Pubblicato in: Banche Centrali, Devoluzione socialismo, Giustizia

Italia. Uno sguardo sul futuro. Cosa si dovrà fare e si farà.

Giuseppe Sandro Mela.

2022-10-02.

0000-0000__ Elezioni Risultati 001

I risultati elettorali definitivi sono inequivocabili.

Al senato la coalizione di centrodestra conquista 112 senatori, contro i 42 del centrosinistra ed i 28 del M5S, essendo 101 la soglia di maggioranza.

Alla camera la coalizione di centrodestra conquista 237 parlamentari, contro gli 84 del centrosinistra ed i 52 del M5S, essendo 201 la soglia di maggioranza.

Ciò che conta sono gli eletti, perché sono le camere che governano il paese. Tutto il resto sono inutili parole.

* * * * * * *

                         Premier.

L’on Meloni sembrerebbe essere il premier naturale della coalizione vincente. Draghi ha terminato il suo iter politico, ultimo dei tanti primi ministri nominati, ma non eletti. Non lo vedremo mai più.

                         Unione europea.

Come premier italiano la on. Meloni siederà di diritto in seno al Consiglio europeo al posto di Draghi. La linea politica dell’augusto consesso risulterà essere mutata. Alla Polonia ed alla Ungheria si è aggiunto il nuovo premier svedese. Adesso l’on Meloni e l’anno prossimo vi sarà il nuovo premier della Spagna. von der Leyen e liberal socialisti non potranno più fare ciò che vogliono. E questa è una mutazione epocale, con ampie ripercussioni sulla politica estera.

                         Burocrazia.

Il connubio tra liberal socialisti ed ideologia socialista costituisce una miscela altamente tossica. Caratteristica saliente è la promulgazione di una pletora di leggi e direttive la gestione delle quali è affidata alla burocrazia.

Solo a mo’ di esempio, durante i tempi del covid furono emanate 831 tra leggi e direttive, lo scorso anno le scuole inferiori ricevettero 474 ponderose circolari ministeriali, il ministero della sanità pianificò l’ingresso nelle facoltà di medicina. Per costruire una strada servono oltre 531 pareri e permessi diversi.

I burocrati sono gli ectoplasmi che rilasciano o negano permessi, applicando rigorosamente l’ideologia liberal.

Ne risulta essere un sistema ingestibile, mantenuto in vita perché composto per la quasi totalità da liberal socialisti. Coloro che dovrebbero essere i servi dei Cittadini Contribuenti ed Elettori ne sono diventati i superbi tiranni. Sono il braccio armato dei liberal socialisti.

Alle prese con la burocrazia, la rivoluzione francese mise in funzione la ghigliottina, con ottimi risultati.

Sarà necessario riscrivere i testi di legge rendendoli chiari, semplici ed attuabili, abrogando tutto il pregresso.

Larga quota dei burocrati dovranno essere licenziati: provvedimento davvero mite rispetto a quello usato dai francesi.

                         Le nuove leggi.

I governi stilano le leggi e le camere le approvano. Chi detenga governo e maggioranza nelle due camere può legiferare a piacer suo. Le leggi non sono oracoli eterni. Si fanno. Si abrogano. Si modificano secondo opportunità.

Per esempio, la trasformazione del Rosatellum in un sistema esclusivamente basato sui collegi uninominali renderebbe l’Italia simile al Regno Unito, sulla cui osservanza ai criteri democratici nessuno potrebbe eccepire. Così agendo la sinistra liberal sarebbe annientata come i tedeschi a Stalingrado.

                         Le agenzie

Quando detenevano il potere i liberal socialisti generarono una pletora di agenzie, nelle quali piazzarono tutti i loro fedelissimi. Quelle entità che avrebbero dovuto essere imparziali erano nei fatti cosa loro di mafiosa osservanza.

Un gran numero di agenzie sono perfettamente inutili e quindi dovrebbero essere soppresse, oppure accorpate. Ma su tutte codesta agenzia dovrà essere condotta una disinfestazione rimuovendo puntigliosamente tutti i liberal di sinistra. Né costituisce problema il personale dipendente. Una legge li rese non licenziabili, ma una altra legge può renderli rimovibili.

                         Scuola ed università.

L’Italia ha un esubero di personale che contrasta il calo delle nascite. Non solo. La sinistra liberal aveva permesso che i sindacati della scuola la gestissero come cosa loro, mentre invece sono solo dipendenti statali. Taluni dignitosissimi, la maggior quota solo politicizzati. La scuola è dello stato, che la governa tramite il governo liberamente eletto. Licenziarne una buona metà sarebbe opera di giustizia.

                         Magistratura.

Come per la scuola, la magistratura è composta da dipendenti statali, ai quali la sinistra liberal ha concesso di organizzarsi come una perfetta cosca mafiosa ai suoi ordini. È un organismo autoreferenziale. Tanto per iniziare, il nuovo governo dovrebbe nominare i nove consiglieri politici di nomina governativa in seno al consiglio superiore della magistratura. Ma sarebbe del tutto auspicabile varare una legge che renda i magistrati nominati dal premier e dal ministero della giustizia, che avviene in quegli specchi di democrazia della Francia e della Germania.

Disinfestare la magistratura dai giudici liberal socialisti sarà solo un ordinario gesto di giustizia.

                         Immigrazione.

Questo triste mercimonio della tratta degli essere umani, voluta e patrocinata dalla sinistra liberal deve essere bloccato. Così come l’azione delle ong, gruppo di fuoco dei liberal. Senza se e senza ma.

                         Media e telegiornali.

Tutte le testate italiane sono da tempo immemorabile castaldati della sinistra liberal, protetti da una magistratura faziosa e da un potere governativo tirannico. Ma adesso che il partito democratico è riuscito a fare eleggere solo 61 deputati i media sono rimasti privi dei loro usuali referenti politici.

Una disinfestazione avrebbe poco senso, perché tutti i giornalisti sono liberal socialisti.

Taglio dei fondi e della pubblicità, tassazione dei consigli di amministrazione e dei proprietari, ed una sana legge sulla editoria ne decreterebbero l’annichilimento.

* * * * * * *


«But not for everyone. Millions of Italians didn’t vote for her. They say they don’t recognise themselves in her nationalist, protectionist proposals, her anti-immigration rhetoric and conservative family mores.» [Bbc]

La Bbc è l’apoteosi dei liberal socialisti.

Orbene: codeste persone non si riconoscono nell’attuale governo? Perfetto. Vincano allora le prossime elezioni e si conquistino il governo.

Non troviamo nessuna valida ragione per cui l’on. Meloni dovrebbe agire per compiacere questa sparuta minoranza: 83 deputati contro i 237 dell’on. Meloni.

Pubblicato in: Devoluzione socialismo

Italia. I pm di Ragusa: “Mare Jonio pagata per trasbordo migranti”.

Giuseppe Sandro Mela.

2021-03-06.

