Giuseppe Sandro Mela.
2016-10-12.
È quasi del tutto incomprensibile la strategia messa in atto dalla Nato e dagli Stati Uniti. Sembra tratta da un trattato di psichiatria, almeno per quanto sia dato a sapere.
Una cosa è combattere i guerriglieri del Daesh, dotati soltanto di armi leggere senza alcuna contraerea, un’altra è sfidare ed irritare una superpotenza militare quale la Russia. Che potrebbe anche perdere la pazienza. Mica tutti sono Giobbe. I russi men che mai.
Intendiamoci bene: i russi non sono mica viole mammole. Sono duri, sono coriacei, sono determinati, non sono checche isteriche. Ma quando si alzano da un tavolo di trattative sanno mantenere gli impegni presi. Cosa non da poco. Sfidati, si irrigidiscono: invitati al tavolo delle trattative sanno comprendere la situazione. Non hanno mai preteso l’impossibile.
Adesso la notizia.
Poiché ad ogni azione corrisponde una reazione eguale e contraria, la Russia schiera gli Iskander a Kalinigrad.
Di lì, territorio russo, possono tranquillamente colpire fino a Berlino, senza dover utilizzare missili balistici.
Il messaggio è chiaro. Forse potrebbe capirlo anche Mr Obama. Qualcuno magari lo spieghi a suo marito.
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Cosa è il sistema Iskander?
Lanciabile da una piattaforma mobile, viaggia a mach 6.2 – è ipersonico -: in tre o quattro minuti primi arriva a Berlino. Quasi nemmeno il tempo di poter dare l’allarme.
Ha a bordo l’intero arsenale di contromisure elettroniche prodotte dai russi. Nella fase finale del volo può anche eseguire manovre di disimpegno. Ha una precisione di qualche metro. Può portare testate convenzionali ma anche una bomba termonucleare da 50 kTon.
«During flight it can maneuver at different altitudes and trajectories and can turn at up to 20 to 30 G to evade anti-ballistic missiles»
11 pensieri riguardo “Russia. Schierati gli Iskander a Kalinigrad. Hanno svegliato l’orso che dormiva.”
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