Pubblicato in: Banche Centrali

Italia. Istat. 2020Q2. Pil -12.8% QoQ, -17.7% YoY.

Giuseppe Sandro Mela.

2020-09-03.

2020-09-02__ Pil Q2 001

In sintesi.

– Il pil è diminuito del 12,8% rispetto al trimestre precedente

– Il pil è diminuito del 17.7% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente

– cali dell’8,7% per i consumi finali nazionali

– cali del 14,9% per gli investimenti fissi lordi

– Le importazioni e le esportazioni sono diminuite, rispettivamente, del 20,5% e del 26,4%.

2020-09-02__ Pil Q2 002

* * * * * * *

2020-09-02__ Pil Q2 003

Il commento

La stima completa dei conti economici trimestrali conferma la portata eccezionale della diminuzione del Pil nel secondo trimestre per gli effetti economici dell’emergenza sanitaria e delle misure di contenimento adottate, con flessioni del 12,8% in termini congiunturali e del 17,7% in termini tendenziali, mai registrate dal 1995. Nella stima preliminare il calo congiunturale era pari al 12,4%. A trascinare la caduta del Pil è stata soprattutto la domanda interna, con un apporto particolarmente negativo dei consumi privati e contributi negativi rilevanti di investimenti e variazione delle scorte. Anche la domanda estera ha fornito un apporto negativo, per la riduzione delle esportazioni più decisa di quella delle importazioni. La contrazione dell’attività produttiva si è accompagnata a una marcata riduzione dell’input di lavoro in termini di ULA e ore lavorate, mentre le posizioni lavorative hanno subito un calo meno marcato.

2020-09-02__ Pil Q2 004

* * * * * * *

«Nel secondo trimestre, il Pil è diminuito in termini congiunturali del 9,1% negli Stati Uniti, del 13,8% in Francia e del 9,7% in Germania. In termini tendenziali, si è registrata una diminuzione del 9,1% negli Stati Uniti, dell’11,3% in Germania e del 19% in Francia. Nel complesso, il Pil dei paesi dell’area Euro è diminuito del 12,1% rispetto al trimestre precedente e del 15% nel confronto con il secondo trimestre del 2019 »

«La diminuzione degli investimenti è stata determinata dalla riduzione del 17% della spesa per impianti, macchinari e armamenti, del 20,3% della componente di mezzi di trasporto, dello 0,9% dei prodotti di proprietà intellettuale; gli investimenti in abitazioni e fabbricati non residenziali e altre opere sono scesi, rispettivamente, del 17,5% e del 20,7%.»

«La spesa delle famiglie sul territorio economico ha registrato una diminuzione in termini congiunturali del 12,4% (si veda la tabella 13 allegata). In particolare, gli acquisti di beni durevoli sono diminuiti del 21,4%, quelli di beni non durevoli del 4,4%, quelli di servizi del 15,8% e quelli di beni semidurevoli del 15,1%.»

«Nel secondo trimestre del 2020 le ore lavorate hanno registrato un diminuzione del 13,1% rispetto al trimestre precedente. Questo risultato è dovuto a cali dell’8,3% dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, del 14,1% dell’industria in senso stretto e del 19,9% delle costruzioni, mentre i servizi registrano una riduzione del 12,7%.»

«Le unità di lavoro sono diminuite dell’11,8% per effetto di un calo generalizzato in agricoltura, silvicoltura e pesca, industria in senso stretto, costruzioni e servizi pari, rispettivamente, a -3%, -17,2%, -23,1% e -10,4%.»

* * * * * * *

Questi sono dati da obitorio.

La ripresa più lontana del più remoto buco nero. Solo un ministro prevede un Q3 da urlo di gioia.

*

Istat. Conti economici trimestrali. [Full text]

Nel secondo trimestre del 2020 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito del 12,8% rispetto al trimestre precedente e del 17,7% nei confronti del secondo trimestre del 2019.

La stima preliminare della variazione congiunturale del Pil diffusa il 31 luglio 2020 era stata del -12,4% mentre quella tendenziale del -17,3%.

Il secondo trimestre del 2020 ha avuto una giornata lavorativa in meno sia rispetto al trimestre precedente sia nei confronti del secondo trimestre del 2019.

La variazione acquisita per il 2020 è pari a -14,7%.

Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in diminuzione, con cali dell’8,7% per i consumi finali nazionali e del 14,9% per gli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono diminuite, rispettivamente, del 20,5% e del 26,4%.

La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per -9,5 punti percentuali alla contrazione del Pil, con -6,7 punti dei consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, -2,6 punti degli investimenti fissi lordi e -0,2 punti della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). Anche la variazione delle scorte e la domanda estera netta hanno contribuito negativamente alla variazione del Pil, rispettivamente per -0,9 e -2,4 punti percentuali.

Si registrano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi, con agricoltura, industria e servizi diminuiti, rispettivamente, del 3,7%, del 20,2% e dell’11%.