazza pulita dei vertici dell’azienda, licenziando l’amministratore delegato e i principali dirigenti finanziari e legali. Altri, tra cui quelli che siedono ai vertici delle divisioni pubblicità, marketing e risorse umane, hanno lasciato l’azienda nel corso della scorsa settimana.

                         I licenziamenti, che erano attesi da tempo, hanno messo in crisi la cultura aziendale di Twitter, notoriamente aperta e lodata da molti dei suoi dipendenti.

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«Twitter Inc will tell employees by email on Friday about whether they have been laid off, temporarily closing its offices and preventing staff access, following a week of uncertainty about the company’s future under new owner Elon Musk. The social media company said in an email to staff it would alert employees by 9 a.m. Pacific time on Friday (12 p.m. EDT/1600 GMT) about staff cuts.»

«The social media company said in an email to staff it would alert employees by 9 a.m. Pacific time on Friday (12 p.m. EDT/1600 GMT) about staff cuts. In an effort to place Twitter on a healthy path, we will go through the difficult process of reducing our global workforce on Friday. Musk, the world’s richest person, is looking to cut around 3,700 Twitter staff, or about half the workforce, as he seeks to slash costs and impose a demanding new work ethic»

«Musk has directed Twitter’s teams to find up to $1 billion in annual infrastructure cost saving. He had already cleared out the company’s senior ranks, firing its chief executive and top finance and legal executives. Others, including those sitting atop the company’s advertising, marketing and He had already cleared out the company’s senior ranks, firing its chief executive and top finance and legal executives. human resources divisions, departed throughout the past week»

«The layoffs, which were long expected, have chilled Twitter’s famously open corporate culture that has been lauded by many of its employees.»

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Twitter layoffs to start today, company tells staff in an email

Nov 4 (Reuters) – Twitter Inc will tell employees by email on Friday about whether they have been laid off, temporarily closing its offices and preventing staff access, following a week of uncertainty about the company’s future under new owner Elon Musk.

The social media company said in an email to staff it would alert employees by 9 a.m. Pacific time on Friday (12 p.m. EDT/1600 GMT) about staff cuts.

“In an effort to place Twitter on a healthy path, we will go through the difficult process of reducing our global workforce on Friday,” said the email sent on Thursday, seen by Reuters.

Musk, the world’s richest person, is looking to cut around 3,700 Twitter staff, or about half the workforce, as he seeks to slash costs and impose a demanding new work ethic, according to internal plans reviewed by Reuters this week.

Twitter did not immediately respond to a request for comment.

Twitter said in the email that its offices would be temporarily closed and all badge access suspended in order “to help ensure the safety of each employee as well as Twitter systems and customer data.”

The company said employees who were not affected by the layoffs would be notified via their work email addresses. Staff who had been laid off would be notified with next steps to their personal email addresses, the memo said.

Some employees tweeted their access to the company’s IT system had been blocked and feared whether that suggested they had been laid off.

“Looks like I’m unemployed y’all. Just got remotely logged out of my work laptop and removed from Slack,” tweeted a user with the @SBkcrn account, whose profile is described as former senior community manager at Twitter.

A class action lawsuit was filed on Thursday against Twitter by its employees, who argued the company was conducting mass layoffs without providing the required 60-day advance notice, in violation of federal and California law.

The lawsuit also asked the San Francisco federal court to issue an order to restrict Twitter from soliciting employees being laid off to sign documents without informing them of the pendency of the case.

Musk has directed Twitter’s teams to find up to $1 billion in annual infrastructure cost savings, according to two sources familiar with the matter and an internal Slack message reviewed by Reuters.

He had already cleared out the company’s senior ranks, firing its chief executive and top finance and legal executives. Others, including those sitting atop the company’s advertising, marketing and human resources divisions, departed throughout the past week.

Musk’s first week as Twitter’s owner has been marked by chaos and uncertainty. Two company-wide meetings were scheduled, only to be canceled hours later. Employees told Reuters they were left to piece together information through media reports, private messaging groups and anonymous forums.

The layoffs, which were long expected, have chilled Twitter’s famously open corporate culture that has been lauded by many of its employees.

“If you are in an office or on your way to an office, please return home,” Twitter said in the email on Thursday.

Shortly after the email landed in employee inboxes, hundreds of people flooded the company’s Slack channels to say goodbye, two employees told Reuters. Someone invited Musk to join the channel, the sources said.

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Twitter layoffs to start today, company tells staff in an email

 Nov 4 (Reuters) – Twitter Inc will tell employees by email on Friday about whether they have been laid off, temporarily closing its offices and preventing staff access, following a week of uncertainty about the company’s future under new owner Elon Musk.

The social media company said in an email to staff it would alert employees by 9 a.m. Pacific time on Friday (12 p.m. EDT/1600 GMT) about staff cuts.

“In an effort to place Twitter on a healthy path, we will go through the difficult process of reducing our global workforce on Friday,” said the email sent on Thursday, seen by Reuters.

Musk, the world’s richest person, is looking to cut around 3,700 Twitter staff, or about half the workforce, as he seeks to slash costs and impose a demanding new work ethic, according to internal plans reviewed by Reuters this week.

Twitter did not immediately respond to a request for comment.

Twitter said in the email that its offices would be temporarily closed and all badge access suspended in order “to help ensure the safety of each employee as well as Twitter systems and customer data.”

The company said employees who were not affected by the layoffs would be notified via their work email addresses. Staff who had been laid off would be notified with next steps to their personal email addresses, the memo said.

Some employees tweeted their access to the company’s IT system had been blocked and feared whether that suggested they had been laid off.

“Looks like I’m unemployed y’all. Just got remotely logged out of my work laptop and removed from Slack,” tweeted a user with the @SBkcrn account, whose profile is described as former senior community manager at Twitter.

A class action lawsuit was filed on Thursday against Twitter by its employees, who argued the company was conducting mass layoffs without providing the required 60-day advance notice, in violation of federal and California law.

The lawsuit also asked the San Francisco federal court to issue an order to restrict Twitter from soliciting employees being laid off to sign documents without informing them of the pendency of the case.

Musk has directed Twitter’s teams to find up to $1 billion in annual infrastructure cost savings, according to two sources familiar with the matter and an internal Slack message reviewed by Reuters.

He had already cleared out the company’s senior ranks, firing its chief executive and top finance and legal executives. Others, including those sitting atop the company’s advertising, marketing and human resources divisions, departed throughout the past week.

Musk’s first week as Twitter’s owner has been marked by chaos and uncertainty. Two company-wide meetings were scheduled, only to be canceled hours later. Employees told Reuters they were left to piece together information through media reports, private messaging groups and anonymous forums.

The layoffs, which were long expected, have chilled Twitter’s famously open corporate culture that has been lauded by many of its employees.

“If you are in an office or on your way to an office, please return home,” Twitter said in the email on Thursday.

Shortly after the email landed in employee inboxes, hundreds of people flooded the company’s Slack channels to say goodbye, two employees told Reuters. Someone invited Musk to join the channel, the sources said.