Giuseppe Sandro Mela.
2020-01-07.
La Cina ha alle spalle cinque millenni di tradizione meritocratica, accuratamente custodita dalla scuola mandarinica, indipendentemente dal nome con il quale la si voglia denominare.
Senza comprendere questa caratteristica sarebbe impossibile comprendere sia la Cina sia le sue espressioni particolari, quali in questo caso, la scuola cinese.
«Hanno superato i loro coetanei in tutte le materie prese in considerazione: matematica, scienze e persino la lettura e la comprensione dei testi»
«Non c’è più alcun dubbio: gli adolescenti cinesi sono gli studenti migliori al mondo»
«A rivelarlo è lo studio triennale che l’OCSE svolge su studenti quindicenni in tutto il mondo»
«Dai dati che emergono dalla ricerca si evince che gli scolari che provengono dalle quattro province cinesi di Pechino, Shanghai, Jiangsu e Zhejiang hanno ottenuto risultati ben più alti della media in scienze e matematica»
«Circa 1 studente su 6 (16,5%) a Pechino, Shanghai, Jiangsu e Zhejiang (Cina) e 1 su 7 a Singapore (13,8%), hanno raggiunto i massimi livelli in matematica. Un dato che è pari solo al 2,4% nei paesi OCSE»
«Un traguardo eccellente, che cozza con il reddito delle famiglie da cui provengono gli studenti. La maggior parte di queste infatti vive con possibilità inferiori rispetto alla media internazionale»
«il segretario generale dell’OCSE Angel Gurria nella nota allegata ai dati, ma si è anche detto rammaricato del fatto che i risultati migliori non siano stati ottenuti nei Paesi che hanno investito nella formazione»
«L’unica pecca riguarda il divario di genere: le studentesse cinesi infatti hanno sotto-performato rispetto ai coetanei maschi, in tutte e tre le discipline»
«La qualità delle loro scuole oggi alimenterà la forza delle loro economie domani»
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«Per l’Italia si profila un declino delle competenze dei quindicenni e delle capacità di svilupparle»
«Nell’Unione europea, il Paese scende dal 18esimo al ventesimo posto su 28: superato da Lituania e Ungheria, distanziato da Lettonia e Repubblica Ceca, lontanissimo dalla Polonia (che è la vera sorpresa: balza al terzo posto subito dietro a Estonia e Finlandia).»
«l’Italia è appena diciannovesima per spesa pubblica in istruzione in proporzione dal reddito nazionale (Pil)»
«la spesa pubblica in istruzione in Italia scende dal 4,6% del Pil nel 2009 al 3,8% del 2016»
«Né consola molto che il Nord vada meglio, quasi su livelli polacchi. Perché non solo il Sud va malissimo»
«Resta però il dubbio se davvero questa scivolata verso il basso nelle competenze dei ragazzi italiani rispetto agli altri europei dipenda solo dalle risorse in meno»
«Merita studiarla bene questa questione, perché un’analisi dei numeri da vicino la smentisce»
«quasi tutti i Paesi europei che investono meno dell’Italia per ogni studente dai sei ai quindici anni di età hanno anche risultati superiori all’Italia nei test Pisa …. Spagna, dell’Estonia, di Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Lettonia, Irlanda e Lituania»
«Quanto alla Svezia, ha risultati molto peggiori di quanto farebbe prevedere la sua altissima spesa in istruzione»
«L’Europa centro-orientale, con meno risorse, sta superando l’Italia»
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