Giuseppe Sandro Mela.
2017-07-30.
Se si potesse parlare come si mangia, si potrebbero dire molte cose: quelle che tutti sanno ma che nessuno gradisce dire.
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«“Pausa di riflessione” sui cantieri francesi. Obiettivo: usare tratte esistenti per risparmiare»
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«Non possiamo promettere aeroporti e linee ad alta velocità alla Francia intera. La legge assocerà ad ogni progetto il suo finanziamento».
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«Non solo Libia e Fincantieri/Stx. Con l’arrivo di Emmanuel Macron all’Eliseo, anche il dossier Torino-Lione è motivo di timori e potenziali attriti tra Italia e Francia»
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«la pausa di riflessione sulle grandi opere annunciata dalla ministra dei Trasporti, Elisabeth Borne, rischia di paralizzare per un quasi un anno l’avvio di nuovi cantieri e l’attribuzione di appalti sulla tratta francese»
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«Un po’ quel che mesi fa ha chiesto la Corte dei Conti francese, inchiodando l’Agenzia di finanziamento delle infrastrutture di trasporto (Afitf), accusata di avviare opere largamente insostenibili dal punto di vista economico»
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«La Francia ha un piano di infrastrutture che vale tra 70 e 80 miliardi nei prossimi anni»
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«l’Unione europea finanzia il 40% degli 8,3 miliardi necessari (all’Italia tocca pagare il 35%, alla Francia il 25)»
Un pensiero riguardo “Macron denatura la Lione – Torino. Se poi la si finirà di costruire.”
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