Gufo_019__

«La petroliera Maersk Etienne il 5 agosto del 2020 salva 27 migranti»

«Ma per 38 giorni la nave rimane senza indicazioni, con i naufraghi a bordo»

«Avrebbe ricevuto soldi dalla danese Maersk Etienne per profughi salvati 37 giorni prima»

«L’accusa è gravissima: avrebbero preso a bordo migranti in cambio di soldi»

«La procura di Ragusa indaga su un trasbordo di 27 naufraghi, avvenuto nel settembre scorso, dal cargo danese Maersk Etienne alla nave italiana Mare Jonio»

«Gli investigatori visionano il diario di bordo della Mare Jonio e si insospettiscono per alcuni contatti avuti nei giorni precedenti tra il rimorchiatore italiano e il cargo danese»

«Le indagini fin qui svolte, corroborate da intercettazioni telefoniche, indagini finanziarie e riscontri documentali, hanno permesso di far emergere che il trasbordo dei migranti effettuato dall’equipaggio della Mare Jonio – si legge in una nota della Procura – è stato effettuato solo dopo la conclusione di un accordo di natura commerciale tra le società armatrici delle due navi, accordo in virtù del quale la società armatrice della Mare Jonio ha percepito un ingente somma quale corrispettivo per il servizio reso»

* * * * * * *

No Comment.

*


I pm di Ragusa: “Mare Jonio pagata per trasbordo migranti”. Tra i quattro indagati Luca Casarini

Avrebbe ricevuto soldi dalla danese Maersk Etienne per profughi salvati 37 giorni prima.

L’accusa è gravissima: avrebbero preso a bordo migranti in cambio di soldi. La procura di Ragusa indaga su un trasbordo di 27 naufraghi, avvenuto nel settembre scorso, dal cargo danese Maersk Etienne alla alla nave italiana Mare Jonio. Sono quattro gli indagati tra soci, dipendenti e amministratori della società armatrice del rimorchiatore messo in mare dall’associazione Mediterranea: l’ex disobbediente Luca Casarini, il capo missione del salvataggio Beppe Caccia, ex assessore a Venezia nella giunta Cacciari, il regista Alessandro Metz e il comandante Pietro Marrone, al timone durante le operazioni. 

Questa mattina finanza, guardia costiera e polizia hanno eseguito perquisizioni e sequestri nei confronti della società armatrice del rimorchiatore e nei confronti dei quattro indagati, a Trieste, Venezia, Palermo, Mazara del Vallo, nel Trapanese, Augusta, nel Siracusano, Bologna, Lapedona e Montedinove, nelle Marche.

                         Il trasbordo

La petroliera Maersk Etienne il 5 agosto del 2020 salva 27 migranti. Ci sono pure una donna incinta e un bambino. Ma per 38 giorni la nave rimane senza indicazioni, con i naufraghi a bordo. Poi l’11 settembre la Mare Jonio decide di prenderli a bordo dopo aver fatto un sopralluogo sul cargo. “Il nostro team medico li ha trovati in gravi condizioni psico-fisiche ormai incompatibili con ulteriore permanenza sulla petroliera – fece sapere Mediterranea Saving Humans -. Abbiamo già chiesto alle autorità di Malta, responsabili di questo evento Sar del 5 agosto, di indicarci al più presto un porto sicuro di sbarco per queste persone che hanno urgente bisogno di cure”. Il giorno dopo la nave italiana ottiene il “pos”, il porto sicuro, e va a Pozzallo. 

                         L’accusa

Subito dopo l’attracco scattano i controlli di routine. Gli investigatori visionano il diario di bordo della Mare Jonio e si insospettiscono per alcuni contatti avuti nei giorni precedenti tra il rimorchiatore italiano e il cargo danese. “Le indagini fin qui svolte, corroborate da intercettazioni telefoniche, indagini finanziarie e riscontri documentali, hanno permesso di far emergere che il trasbordo dei migranti effettuato dall’equipaggio della Mare Jonio – si legge in una nota della Procura -è stato effettuato solo dopo la conclusione di un accordo di natura commerciale tra le società armatrici delle due navi, accordo in virtù del quale la società armatrice della Mare Jonio ha percepito un ingente somma quale corrispettivo per il servizio reso”.

La Procura di Ragusa non ha inchieste sulla gestione delle Ong nei soccorsi in mare, ma “soltanto su un episodio in cui sono coinvolte due società commerciali” e nessun componente della Mediterranea saving humans è indagato, dice il procuratore capo Fabio D’Anna.

                         Mediterranea: “Macchina del fango”

“Il Procuratore di Ragusa, ha più volte esternato pubblicamente la sua crociata contro le Ong arrivando a sostenere che ‘bisogna che non passi l’idea che sottrarre i migranti dalle mani dei libici possa essere una cosa consentita’ – si legge in una nota di Mediterranea – Quello di oggi è un vero e proprio ‘teorema giudiziario’, in cui si ipotizza che le attività di soccorso e salvataggio siano preordinate allo scopo di lucro. La “macchinazione” ipotizzata è talmente surreale da rendere evidente quale sia il primo e vero obbiettivo di questa operazione: creare quella “macchina del fango” che tante volte abbiamo visto in azione nel nostro paese, dal caso di Mimmo Lucano alle inchieste di questi giorni contro chi pratica la solidarietà ai migranti che attraversano la rotta balcanica”. 

Secondo l’associazione “nonostante migliaia di ore di intercettazioni telefoniche e ambientali”, l’accusa “si fonda solo su congetture che si scioglieranno presto come neve al sole”. 

Idra social shipping, la società armatrice, “non ha mai fatto nulla di illegale e lo dimostrerà presto nelle sedi competenti”. “La vicenda in esame riguarda il soccorso prestato ai 27 naufraghi della Maersk Etienne che da 38 giorni erano abbandonati in mezzo al mare tra Malta e Lampedusa, a bordo della portacontainer che li aveva tratti in salvo – continua la nota – Fu definito la “vergogna d’Europa” quel disumano abbandono, il più lungo stand – off che si ricordi per dei naufraghi che in teoria, secondo ciò che impongono le Convenzioni Internazionali, avrebbero dovuto raggiungere “tempestivamente” un porto sicuro”.

Pubblicato in: Devoluzione socialismo, Stati Uniti

USA. Guerra aperta sull’attribuzione dei collegi agli stati.

Giuseppe Sandro Mela.

2020-08-10.

Campidoglio Washington 001

La Camera bassa degli Stai Uniti è composta da quattrocentoquarantuno membri, dei quali quattrocentotrentacinque rappresentanti.

La Costituzione prevede che i seggi della Camera dei rappresentanti siano ripartiti tra gli Stati in proporzione alla rispettiva popolazione, quale risulta dal censimento condotto ogni dieci anni; tuttavia ciascuno Stato ha diritto ad almeno un rappresentante.

«Census data are also used to allocate hundreds of billions of dollars in federal funds annually»

*

È lampante quanto sia importante definire cosa si intenda per “popolazione

La corrente di pensiero sostenuta dai liberal democratici sostiene che per popolazione di uno stato si debba intendere la totalità delle persone fisiche che vivono in quello stato.

Al contrario, la corrente di pensiero sostenuta dai repubblicani afferma che la popolazione debba essere costituita solo ed unicamente dai cittadini.

La diatriba politica e giuridica è di vecchia data, si trascina da decenni, e si è acuita severamente da quando i liberal democratici hanno patrocinato l’immigrazione clandestina illegale negli Stati Uniti. Accogliendo questa tipologia immigrati molti stati si sono visti attribuire un numero di seggi e di fondi federali maggiore di quello che avrebbero percepito senza tale immigrazione.

