Pubblicato in: Devoluzione socialismo, Unione Europea

Italia. Questo anno ancora cinque elezioni regionali.

Giuseppe Sandro Mela.

2019-02-14.

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Durante questo anno si terranno molte importanti elezioni regionali.

Già pochi giorni or sono, il 10 febbraio, si è votato in Abruzzo. Centrodestra 48.0% (17 seggi), centrosinistra 31.3% (5 seggi), M5S 20.2% (7 seggi). Lega 27.5%, Forza Italia 9.0%, Fratelli d’Italia 6.5%, Partito Democratico 11.1%, M5S 19.7%.

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Questi sono invece gli appuntamenti prossimi venturi.

– Il 24 febbraio 2019 si vota in Sardegna.

– Il 24 marzo si vota in Basilicata.

– Il 26 maggio si vota in Piemonte.

– A novembre si vota in Calabria.

– In novembre si vota in Emilia-Romagna.

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In Italia le regioni svolgono un ruolo politico non da poco, secondo anche il loro proprio peso specifico.

Ma ad oggi le regioni sono gli ultimi centri di potere rimasti in mano alle formazioni di sinistra. Senza il potere centrale la loro voce non si sente più forte e chiara, mentre invece resta inalterato tutto il loro potere sul sottogoverno, pabulum per miriadi e miriadi di consulenti o ritenuti tali, ma tutti stipendiati a spese del Contribuente,

Senza governo romano e senza buona quota di sottogoverno il partito democratico sarebbe destinato ad estinguersi, non potendo più collocare i propri uomini in remunerative posizioni di prestigio. È incredibile il numero di persone che le regioni nominano nei consigli di amministrazione.

Se con le elezioni del 2014 le sinistre erano riuscite a conquistarsi sedici regioni su diciannove, ad oggi il rapporto è 16 ad 8, ed i risultati delle prossime elezioni potrebbero rendere ancor meno vistoso lo stacco.

«dopo 5 anni di amministrazione di Francesco Pigliaru (Pd), il centrodestra sembra favorito con il senatore Christian Solinas, segretario del Partito Sardo d’Azione»

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«Il 24 marzo si voterà invece in Basilicata, Regione marginale politicamente solo in apparenza, ma invece molto rilevante per i giacimenti di petrolio presenti sul territorio. Anche in questo caso il governatore uscente è di centrosinistra, Marcello Pittella, finito però in manette per uno scandalo giudiziario: possibile, anche qui, che il centrodestra riesca in un storico ribaltone»

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«Molto rilevanti le Regionali del 26 maggio in Piemonte, che, in concomitanza con le Europee, saranno un test politico fondamentale per la Tav: il governatore uscente Sergio Chiamparino (Pd) vuole terminare la Torino-Lione a tutti i costi. L’opera è sostenuta con forza anche dalla Lega, mentre il M5S la osteggia con forza»

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«tra fine novembre e dicembre, si terrà per le Regionali in Emilia-Romagna e Calabria. Anche queste hanno governatori «rossi», che dovranno tenere duro per resistere all’avanzata azzurra »

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Se è vero che nelle elezioni regionali intervengono molti fattori umani e locali, sarebbe anche vero ricordare come tute le regioni coinvolte dalle tornate elettorali interagiscano in modo consistente con il governo centrale.

Per il centrodestra sarebbe già un risultato eccellente riuscire a conquistare tre su cinque regioni.


Corriere. 2019-02-14. Da rosse ad azzurre, ecco come l’Italia delle Regioni ha cambiato colore

Nel 2014 ben 16 erano di centrosinistra e 3 di centrodestra. Oggi l’equilibrio è di 11 a 8, in attesa che del voto in Sardegna e Basilicata (dove gli «azzurri» potrebbero vincere).

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Nel 2014, l’Italia delle Regioni era un monolite rosso, governato da Pd e coalizioni di centrosinistra: 16 a 3 (senza contare le autonomie di Val d’Aosta e Alto Adige, ma la Provincia del Trentino a guida «rossa»). Oggi, a distanza di 5 anni e dopo le ultime le elezioni regionali in Abruzzo (qui tutti i risultati con la vittoria del centrodestra con Marsilio), confrontando le fotografie politiche si nota che l’Italia ha cambiato colore. Le Regioni rosse sono 11, quelle guidate dal centrodestra sono salite a 8, mentre il M5S è fermo al palo (Qui l’analisi dei flussi: in Abruzzo, rispetto alle Politiche 2018, solo 1 elettore su 3 è rimasto con i «grillini» ed i voti sono andati alla Lega).

Il test in Sardegna, con l’esordio della Lega

Ma la svolta (cromatica e politica) potrebbe ancora ampliarsi: il 24 febbraio si vota in Sardegna (terra di tradizionale alternanza), dove dopo 5 anni di amministrazione di Francesco Pigliaru (Pd), il centrodestra sembra favorito con il senatore Christian Solinas, segretario del Partito Sardo d’Azione, sostenuto anche dalla Lega, che parteciperà per la prima volta alle elezioni regionali sarde, contro il sindaco di Cagliari Massimo Zedda.

Basilicata, tra scandali politici e petrolio da gestire

Il 24 marzo si voterà invece in Basilicata, Regione marginale politicamente solo in apparenza, ma invece molto rilevante per i giacimenti di petrolio presenti sul territorio. Anche in questo caso il governatore uscente è di centrosinistra, Marcello Pittella, finito però in manette per uno scandalo giudiziario: possibile, anche qui, che il centrodestra riesca in un storico ribaltone.

Piemonte, il super test politico sulla Tav

Molto rilevanti le Regionali del 26 maggio in Piemonte, che, in concomitanza con le Europee, saranno un test politico fondamentale per la Tav: il governatore uscente Sergio Chiamparino (Pd) vuole terminare la Torino-Lione a tutti i costi. L’opera è sostenuta con forza anche dalla Lega, mentre il M5S la osteggia con forza. (Qui la strategia del leader M5S Di Maio per rimanere al governo con Salvini e rilanciare il Movimento con liste civiche sul territorio).

La prova di resistenza in Emilia-Romagna e Calabria

Ultima tornata, tra fine novembre e dicembre, si terrà per le Regionali in Emilia-Romagna e Calabria. Anche queste hanno governatori «rossi», che dovranno tenere duro per resistere all’avanzata azzurra.

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