Pubblicato in: Devoluzione socialismo, Ong - Ngo

Soros, Computo dei finanziamenti ad ngo e movimenti politici in Italia.

Giuseppe Sandro Mela.

2019-10-22.

Gatto. sono -stati-i- russi

Mr George Soros è uno stato negli stati. È il principale sostenitore dell’ideologia liberal socialista.

Soros George. Uno stato negli stati. Ecco i suoi principali voivodati.

«Quando Mr Soros ha deciso di conquistare il mondo occidentale ha concepito un piano virtualmente perfetto e davvero geniale. Soros ha fondato una miriade di organizzazioni seguendo uno schema ripetitivo, acutamente penetrante la società  nella sua semplicità e mimetismo.

In primo luogo si fonda e finanzia una organizzazione che patrocini un qualcosa di apparentemente degno per ogni persona: “diritti della gioventù”, “protezione dei più deboli”, etc. Dirigenza e personale è nominata da Soros in persona.

In secondo luogo, si scatena un’offensiva mediatica che sensibilizzi l’opinione pubblica al problema e ne evidenzi l’assoluta emergenza in atto.

In terzo luogo, governi amici riconoscono tale organizzazione e, soprattutto, la dotano di fondi.

In quarto luogo, tali governi amici stabiliscono anche che tale organizzazione debba essere obbligatoriamente consultata prima di prendere decisioni in materia.

In quinto luogo, governi amici costituiscono delle agenzie indipendenti dal governo stesso, strutturate attorno all’organizzazione in oggetto, che ne assume de facto la dirigenza. Parte del personale dell’organizzazione transita nei quadri burocratici di queste agenzie, così da averne il governo indipendentemente da chi le dovesse dirigere.

In sesto luogo, governi amici deliberano fondi per la risoluzione di un qualche problema, la gestione dei quali fondi è affidata a codeste agenzie od anche direttamente a quella organizzazione.»

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Molti gli stati che si sono ribellati a simile intromissione straniera nei propri affari nazionali.

Soros, ngo e debito studentesco. 50 milioni di americani resi schiavi.

Iniziata la rivolta mondiale contro il regime liberal di Mr Soros.

Trump attacca frontalmente Mr Soros come un toro infuriato.

Soros finanzia la campagna anti-Brexit. Inglesi irritati.

Russia. Nuova legge sulle ong (ngo). Povero Mr Soros.

Polonia. Scacciare le ong (ngo) di Mr Soros.

Repubblica Ceka. Rivolta aperta contro le ngo di Mr Soros.

Orban contro Soros. Nuova legge sulle Ong.

Unione Europea ed ngo. Un fiume di denaro non tracciabile. I numeri.

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Nessuno stato può tollerare ingerenze straniere nei propri affari interni. Quando Mr Di Maio andò a parlare con i Gilets Jaunes Mr Macron richiamò l’ambasciatore francese a Roma.

Macron richiama l’ambasciatore a Roma.

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Ma con il Governo Zingaretti rosso-giallo, più rosso che giallo, l’Italia è stata fatta transitare nell’area liberal socialista europea, una siniscalchia di Mr Soros. Quindi, ong benvenute e ben trattate. Poi Mr Soros concederà un leccalecca a Mr Zingaretti e sovvenzionerà la Piattaforma Rousseau.

«Oltre 8,5 milioni di dollari, per l’esattezza 8.527.948»

«E’ l’ammontare dei ‘grants’, le sovvenzioni elargite in Italia dalla Open Society Foundations di George Soros nel biennio 2017-2018»

«la fondazione del miliardario-filantropo statunitense di origini ungheresi ha finanziato 70 progetti: 32 nel 2017, per un totale di 4.140.318 dollari; e 38 nel 2018, per 4.387.630 dollari»

«Ai Radicali Italiani, ad esempio, sono andati in tutto 298.550 dollari nel 2017, per “promuovere un’ampia riforma delle leggi italiane sull’immigrazione attraverso iniziative che puntino a fornire aiuto agli immigrati e avanzare il loro benessere sociale”»