* * * * * * *

«Dozens of U.S. states, cities and counties on Friday urged a federal court to block President Donald Trump from carrying out what they called a “flagrantly unconstitutional” directive to exclude undocumented immigrants when apportioning congressional seats»

«They called the directive the latest in a string of White House attacks on immigrant communities, and alleged that a “plainly xenophobic and discriminatory purpose” animated the administration’s “exclusionary policy.”»

«While the Census Bureau estimates the U.S. population at 330.1 million, the plaintiffs said the directive could exclude several million people from being counted, potentially shifting a few House seats to Republican-leaning states»

«Trump has said “person” had never been understood to include anyone physically present in a state, and called alleged efforts to conceal undocumented immigrants “part of a broader left-wing effort” to erode Americans’ rights»

«Census data are also used to allocate hundreds of billions of dollars in federal funds annually, and in redistricting»

* * * * * * *

Allo stato attuale delle cose sembrerebbe essere impossibile stabilire come potranno evolvere gli eventi.

Più che una usuale campagna elettorale sembrerebbe di assistere ad una guerra civile.

*


States urge halt to Trump plan excluding millions of immigrants from representation.

Dozens of U.S. states, cities and counties on Friday urged a federal court to block President Donald Trump from carrying out what they called a “flagrantly unconstitutional” directive to exclude undocumented immigrants when apportioning congressional seats.

Led by New York state, the mostly Democratic-leaning plaintiffs said in a Manhattan federal court filing the July 21 directive should be declared unconstitutional, or that a preliminary injunction be entered against its enforcement.

They called the directive the latest in a string of White House attacks on immigrant communities, and alleged that a “plainly xenophobic and discriminatory purpose” animated the administration’s “exclusionary policy.”

The White House was not immediately available for comment. Trump’s response is due by Aug. 17.

At stake is the makeup of the 435-member House of Representatives, now controlled by Democrats.

While the Census Bureau estimates the U.S. population at 330.1 million, the plaintiffs said the directive could exclude several million people from being counted, potentially shifting a few House seats to Republican-leaning states.

The plaintiffs have said everyone in the United States must be counted, saying the Constitution requires a count based on the “whole number of persons” in each state.

They have also said Trump’s directive could also distort the decennial census by deterring immigrants from responding.

But Trump has said “person” had never been understood to include anyone physically present in a state, and called alleged efforts to conceal undocumented immigrants “part of a broader left-wing effort” to erode Americans’ rights.

Census data are also used to allocate hundreds of billions of dollars in federal funds annually, and in redistricting.

Illinois, Massachusetts, Michigan, New Jersey, Pennsylvania, New York City, Chicago, Philadelphia, San Francisco and several immigrants’ rights advocates are among the nearly four dozen plaintiffs. California has filed a similar, separate lawsuit.

The judge now overseeing the case on Friday asked that a three-judge panel be designated to address the complaint, citing laws requiring such panels in some apportionment cases.

Pubblicato in: Demografia, Devoluzione socialismo, Economia e Produzione Industriale, Unione Europea

Merkel inizia a sbattere il volto sulla durissima realtà. Dopo di lei il diluvio.

Giuseppe Sandro Mela.

2019-12-18.

Das Brandenburger Tor in Berlin

Per comprendere al meglio la portata delle dichiarazioni di Frau Merkel sarebbe di estrema utilità rileggere i seguenti articoli:

Germania. Popolazione. Classi di età. Destatis. Dati cimiteriali.

Germania. Incidenza economica del calo demografico. – Bloomberg.

Germania. Realtà geografica, non più umana, politica ed economica.

Germania. La demografia che stritola. Mancano tre milioni di lavoratori. – Vbw.

«La popolazione tedesca sta diminuendo e sta invecchiando. Questa constatazione non sorprendente ha un impatto significativo sulla futura struttura del mercato del lavoro. …. Il cambiamento demografico sta portando ad una riduzione del numero di popolazione attiva in Germania a medio e lungo termine, più rapida della popolazione nel suo complesso»

«Germany will lack millions of skilled workers, technical and medical workers and researchers in the near future»

«As a result of demographic change, the labour market situation will considerably worsen over the next 10 to 20 years»

*

Germania. Mancano ora 35,000 insegnanti, nel 2025 ne mancheranno 105,000.

Germania. Assistenza agli anziani: quasi 40,000 posti vacanti.

Germania. La demografia stritola Germania e Große Koalition.

«Sia la Cdu sia la Spd hanno la maggior parte dei votanti nella fascia di età superiore ai 60 anni. Gli Elettori della Cdu sotto i 30 anni non superano il 23% della popolazione. Stesso ragionamento vale per la Spd.

Al contrario, sia AfD sia Fdp hanno prevalentemente un Elettorato in fascia giovane o, comunque, sotto i 45 anni.»

Germania. Herr Spahn prospetta la tassa sul nubilato.

«Il problema della denatalità pervade la Germania: se ne inizia a parlare con sempre maggiore apprensione, proprio come negli ultimi anni di guerra i tedeschi parlavano dell’Armata Rossa: dapprima a Smolensk, poi a Minsk, indi a Varsavia ed infine a Berlino»

* * * * * * *

Nel leggere le statistiche demografiche si distingua con cura tra ‘popolazione tedesca‘, ossia persone con la cittadinanza, e ‘popolazione autoctona‘, ovvero persone di ascendenza tedesca.

Le femmine tedesche autoctone hanno in uggia la procreazione: il tasso di fertilità globale è ad oggi 1.41, questo valore è retto principalmente dalla proliferazione degli immigrati. Per le femmine autoctone è sotto la unità.

Il modo più semplice e naturale per rimediare una simile situazione sarebbe quella di riprende a fare figli. Ma l’istituto familiare è stato distrutto, il numero delle separazioni e dei divorzi è davvero alto, la scuola si arroga il diritto di educare i figli altrui.

Orbene.

Alla contrazione delle nascite corrisponde quella della numerosità della forza lavoro.

Adesso se ne è accorta persino Frau Merkel. A modo suo, ma ne ha dovuto prendere atto.

Alla Germania mancano non lavoratori generici, bensì skilled worker, denominati anche qualified workers.

Mancano insegnanti, infermieri, medici, addetti ai sistemi finanziari, burocrati, giudici, etc. Ossia tutte figure professionali di alto livello, per esercitare le quali serve anche il dominio di un tedesco fluente.

Il brav’uomo immigrato dalla Siria oppure dall’Africa risponde a tutto tranne che alla caratteristica di essere ‘qualificato’ e di parlare correntemente il tedesco.

* * * * * * *

«Germany is hoping to recruit qualified workers from outside the EU to prevent companies from moving their business abroad»

«Berlin is looking to countries such as Mexico, Vietnam and India to fill the gaps»

«German Chancellor Angela Merkel used her weekly podcast on Saturday to sound the alarm on the country’s skilled labor shortage, saying it could force companies to move else»

«We know that many sectors and businesses are looking for skilled workers, …. “Without sufficient skilled workers, a business location cannot be successful …. That is why it is necessary for us to make every effort to recruit a sufficient number of specialists. Otherwise, companies will have to migrate — and, of course, we do not want that»

«There are already 2.5 million people from EU countries working in Germany. But that alone is not enough, and that is why we also have to look for skilled workers from outside the European Union»

«Germany is most in need of electrical engineers, metal workers and mechatronics engineers, cooks, nurses, aged care workers, computer scientists and software developers.»

