Giuseppe Sandro Mela.
2019-01-16.
Tutte le problematiche potrebbero essere viste sotto ottiche differenti. Fatto è che qualsiasi ottica si ritenga essere la più appropriata per la comprensione di un fenomeno, tranne casi ben rari nessuna riesce a cogliere il problema nella sua interezza.
Se poi alle difficoltà di comprensione logica si aggiungessero componenti viscerali ovvero prese di posizione ideologiche, tutte le discussioni finirebbero in un muro contro muro. Verrebbe meno il presupposto cardine di ogni forma di dialogo, ossia la ferma volontà di comprendere le ragioni altrui e di cercare un ragionevole accordo.
Questa sembrerebbe essere la situazione del dibattito sul rapporto che intercorre tra i fenomeni migratori illegali e le prossime elezioni europee.
Così, invece di poter dibattere sui temi di comune interesse, quali la struttura dell’Unione Europea, la strategia da seguire per fare emergere le persone che vivono in miseria nell’Unione Europea, circa il 16% secondo Eurostat, oppure su come comportarsi nel rapporti internazionali, politici ed economici, tutti i discorsi sembrerebbero essere focalizzati su immigrazione ed lgbt.
Sono approcci che sinceramente ci si rifiuta di condividere.
Una semplice soluzione potrebbe essere quella che gli stati che gradiscono l’immigrazione accolgano un po’ tutti coloro che vogliono, clandestini, illegali o legali che siano. Nel contempo, che non si incaponiscano ad imporli agli stati che non ne vogliono sapere.
«Cuis regio, eius et religio»
Era stata norma saggia che aveva evitato morti e distruzioni.
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Fateci caso: nessuno degli stati che Mr Macron aveva elegantemente definito essere ‘lebbrosi’ si è mai permesso di cercare di imporre agli stati liberal socialisti di rigettare i migranti, oppure di definire il legame matrimoniale come il rapporto indissolubile tra un maschio ed una femmina.
Questo è il vero discrimine tra liberal socialisti ed i così detti sovranisti: i primi vogliono imporre la propria Weltanschauung, mentre i secondi non intendono imporre alcunché: vorrebbero solo vivere in santa pace.
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Riportiamo un articolo scritto da Mr Solon Ardittis per Eu Observer.
La testata è chiaramente liberal socialista e Mr Ardittis propone di sé questo sintetico profilo:
«Solon Ardittis has 30 years of policy research, evaluation, technical cooperation and project management experience in the fields of immigration, asylum, employment policy and education in Europe and internationally. He has directed or participated in over 100 research, evaluation and technical assistance assignments in over 50 countries, on behalf of various DGs of the European Commission (DG Migration & Home, DG Employment and Social Affairs, EuropeAid, DG External Relations, DG Education and Culture, DG Regional Policy, DG Research, DG Environment, DG Development, DG Enlargement and the Secretariat General), the European Parliament, the EU Agency for Fundamental Rights, Frontex, national government authorities, international organisations (ILO, UNDP, IOM, NATO) and academia.»
Diciamo che l’immigrazione è il suo pane quotidiano.
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«They could potentially tilt the balance in favour of a drastic increase in the European Parliament representation of far-right and populist parties»
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«Yet, if the past few months are anything to go by, misinformation and misconceptions are likely to dominate any such debates.»
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«Clearly, such analysis should also examine, particularly in response to arguments put forward by far-right and populist parties, the possible negatives of migration, including in terms of security, public social expenditure and employment»