«Sempre sul fronte migranti, ben 385.715 dollari nel 2018 sono stati assegnati all’Asgi, l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, che in passato ha pubblicato anche la rivista ‘Diritto Immigrazione e Cittadinanza’, in collaborazione con Magistratura Democratica»

«Iai, l’Istituto Affari Internazionali presieduto dall’ex commissario europeo Ferdinando Nelli Feroci, che nel 2018 ha ricevuto 230.192 dollari “per educare e favorire il dialogo con gli attori politici sui nuovi approcci all’immigrazione e alle politiche di asilo europee, a beneficio di migranti, rifugiati e società ospiti”»

«La cifra più consistente, nell’elenco ottenuto dall’Adnkronos, è quella assegnata nel 2017 a Purpose Europe Limited, ben 1 milione di dollari»

«25mila dollari concessi nel 2017 all’Università di Urbino – Carlo Bo, per un progetto riguardante la “mappatura dell’informazione politica sui media italiani in vista delle elezioni politiche del 2018″»

«24.828 dollari sono invece stati concessi al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Perugia per un workshop dedicato ai social media e alla comunicazione politica.»

Poi, ovviamente, c’è tutto il resto. Ma è notorio: sono i russi ad interferire con la politica italiana.


Ecco i finanziamenti di Soros a movimenti e ong in Italia

Oltre 8,5 milioni di dollari, per l’esattezza 8.527.948. E’ l’ammontare dei ‘grants’, le sovvenzioni elargite in Italia dalla Open Society Foundations di George Soros nel biennio 2017-2018. Tra i beneficiari, movimenti politici come i Radicali Italiani, think-tank come l’Istituto Affari Internazionali, onlus e ong impegnate sul fronte dell’immigrazione e delle politiche di accoglienza e perfino il Comune di Ventimiglia. In tutto, secondo i dati ottenuti dall’Adnkronos, la fondazione del miliardario-filantropo statunitense di origini ungheresi ha finanziato 70 progetti: 32 nel 2017, per un totale di 4.140.318 dollari; e 38 nel 2018, per 4.387.630 dollari.

Il campo d’azione principale dell’impegno della Open Society Foundations in Italia rimane l’immigrazione. Ai Radicali Italiani, ad esempio, sono andati in tutto 298.550 dollari nel 2017, per “promuovere un’ampia riforma delle leggi italiane sull’immigrazione attraverso iniziative che puntino a fornire aiuto agli immigrati e avanzare il loro benessere sociale”. Sempre sul fronte migranti, ben 385.715 dollari nel 2018 sono stati assegnati all’Asgi, l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, che in passato ha pubblicato anche la rivista ‘Diritto Immigrazione e Cittadinanza’, in collaborazione con Magistratura Democratica.

Tra la miriade di sigle, enti pubblici e privati, ong e onlus che hanno beneficiato della generosità di George Soros spiccano anche i nomi dello Iai, l’Istituto Affari Internazionali presieduto dall’ex commissario europeo Ferdinando Nelli Feroci, che nel 2018 ha ricevuto 230.192 dollari “per educare e favorire il dialogo con gli attori politici sui nuovi approcci all’immigrazione e alle politiche di asilo europee, a beneficio di migranti, rifugiati e società ospiti”.

La cifra più consistente, nell’elenco ottenuto dall’Adnkronos, è quella assegnata nel 2017 a Purpose Europe Limited, ben 1 milione di dollari. L’organizzazione non sembra riconducibile direttamente all’Italia, ma in riferimento al nostro Paese, ha tra l’altro pubblicato nel luglio del 2018 il rapporto, ‘Attitudes towards National Identity, Immigration and Refugees in Italy’.

L’attenzione alla politica e al dibattito pubblico in Italia della Open Society Foundations è confermato anche ai 25mila dollari concessi nel 2017 all’Università di Urbino – Carlo Bo, per un progetto riguardante la “mappatura dell’informazione politica sui media italiani in vista delle elezioni politiche del 2018”. Sempre nel 2017, 24.828 dollari sono invece stati concessi al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Perugia per un workshop dedicato ai social media e alla comunicazione politica.