«The government has been looking to draw people who qualify from Mexico, the Philippines, Brazil, India and Vietnam, among others»

* * * * * * *

Sicuramente l’immigrazione clandestina illegale dall’Africa non è costituita da ingegneri elettrici, metalmeccanici finiti, ingegneri mecatronici, cuochi, infermiere, ingegneri informatici e sviluppatori di software.

Quando era AfD a dir questo, si era subito beccata il titolo di fascista….

*


Merkel warns German labor shortage could spark business exodus

Germany is hoping to recruit qualified workers from outside the EU to prevent companies from moving their business abroad. Berlin is looking to countries such as Mexico, Vietnam and India to fill the gaps.

German Chancellor Angela Merkel used her weekly podcast on Saturday to sound the alarm on the country’s skilled labor shortage, saying it could force companies to move elsewhere.

“We know that many sectors and businesses are looking for skilled workers,” Merkel said. “Without sufficient skilled workers, a business location cannot be successful.

“That is why it is necessary for us to make every effort to recruit a sufficient number of specialists. Otherwise, companies will have to migrate — and, of course, we do not want that.”

The chancellor’s warning comes ahead of a summit on the issue between government representatives, employers and trade unions in Berlin on Monday.

Non-EU workers to fill the gap

Germany wants to tackle the shortfall domestically by providing “good training for as many people as possible,” Merkel said. At the same time, Berlin is looking to recruit qualified people from other European Union countries, and further afield.

There are already 2.5 million people from EU countries working in Germany. “But that alone is not enough, and that is why we also have to look for skilled workers from outside the European Union,” Merkel said.

The Skilled Workers Immigration Act, which comes into force on March 1, 2020, aims to make it easier for skilled workers from non-EU countries to come to Germany.

Skilled workers sought in Mexico, Asia

Monday’s summit will address how best to put the new skilled immigration law into practice, with a memorandum of understanding expected to be adopted at the end of the meeting. A draft of the document, cited by German newspaper group Redaktionsnetzwerk Deutschland (RND), called for additional staff and a central unit to help speed up visa processing. It also said German language training should be expanded so that prospective skilled workers can complete language courses in their countries of origin.

Germany is most in need of electrical engineers, metal workers and mechatronics engineers, cooks, nurses, aged care workers, computer scientists and software developers. The government has been looking to draw people who qualify from Mexico, the Philippines, Brazil, India and Vietnam, among others. 

Labor Minister Hubertus Heil sought to allay concerns among immigrant-wary sections of the population, telling the Augsburger Allgemeine newspaper that the recruitment drive “is not about uncontrolled immigration, but about qualified people who we need so that our country can remain economically strong in the future.”

Pubblicato in: Devoluzione socialismo, Unione Europea

Viminale. Permessi umanitari crollati dal 27% al 2%. Dinieghi al 77%.

Giuseppe Sandro Mela.

2019-03-15.

Mela con il Coltello tra i Denti.

Viminale. 2019-03-14. Salvini al question time

Il ministro Salvini ha risposto oggi alle interrogazioni dei deputati su:

– iniziative volte a prevedere deroghe al divieto introdotto dal decreto-legge n. 113 del 2018 in materia di circolazione in Italia di veicoli con targa estera, con particolare riferimento ai residenti nelle zone di confine (Plangger – MISTO-MIN. LING.);​

– iniziative volte a rivedere gli accordi Italia-Libia in materia di contrasto all’immigrazione illegale, al fine della salvaguardia dei diritti umani (Palazzotto – LEU);​

– effetti delle politiche del Governo in materia di immigrazione, con particolare riferimento al numero degli arrivi sulle coste italiane, nonché al numero e agli esiti delle domande di protezione internazionale esaminate (Molinari – LEGA);​

– elementi e iniziative in ordine al fenomeno dei finanziamenti di alcuni Paesi arabi destinati in particolare a luoghi di culto islamici in Italia.

* * * * * * *

L’unico modo per risolvere i problemi della immigrazione illegale clandestina è quello di bloccarla all’origine.

«Crollano i permessi umanitari e aumentano i dinieghi delle domande d’asilo: in un anno i primi sono passati dal 27% del totale al 2% mentre i no alle richieste dei migranti sono saliti dal 56% al 77%.»

*

«dall’inizio dell’anno all’8 marzo sono state presentate 7.189 domande di asilo»

*

«6.311 sono invece le decisioni adottate e 76.779 le domande pendenti, il 43,27% in meno rispetto al 1 giugno (erano 135.337) quando, sottolineano fonti del Viminale, si è insediato il nuovo governo»

*

«Delle oltre 16mila decisioni adottate nel 2019 – tolti i dinieghi e il 2% che riguarda la protezione umanitaria, nel 10% dei casi è stato concesso lo status di rifugiato (nel 2018 era il 7%)»

* * * * * * *

Fallita la riunione dei ministri interni sulla immigrazione.

Italia. Servizi di Sicurezza. Immigrati clandestini -80%.

Siamo chiari.

Chiunque sostenga la immigrazione illegale e clandestina non sostiene l’immigrazione in sé e per sé stessa, bensì la illegalità e la clandestinità.

Per parlare in termini politicamente corretti, sostiene la struttura criminale che alimenta illegalità e clandestinità.

La società civile non può accettare minimamente un fatto del genere: la legalità deve essere preservata.

Poi, se taluni leggi non piacessero, ebbene, chi non le condivide si presenti alle elezioni, le vinca e vada al governo, quindi le sostituisca. Questa è la società civile: il resto è solo tirannide.


Ansa. 2019-03-14. Crollano permessi umanitari, dal 27 al 2%

Dati Viminale, in aumento dinieghi, respinte 77% domande

*

Crollano i permessi umanitari e aumentano i dinieghi delle domande d’asilo: in un anno i primi sono passati dal 27% del totale al 2% mentre i no alle richieste dei migranti sono saliti dal 56% al 77%.

Secondo i dati aggiornati del Viminale, dall’inizio dell’anno all’8 marzo sono state presentate 7.189 domande di asilo; 16.311 sono invece le decisioni adottate e 76.779 le domande pendenti, il 43,27% in meno rispetto al 1 giugno (erano 135.337) quando, sottolineano fonti del Viminale, si è insediato il nuovo governo. Delle oltre 16mila decisioni adottate nel 2019 – tolti i dinieghi e il 2% che riguarda la protezione umanitaria, nel 10% dei casi è stato concesso lo status di rifugiato (nel 2018 era il 7%) e nel 6% la protezione sussidiaria (l’anno scorso era il 5%).

Pubblicato in: Devoluzione socialismo, Unione Europea

EU. Fallita la riunione dei ministri interni sulla immigrazione.

Giuseppe Sandro Mela.

2019-03-11.

Unione Europea 010 Bicchieri

‘Orban cannot yield’ on migration, Christian values, Fidesz official says

«Membership in the EU’s conservative political bloc is important, but not as important as defending “European Christian values and stopping migration,” a Hungarian Fidesz party official has said.

Hungary’s far-right Fidesz party has shrugged off an ultimatum from the European People’s Party (EPP) to avoid being jettisoned from European Parliament’s conservative bloc.

Fidesz’s communications director, Balazs Hidveghi, told reporters on Wednesday the far-right party, led by Prime Minister Viktor Orban, “cannot yield” to conditions set by the EPP’s German-born leader Manfred Weber.

“The defense of European Christian values and stopping migration is more important than party discipline,” Hidveghi said.»

*

È abbastanza ovvio che le persone atee, men che ami liberal, non riescano a comprendere come si possano avere istanze religiose. Loro la religione la combattono e restano stupefatti che ci sia gente che invece ci crede. La odiano.

Severo errore di valutazione. Non a caso l’Ungheria, e con lei molti altri paesi europei, sono fieri del loro retaggio religioso, storico, culturale. Ma le radici europee affondano proprio nella religione cristiana.

Ma i liberal socialisti sono intolleranti: o si accettano le loro posizioni oppure si diventa loro nemici giurati. Eppure la convivenza potrebbe essere possibile, e verosimilmente lo sarà dopo le prossime elezioni europee.

«Seven different EU immigration policy reform bills have been on the table for the last three years. And for three years, the bloc’s interior ministers have been fighting over them. They have been unable to come to an agreement, and they end each negotiation with the same lament: Something has to happen. »

*

«A joint immigration and asylum policy that is somehow carried by all has failed to materialize.»

*

«Italy and Greece insist that new arrivals be distributed across the bloc. Hungary and Poland don’t want to take anyone. France and Germany see the countries of first arrival as bearing responsibility.»

*

«national representatives have officially admitted that they cannot come to an agreement. And with that admission, they are giving right-wing populists highly welcome campaign ammunition.»

*

«Italy’s radical right-wing interior minister, Matteo Salvini, will use that inability to justify closing Italian ports to refugees rescued at sea.»

*

«Contrary to Germany’s wishes, Italy is threatening to put an end to Operation Sophia, the EU’s naval rescue mission in the Mediterranean.»

*

«Europeans are not prepared for the next civil war, the next famine, or for immigrants fleeing their homes due to climate change»

*

«The real test, however, will come at the end of the year, when the EU negotiates the distribution of grant money for the next decade»

* * * * * * * *

In sintesi: qui nessuno vuol più saperne di immigrazione.

A maggio si terranno le elezioni europee ed entro l’anno sette stati dell’Unione andranno alle urne per rinnovare i governi. Muteranno sia il parlamento europeo sia il Consiglio Europeo, e questa dirigenza attuale sarà pensionata.

Intanto, l’asse francogermanico sta disintegrandosi. Macron è nei triboli per il caso Benalla, per i Gilets Jaunes, per l’Onu che ha assimilato la Francia al Venezuela, e per il fatto che la Germania lo ha scaricato.

In conclusione, se ne riparlerà in tempi più opportuni.


Deutsche Welle. 2019-03-11. Opinion: EU immigration policy is grist to the far-right mill

A final attempt by EU interior ministers to find agreement on a common immigration policy ahead of European parliamentary elections has collapsed. And that is just what some wanted, says DW’s Bernd Riegert.

*

Seven different EU immigration policy reform bills have been on the table for the last three years. And for three years, the bloc’s interior ministers have been fighting over them. They have been unable to come to an agreement, and they end each negotiation with the same lament: Something has to happen. Yet, nothing ever does.

The old Dublin Regulation, which stipulates that the country of first arrival is responsible for an immigrant, is still the law. Although almost all of the EU’s 28 interior ministers agree that the rule no longer works —  although they give very different reasons for why they think this is — they have yet to come up with a better solution.

A joint immigration and asylum policy that is somehow carried by all has failed to materialize.

Italy and Greece insist that new arrivals be distributed across the bloc. Hungary and Poland don’t want to take anyone. France and Germany see the countries of first arrival as bearing responsibility.

Now, at the last meeting of interior ministers before May’s European parliamentary elections, national representatives have officially admitted that they cannot come to an agreement. And with that admission, they are giving right-wing populists highly welcome campaign ammunition.

Far right will exploit the EU’s weaknesses

These will happily exploit the emotionally charged topic of immigration when making their plea to voters, as well as pillorying the EU’s inability to find a solution to this so-called crisis ahead of the May ballot. Italy’s radical right-wing interior minister, Matteo Salvini, will use that inability to justify closing Italian ports to refugees rescued at sea.

Hungarian Prime Minister Viktor Orban will use the collapse of negotiations to prop up his abstruse theory that Brussels seeks to flood his country with Muslims to “replace the people.”

Far-right parties across Europe, from the AfD in Germany and the FPÖ in Austria to the EKRE in Estonia, will no doubt spew similar nonsense.    

German Interior Minister Horst Seehofer (CSU), who last year used immigration policy to instigate a coalition crisis in Berlin and promised to deliver a European solution to the issue, also went down in flames — having achieved absolutely nothing.

His immigrant repatriation agreement with the populist government in Italy has yet to come about  in fact, the opposite is now the case. Contrary to Germany’s wishes, Italy is threatening to put an end to Operation Sophia, the EU’s naval rescue mission in the Mediterranean. And despite having happily shaken hands with far-right radical Salvini over a done deal in June, there is not a thing Seehofer can do about it.

Empty hands

Now it will be easy to make the case for closing oneself off entirely, for borders, higher fences, and walls. The utterly divided EU has nothing to offer on immigration policy. The migration crisis that the right is always talking about does not exist at the moment; the number of arrivals to Europe has dropped dramatically.

But the EU is woefully unprepared for another rush like that of 2015. Europeans are not prepared for the next civil war, the next famine, or for immigrants fleeing their homes due to climate change. It is a scandal that this is the case just 11 weeks before European parliamentary elections. And it should surprise no one if the populists and anti-EU parties gain seats.

The real test, however, will come at the end of the year, when the EU negotiates the distribution of grant money for the next decade. Will states that take more immigrants get more money? Will those that take none be penalized by receiving less? The showdown has the potential to paralyze the EU, or even worse, destroy it entirely.

Pubblicato in: Demografia, Devoluzione socialismo, Unione Europea

Germania. I tedeschi iniziano a sbattere il grifo contro la realtà. Sulla loro pelle.

Giuseppe Sandro Mela.

2019-03-06.

Das Brandenburger Tor in Berlin

Germania. Un disoccupato su tre salta i pasti. Meglio l’Uganda.

Germania. Non è povera. È misera. – Financial Times

Germania. 13 milioni di poveri e 330,000 famiglie con la luce tagliata.

Germania. La demografia che stritola. Mancano tre milioni di lavoratori. – Vbw.

*

Germania. Assistenza agli anziani: quasi 40,000 posti vacanti.

Germania. L’allucinazione disillusa dei gerontocomi. – Spiegel

*

Il problema è molto semplice.

In Germania sta allungandosi la durata della vita media e, simultaneamente, sono crollate le nascite da tedesche autoctone: ne consegue una diminuzione numerica dei giovani autoctoni ed un aumento numerico dei vecchi. Mancano le braccia per sopperire alle esigenze dell’industria e dei servizi.