Come da tradizione nelle iniziative promosse dalla fondazione di Soros, c’è anche il sostegno alle comunità Rom. Punto di riferimento è l’Associazione 21 luglio, che tra il 2017 e il 2018 ha ricevuto due sovvenzioni per un totale di 170.144 dollari. Altri campi di azione finanziati dalla Open Society Foundations in Italia spaziano dalle iniziative ambientaliste, alla difesa dei diritti umani, all’assistenza sanitaria ai migranti che sono fuori dai circuiti ufficiali di accoglienza, al monitoraggio dell’industria degli armamenti.

Una somma consistente, 83.500 dollari, è stata anche elargita nel 2018 per la “revitalizzazione del parco pubblico di Ventimiglia”, di cui 58.500 dollari direttamente al Comune della città ligure, all’epoca guidato dal sindaco del Pd Enrico Ioculano.

Pubblicato in: Devoluzione socialismo, Ong - Ngo, Unione Europea

Orban scaccia Soros e vince la Unione Europea. E siamo solo agli inizi.

Giuseppe Sandro Mela.

2018-04-20.

2018-04-20__Orban__001

È durata per lunga pezza la resistenza dell’Ungheria di Mr Orban alle azioni del ngo (ong) finanziate da Mr Soros per propagare l’ideologia liberal e svolgere attività contro il governo legalmente in carica. Ma dopo che si è resistito ai nazionalsocialisti e poi ai comunisti non ci si trova certo paura dei loro nipotini.

Adesso, dopo la clamorosa vittoria elettorale ove gli Elettori ungheresi hanno dato al Presidente Orban la maggioranza assoluta dei seggi, in grado tale che potrebbe anche varare leggi che variassero la costituzione, Mr Soros ritira da quella nazione le sue ngo, prima che esse siano dichiarate fuori legge ed i suoi membri verosimilmente fossero arrestati.

La notizia arriva a pochi giorni di distanza dall’anniversario della liberazione dell’Ungheria dall’occupazione nazionalsocialista.

«George Soros’ Open Society Foundations will close their office in Budapest and move their eastern European operations to Berlin»

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«the Open Society Foundations (OSF) has said it will leave Budapest after a sustained campaign against the globalist influence of George Soros»

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«OSF chairman Patrick Gaspard personally travelled to Hungary’s capital to inform around 100 members of staff there that the international grantmaking network founded by Soros will be moving its Eastern European operations to Berlin»

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«The OSF’s announcement followed reports that Soros’ Central European University (CEU) is also planning to retreat from Hungary, with the institution having already signed an agreement with a landlord in Vienna where it will establish a campus»

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«Both are radically pro-immigration and are both committed enemies of the Hungarian government and Hungarian migration policy»

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La dirigenza dell’Unione Europea, nelle persone del Presidente Juncker e del Presidente Tusk, unitamente alla Bundeskanzlerin Frau Merkel, avevano da sempre dichiarato ai quattro venti che avrebbero denunciato Mr Orban e che nel caso avrebbero preso severissime misure contro la Ungheria. Essi ritengono infatti essere antidemocratico e tirannico quel governo che non approvasse e favorisse le ngo di Mr Soros sul proprio territorio, elemento questo caratterizzante l’apice della scala valoriale liberal.

No ngo? No European Union.

Bene. Benissimo.

Siamo tutti in attesa di vedere cosa e come faranno.

I maligni dicono nulla.


Die Presse. 2018-04-19. Soros-Institut verlässt Budapest

Die Open Society Foundation von George Soros schließt ihr Büro in Budapest und zieht nach Berlin.