Larga quota dei vecchi, poi, non ha figliato: deve quindi affrontare la senescenza e le malattie senza il supporto familiare. I tedeschi vecchi sono soli come cani.

Sono ‘disperati’, riporta il Deutsche Welle.

Ma i problemi non vengono mai da soli.

È difficile trovare gerontocomi che accolgano per meno di 2,500 euro al mese, ossia 30,000 euro l’anno.

Se è vero che in Germania esiste una forma assicurativa per ottenere al momento un posto in un gerontocomio, è anche vero che ben pochi si sono potuti permettere il lusso di versare i necessari contributi a tariffa piena. Al dunque: pochi tedeschi hanno i mezzi per essere ricoverati in strutture idonee. Per entravi, quelli che ne dispongono vendono casa ed i restanti beni, ma mica tutti ne dispongono. Stesso ragionamento è per una badante: con meno di 18,000 euro l’anno non se ne parla. Non sono molti quelli che possono permettersi cifre del genere.

*

Ma c’è anche dell’altro.

I gerontocomi esistenti hanno una carenza di personale stimata a circa 40,000 unità lavorative. Ma ogni anno i pensionamenti falcidiano gli organici del personale.

I tedeschi giovani non gradiscono questo tipo di lavoro. L’ideale proposto della donna è la manager che dal settantesimo piano dirige affari miliardari, mica quello di una infermiera che imbocchi i vecchietti e che li pulisca quando siano sporchi.

I tedeschi si stanno dando quindi un gran da fare ad importare infermieri/e specie dai paesi dell’est europeo, ma sono più i problemi che causano che i benefici che producono.

Il primo grande ostacolo è costituito dalla lingua. Per fare l’infermiere servirebbe avere il tedesco fluente, mentre gli immigrati parlano la lingua a livello di sopravvivenza.

Il secondo grande ostacolo è costituito dal fatto che i diplomi infermieristici conseguiti all’estero non sono quelli presi in Germania. La differenza è evidente.

Il terzo ostacolo è costituito dal fatto che gli infermieri esteri vogliono fare gli infermieri: non ne vogliono sapere di fare i badanti. Pulire i pazienti loro non competerebbe. Nei loro paesi questo compete ai familiari.

Infine, anche gli infermieri esteri vorrebbero poter fare carriera, ma sembrerebbe che trovino molti ostacoli. Già: i tedeschi sono aperti a tutto tranne quando si parla dei loro stipendi. Vogliono sempre comandare.

*

È davvero ingenuo aver pensato che dei mercenari accudiscano con la cura e l’amore dei figli. E le ingenuità si pagano ad usura.

Ma siamo solo agli inizi: questi sono gli antipasti.

Continuando con una tasso di fertilità delle femmine autoctone attorno all’1.3, la carenza di giovani forze sarà sempre più evidente e non rimpiazzabile.

Sarà curioso vedere come i tedeschi rimpiazzeranno gli insegnanti, i burocrati, i funzionari di banca, i giudici che andranno in pensione: sono tutti lavori per i quali il tedesco fluente sarebbe ben mandatorio.


Deutsche Welle. 2019-03-01. Conflicts grow in German care sector as more foreign workers come

Misunderstandings between German-trained care workers and foreign colleagues can be a source of tensions, a study says. The number of carers in Germany who trained abroad has recently risen dramatically.

*

German hospitals and aged-care centers are seeing growing tensions among staff members as more and more carers come from abroad with different training and a lack of German-language skills, a study published on Friday said.

Researchers from the Hans-Böckler Foundation found that there were often two mutually hostile camps in care institutions, one made up of established carers and the other of staff recently arrived from abroad.

Different views

The study said that differing attitudes to the profession were often at the root of misunderstandings between the two sides.

For example, the report said, carers from abroad were often trained at universities, something that German-trained staff tended to see as lacking in practical relevance.

Foreign-trained care workers, for their part, often felt that they were working under their proper level, particularly those from southern Europe, who are used to taking on responsibilities for management and patient treatment — decisions that in Germany are left up to doctors. In southern Europe, helping patients eat or looking after their personal hygiene is usually done by special assistants or family members.

Language skills problematic

German-trained carers also often complained that staff from abroad could not work optimally because of a deficient command of the German language. The foreign-trained carers, in their turn, frequently had the impression that the German language was being used to create hierarchies and push them into an outsider role.

The researchers behind the study said it was essential that hospitals and aged-care facilities set aside enough time to allow an exchange of views and the resolution of conflicts. They said independent coaches should be employed to help overcome communication barriers between locally trained staff and those coming from abroad.

Carer shortage

Most of the new care workers in Germany come from the EU countries of Romania, Croatia, Poland and Hungary, as well as Bosnia-Herzegovina, Serbia and Albania. In addition, a growing number of staff members come from the Philippines under a special agreement, the study said.

The annual influx of foreign-trained care workers rose from some 1,500 per year in 2012 to around 8,800 in 2017, the study showed. Despite the growth in numbers, however, Germany still has a much lower proportion of carers trained abroad than countries such as Great Britain or Switzerland, which have two to three times as many, according to the researchers.

German care institutions have long complained about a local shortage of qualified workers in the sector.


Deutsche Welle. 2019-03-01. Germany’s aging population desperate for more nurses

The German government has announced 13,000 more jobs for hospitals and care homes, but there is still a shortage of qualified medical staff. DW spent a shift with two nurses to learn more about the care sector crisis.

*

“110/70 — you have normal blood pressure, that’s good,” says nurse Valentina. She makes a note, inquires how the patient is feeling and then rushes off to see the next person. “We have to check on 23 patients today before the doctor tends to them at eight,” Valentina explains. Often, she admits, that leaves little time to chat.

The 48-year-old Oleg Busch, who heads the surgical ward at Helios hospital in the western German city of Siegburg, also works as a nurse. He’s been doing so for over 20 years now. Oleg likes his job, even though it can be very stressful at times.

Understaffed hospitals

Germany faces a massive lack of medical care personnel, which means many hospitals are overburdened. Nurses complain that they are too short-staffed to properly tend to their patients. Currently, roughly 1 million people work in the country’s nursing industry. It is projected that 3 million nurses will be needed by 2060, given Germany’s aging population. In late 2015, there were 2.9 million individuals in need of care — by 2030, this figure is expected to rise to 4.1 million.

Busch believes Germany is in dire need of additional care personnel, and his hospital is no exception. “Ideally, we should have three certified care-givers working the morning shift, just like today,” he says. However, Busch concedes that such ideal staffing conditions are difficult to achieve, as there simply aren’t enough nurses.

Patients are always his absolute priority, which can sometimes mean having to put bathroom and meal breaks on hold. Sometimes, there is not even enough time to complete all the patient paperwork, and it has to be postponed.

German government vows to improve situation

German Health Minister Jens Spahn, Family Minister Franziska Giffey and Labor Minister Hubertus Heil want to remedy this problem. Together, the three unveiled a plan for “concerted action regarding the care sector.” It envisions better nursing wages and working conditions through collective bargaining agreements. Spahn also wants to hire additional care personnel from abroad.

Christina Körner of the Johanniter Education Center in Bonn says this plan would merely relieve the symptoms rather than address the underlying problem. Körner, who is a trained nurse, is critical of the fact that the workload continues to increase in Germany’s health care sector, but staff numbers aren’t keeping up. “Their job is getting more and more demanding,” she says. “I can say this because I have 20 years experience working in the sector.”

Körner does not believe that hiring foreign care personnel to compensate for staff shortages is a good idea in the long term. People from other cultures need time to integrate into German society she says, stressing that there is not enough staff capacity to help foreign workers settle in.

Nurses fed up with heavy workload

Despite the hard work, Busch says he likes being a nurse. “I enjoy working with people and helping them,” he explains, adding that the rewarding work sometimes helps him forget about the inconveniences and little annoyances that come with the job.

Busch believes that nursing is only for people who deeply care about working with others. “Anyone who says they want to be a nurse because the money is good is in the wrong job. Here, the patient is the focus. Anyone who enjoys doing that will always have a future,” he says while putting together medical records for the doctor — several patients are set to undergo surgery today.

Körner sees a future for the nursing industry in Germany. After completing vocational training, she studied health and care education. In 2016, she became a member of the executive board of the German Nurses Association. “I believe it’s almost inevitable that the caregiver sector will develop and progress,” Körner says. “There are so many different education programs on offer, some for people with prior work experience and regular university degrees, too.”

Establishing an appropriate framework to make this vocation more attractive is key, believes Körner. “We have grown used to the current situation and keep telling ourselves ‘we will manage somehow,'” Körner says. However, she admits that Germany’s caregivers are becoming increasingly discontent with the heavy workload. “Maybe now would be a good time for the new government to tackle the issue and initiate a public debate on the matter,” she says. 

Conditions must improve

As Busch’s shift comes to an end, he is preparing the hand-over with his colleagues. It entails telling the late night staff how the patients are doing. What matters most to him, says Busch, is knowing he has fulfilled all his daily tasks. Alas, often he is forced to work extra hours to get everything done. “The conditions need to be right, things are totally different when we are not short-staffed,” he says. As Busch closes the file, he bids farewell to his colleagues. “This is about human lives,” he says. “And that requires having reliable and trustworthy caregivers.”

Pubblicato in: Demografia, Devoluzione socialismo

Giappone. Segni iniziali di disfacimento. Apertura alla immigrazione.

Giuseppe Sandro Mela.

2018-12-31.

2018-12-30__Giappone__001

Lo studio della storia serve quasi invariabilmente per capire che sono stati rifatti gli stessi identici errori del passato: solo pochissime persone hanno la dote di ricordarsi dei propri errori ed evitare di ripeterli.

Cercheremo di essere più chiari usando un esempio che dovrebbe rendere bene l’idea.

Fate conto di essere presenti ad un grave incidente: un masso si è staccato ed è piombato su di un poveraccio, che vi rimane imprigionato con le gambe schiacciate sotto. Queste situazioni sono davvero dolorose, molto dolorose.

Sicuramente praticare al ferito una iniezione di morfina gli attenua il dolore, ma fino a tanto che non si rimuove il masso non si cerca di risolvere il problema alla radice. Trattare codesti incidenti solo con antidolorifici, o anche anestetici, non solo non risolve il problema di base, ma spesso ne procrastina la soluzione.

Ma i tempi sono finiti: non si può campare a lungo con le gambe maciullate sotto un masso.

*

Tutto l’Occidente, Giappone ivi compreso, evidenzia negli ultimi decenni una grande crisi di denatalità.

Il rimedio più ovvio, come il rimuovere il masso, è quello di far riprendere le nascite: tutto il resto potrebbe al massimo essere un momentaneo palliativo.

Quando le donne romane iniziarono a far di tutto per evitare le gravidanze l’Impero iniziò il suo inarrestabile declino. Non solo. I barbari immessi negli organici dell’esercito dapprima difesero gli interessi dell’Impero romano, poi, una volta bene armati ed addestrati, si misero in proprio, ed i romani da padroni del mondo si ritrovarono ad essere schiavi.

La grande peste del milletrecento causò una immane moria, specie tra le persone in età giovane ed adulta. Una conseguenza degna di nota fu che i superstiti si contendevano le braccia sopravissute ed i salari decuplicarono. Stava meglio il fattore od anche il contadino che il signorotto locale, che reggeva solo perché teneva in mano una spada affilata. Nella Sassonia molti nobilotti concedevano le proprie figlie ai fabbri ferrai che si fossero trasferiti al loro servizio.

*

Come nel caso della grande peste, la già temibile crisi demografica risulta essere aggravata dal prolungarsi della vita media, almeno per il momento. In Giappone gli over65 costituiscono il 27.87% della popolazione contro il 12.84% dei giovani.

In altri termini, il decremento risulta essere squilibrato nei rapporti delle classi di età. Ma i vecchi necessitano di braccia giovani che li accudiscano: in carenza, la durata della vita media è destinata a contrarsi. Ma in Occidente il rapporto vecchi / giovani è in continua ascesa.

Ovviamente, l’eutanasia è un rimedio di facile messa in opera: si pensi solo a quanto successe durante l’assedio di Alesia  oppure durante quello di Gerusalemme.

Ma dell’odierna società industriale vengono a mancare i rincalzi al comparto produttivo. Aziende che avrebbero potuto ampliarsi non possono farlo per carenza di mano d’opera, mentre altre sono destinate alla chiusura, sempre per lo stesso problema.

A popolazione dimezzata corrisponde un dimezzamento del pil.

Ad una popolazione dimezzata corrisponde il dimezzamento dei consumi energetici.

*

Sarebbe ingenuo considerare il problema soltanto dal punto di vista economico, sicuramente molto importante, ma non comprensivo di tutte le cause.

Il problema è di Weltanschauung.

Da decenni in Occidente la famiglia è attaccata e demolita con raro accanimento. In particolare è stata vilipesa la figura della madre di famiglia, che genera ed alleva la propria prole, svolgendo un ruolo complementare a quello del marito.

Ad oggi, in Giappone il 40.4% delle femmine in età fertile, dai 20 ai 49 anni, assume cronicamente contraccettivi orali. Poi vi sono tutte le altre tecniche, non ultima l’aborto. La famiglia ha perso quella protezione legislativa che la aveva tutelata per secoli.

Si rivive il clima del basso Impero romano, ove la maternità era guardata con fiero sospetto: alterava la linea.

* * *

La ricetta dei liberal socialisti è semplicissima.

Si importino immigranti.

Mutatis mutandis, è la soluzione presa dai romani, con le note conseguenze.

Alla fine, si arriverà ad adottare la proposta Spahn:

Germania. Herr Spahn prospetta la tassa sul nubilato.


Corriere. 2018-12-29. «Mancano lavoratori»: il Giappone fa arrivare 340.000 immigrati

Contro l’invecchiamento demografico Il governo di Tokyo investirà l’equivalente di 50 milioni di euro in cinque anni. I principali flussi da Filippine, Vietnam e Myanmar.