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Wien/Budapest. Patrick Gaspard war eigens nach Budapest gereist, um den rund 100 Mitarbeitern die schlechte Nachricht zu verkünden. Der Chef der Open Society Foundation (OSF), einer vom ungarischstämmigen US-Milliardär George Soros gegründeten Stiftung, gab am Donnerstag die Schließung des Büros in der ungarischen Hauptstadt bekannt. Im Sommer will die Organisation, die in Europa Niederlassungen in Brüssel, Paris und London hat, stattdessen eine Filiale in Berlin eröffnen. Dies bestätigte die OSF-Zentrale in New York der „Presse“. Das Hauptquartier wollte den Schritt vorerst nicht kommentieren.

Die Stiftung beugt sich indessen offenkundig dem Druck der Regierung Viktor Orbáns und seiner Fidesz-Partei, die spätestens seit der Flüchtlingskrise vor drei Jahren eine Kampagne gegen Soros und mit ihm assoziierter Institutionen betreibt – inklusive antisemitischer Untertöne.


Breitbart. 2018-04-20. Soros’s Open Society Foundations Announces Exit from Hungary

In a major victory for the Hungarian government and the Hungarian people who overwhelmingly re-elected it in the recent elections, the Open Society Foundations (OSF) has said it will leave Budapest after a sustained campaign against the globalist influence of George Soros.

OSF chairman Patrick Gaspard personally travelled to Hungary’s capital to inform around 100 members of staff there that the international grantmaking network founded by Soros will be moving its Eastern European operations to Berlin, Austria’s Die Presse reported Thursday.

After closing its Budapest office in August, the organisation will operate temporarily in Vienna before moving to a site in the German capital, according to the liberal news portal 444.hu.

The OSF’s announcement followed reports that Soros’ Central European University (CEU) is also planning to retreat from Hungary, with the institution having already signed an agreement with a landlord in Vienna where it will establish a campus.

Earlier this month, Prime Minister Viktor Orbán’s conservative Fidesz party swept to victory in elections, winning a huge two-thirds majority of seats in the Hungarian parliament after a campaign vowing to protect citizens from Soros’s plans to turn the country into a multicultural “nation of immigrants”.

major pillar of the party’s campaign was directed at the influence of foreign NGOs and the far left financier, who has spent more than $32 billion on OSF’s work to “build vibrant and tolerant democracies” since launching what he describes as his “philanthropic” career in South Africa in 1979.

Since the election, Fidesz has said that a major priority for the government will be passing a package of bills dubbed the “Stop Soros” laws which would tax foreign income to NGOs and restrict the operations of open borders groups.

Speaking on public radio following the foundation’s announcement, Orbán remarked: “I think you will understand if I fail to cry over its decision to close the headquarters in our capital.

“The fight against Soros, its liberal ideology, its initiatives on migrants, will continue wherever the foundations of its foundation are,” he told MR1.

Earlier this week, the government said that despite a landslide victory for patriots at the polls, it was “crystal clear” the Hungarian-born billionaire remains committed to flooding unwilling EU nations with third world migrants.

Both the Fidesz spokesman Zoltán Kovács and the foreign minister Péter Szijjártó denounced a meeting in Brussels Monday between Soros and the European Commission vice-president Frans Timmermans.

“Both are radically pro-immigration and are both committed enemies of the Hungarian government and Hungarian migration policy,” said Szijjártó, stressing that Fidesz has been given a mandate to resist any attempts by the pair to implement their globalist ideology in Hungary.


→ Reuters. 2018-04-20. Soros foundations to quit Hungary amid political hostility

George Soros’ Open Society Foundations will close their office in Budapest and move their eastern European operations to Berlin, Austria’s Die Presse newspaper reported on Thursday.

Hungarian Prime Minister Viktor Orban has blamed Soros, a Hungarian-born U.S. financier, for a host of ills and pushed through legislation cracking down on non-governmental organizations called the “Stop Soros” laws which drew international criticism.

The Hungarian news web site 444.hu said the Open Society Foundations office would shut by Aug. 31 and move first to Vienna then on to Berlin.

Reuters was not been able to immediately reach the Open Society Foundations either in Budapest or New York.

Orban, a self-styled champion of what he calls an “illiberal democracy”, has long been at odds with Soros’ network of NGO’s which promote liberal values around the world.