*

Un Paese con una forte economia manifatturiera, alle prese con un inarrestabile invecchiamento della popolazione e un debito pubblico da record, si trova a fare i conti anche con una pesante carenza di manodopera per il suo tessuto produttivo. I connotati potrebbero essere quelli dell’Italia e invece in questo caso si parla del Giappone e delle misure varate dal governo per fronteggiare il rischio del declino economico e demografico. Il governo del premier Shinzo Abe ha varato alcuni giorni fa un pacchetto di misure per favorire l’arrivo in Giappone di lavoratori stranieri dai paesi del Sud Est asiatico. Una misura in controtendenza con il vento «sovranista» che soffia su Europa e Stati Uniti.

L’offerta a 11 paesi

Il pacchetto di misure (sono 126 in tutto) punta a un obiettivo dichiarato: garantire l’immigrazione di almeno 340.000 lavoratori nell’arco di cinque anni e la loro integrazione nella società nipponica. La decisione si è resa indispensabile soprattutto per coprire le carenze di manodopera in alcuni settori: costruzioni, sanità, ma anche alta tecnologia; per il piano sono stati messi a bilancio 6 miliardi di yen, che corrispondono a circa 50 milioni di euro. Verranno spesi per l’integrazione dei nuovi arrivati in circa 100 comunità (grandi città ma anche centri minori) , l’assistenza burocratica, corsi di lingua, assistenza medica e scolastica per i figli degli immigrati. L’offerta è rivolta a 11 paesi dell’area ma si prevede che i flussi più forti possano arrivare da Filippine, Vietnam e Myanmar.

I casi di Germania e Ungheria

Il pacchetto varato dal governo di Tokyo tenta di dare una risposta a un problema che sta diventando assillante per l’intera società occidentale. La Germania, la scorsa estate ha adottato misure analoghe: lì le dimensioni dell’economia hanno richiesto di pianificare l’arrivo addirittura di 1.600.000 lavoratori stranieri; discorso opposto riguarda invece l’Ungheria: anche qui delocalizzazioni e sbarco di multinazionali hanno fatto rialzare la richiesta di manodopera ma la politica di chiusura delle frontiere di Viktor Orbàn ha costretto a soluzioni diverse. La nuova legge sul lavoro consente di alzare il numero delle ore straordinarie di lavoro fino a 400 l’anno, misura che ha scatenato le proteste di piazza a Budapest e in altre località del paese magiaro.

Pubblicato in: Devoluzione socialismo, Unione Europea

Piepoli. Chiusura porti +66%, Flat Tax 43.3% contro 39.9%.

Giuseppe Sandro Mela.

2018-06-21.

Pecore. Gregge. 006

«Secondo Euromedia, i favorevoli a questa misura [chiusura dei porti] sono il 66% dei cittadini. Per Piepoli la quota è più bassa  (53%) mentre si alza al 61% tra gli abitanti delle Isole (Sardegna ma soprattutto Sicilia), le più toccate dal fenomeno migratorio»

*

«Secondo Euromedia, il cavallo di battaglia dei Cinque Stelle [reddito di cittadinanza] divide gli italiani. Il 41,2% si mostra favorevole, il 42,6% contrario, il 16,2% si astiene dal dare un giudizio. Per Piepoli invece, i favorevoli sono in maggioranza (47 contro 42%).»

*

«Sia Euromedia che Piepoli danno i favorevoli [Flat Tax] in maggioranza rispetto ai contrari (43,3 contro 39,9% per Euromedia, 41 contro 38% per Piepoli) …. la misura tanto cara al centrodestra e a Salvini piace soprattutto al Nord (45% di favorevoli) e al Centro (41%) mentre trova resistenze al Sud (54% di contrari)»

* * * * * * * *

Se in linea generale è vero che le pecore seguono il pastore e non il pastore le pecore, sarebbe altrettanto vera la constatazione che una discrasia tra pecore e pastore porta inevitabilmente alla rimozione di questo ultimo.

Dovrebbe saperne qualcosa il partito democratico, crollato dal 40.8% conseguito alle elezioni europee ad un attuale 17% – 18%.

Ogni pensiero ed azione umana dovrebbe essere improntata a ciò che una volta era detto il sano buon senso.


Sondaggi politici. Chiusura dei porti, flat tax e reddito di cittadinanza. Sono i temi cari al governo M5S-Lega e di cui più si sta dibattendo sui giornali.

*

Sondaggi politici Euromedia-Piepoli: chiusura dei porti trova d’accordo gli italiani

Chiusura dei porti, flat tax e reddito di cittadinanza. Sono questi i temi cari al governo M5S Lega e di cui più si sta dibattendo su giornali e nei palazzi della politica. Euromedia e Piepoli hanno chiesto un parere agli italiani su questi argomenti. I risultati della rilevazione sono stati poi mandati in onda nel consueto appuntamento con Porta a Porta.

Vediamoli ora insieme partendo dalla chiusura dei porti promossa dal ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini. Secondo Euromedia, i favorevoli a questa misura sono il 66% dei cittadini. Per Piepoli la quota è più bassa  (53%) mentre si alza al 61% tra gli abitanti delle Isole (Sardegna ma soprattutto Sicilia), le più toccate dal fenomeno migratorio.

Capitolo reddito di cittadinanza. Secondo Euromedia, il cavallo di battaglia dei Cinque Stelle divide gli italiani. Il 41,2% si mostra favorevole, il 42,6% contrario, il 16,2% si astiene dal dare un giudizio. Per Piepoli invece, i favorevoli sono in maggioranza (47 contro 42%).

Dividendo l’Italia in zone però, scopriamo che al Nord la proposta pentastellata trova più contrari che favorevoli (49 contro 41%). Al Sud e nelle Isole, dove i Cinque Stelle hanno conquistato quasi tutti i seggi uninominali alle ultime Politiche, i consensi al reddito di cittadinanza arrivano a toccare il 60%.

Chiudiamo con la flat tax promossa dalla Lega. Sia Euromedia che Piepoli danno i favorevoli in maggioranza rispetto ai contrari (43,3 contro 39,9% per Euromedia, 41 contro 38% per Piepoli) con un alto livello di astenuti (tra il 17 e il 20%). In questo caso, la misura tanto cara al centrodestra e a Salvini piace soprattutto al Nord (45% di favorevoli) e al Centro (41%) mentre trova resistenze al Sud (54% di contrari).

 

Pubblicato in: Devoluzione socialismo, Persona Umana, Senza categoria

Germania. Le donne tedesche si ribellano al Governo.

Giuseppe Sandro Mela.

2018-02-04.

2018-02-04__120db__001

Qui non parlano attricette che per avere una particina hanno dato via tutto, compreso l’onore. Ragazze che per un attimo fuggente di notorietà si sono degradate agli infimi livelli umani.

Qui parlano giovani donne. Potrebbero esser Vosta sorella, figlia, cugina, amica, Madre.

La collega in fabbrica oppure in ufficio. E tutte persone che votano.

«The campaign is directed against the imported migrants violence»

No Comment.

«The resistance begins! Young German women start the campaign “120 decibels”. The campaign is directed against the imported migrants violence, against sexual harassment, abuse and rape of women in Germany.

We bet this won’t get even 1% of the attention that #MeToo got.

Let’s get this hashtag trending!

#120dB

Twitter: www.twitter.com/120dezibel

Website: http://www.120db.info/»

*

Video di #120db.