The Hungarian premier has for years waged a campaign against migration into Europe, an issue at the center of his re-election bid which resulted in a third landslide victory this month.

Orban’s Fidesz party said it would deliver on campaign promises to crack down on NGOs that promote migrant rights. The Organisation for Security and Co-operation in Europe said the election was characterized by xenophobic and intimidating messages.

The legislation submitted to parliament before the election would impose a 25 percent tax on foreign donations to NGOs that the government says back immigration.

Their activity would have to be approved by the interior minister, who could deny permission if he saw a national security risk.

Open Society Foundations could not immediately be reached for comment. Hungarian government spokespeople did not immediately reply to emailed requests for comment.

The Soros-founded Central European University has also said it is opening a campus in Vienna in the near future. It has said it remains committed to its Budapest campus, despite government pressure that it said was geared to oust it from Hungary.

Pubblicato in: Criminalità Organizzata, Senza categoria

Iniziata la rivolta mondiale contro il regime liberal di Mr Soros.

Giuseppe Sandro Mela.

2017-04-28.

Diavolo-di-Michelangelo-nel-Giudizio-Universale-della-Cappella-Sistina

Negli ultimi quaranta anni i liberals democratici hanno colonizzato l’intero occidente con la loro ideologia di derivazione statalista. Sono riusciti a costruire stati all’interno degli stati, raggiungendo una potenza difficilmente immaginabile da parte della gente comune grazie ad un network internazionale discreto alla vista quanto potente nelle opere.

L’autore è stato principalmente Mr Soros.

Soros George. Uno stato negli stati. Ecco i suoi principali voivodati.

Liberals democratici. Con Bernie Sander danno segni di sprazzi intellettivi.

«Quando Mr Soros ha deciso di conquistare il mondo occidentale ha concepito un piano virtualmente perfetto e davvero geniale. Soros ha fondato una miriade di organizzazioni seguendo uno schema ripetitivo, acutamente penetrante la società nella sua semplicità e mimetismo.

In primo luogo si fonda e finanzia una organizzazione che patrocini un qualcosa di apparentemente degno per ogni persona: “diritti della gioventù”, “protezione dei più deboli”, etc. Dirigenza e personale è nominata da Soros in persona.

In secondo luogo, si scatena un’offensiva mediatica che sensibilizzi l’opinione pubblica al problema e ne evidenzi l’assoluta emergenza in atto.

In terzo luogo, governi amici riconoscono tale organizzazione e, soprattutto, la dotano di fondi.

In quarto luogo, tali governi amici stabiliscono anche che tale organizzazione debba essere obbligatoriamente consultata prima di prendere decisioni in materia.

In quinto luogo, governi amici costituiscono delle agenzie indipendenti dal governo stesso, strutturate attorno all’organizzazione in oggetto, che ne assume de facto la dirigenza. Parte del personale dell’organizzazione transita nei quadri burocratici di queste agenzie, così da averne il governo indipendentemente da chi le dovesse dirigere.

In sesto luogo, governi amici deliberano fondi per la risoluzione di un qualche problema, la gestione dei quali fondi è affidata a codeste agenzie od anche direttamente a quella organizzazione.»

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Il sistema ha retto fino a tanto che l’Occidente poteva disporre di una grande forza economica, che potesse reggere una simile forma di parassitismo delle strutture pubbliche. Se negli anni sessanta l’Occidente rendeva ragione di circa il 90% del pil mondiale, ad oggi si è contratto a poco più del 40%. È ancora una grande potenza, ma non è più forza economicamente egemone: deve iniziare a fare i conti anche con gli altri.

Ma il lato economico non è l’unico aspetto di rilevanza. I liberals democratici negli Stati Uniti ed i socialisti ideologici in Europa, ed ovviamente tutti i loro alleati e spalleggiatori, hanno cercato di imporre la loro ideologia sia con la pressione esercitata dalle diverse ong su governi compiacenti, sia soprattutto tramite un uso politicizzato delle Corti di Giustizia.

Trump. Marcia verso la conquista del vero potere. – Bbc.

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Intendere Mr Soros come mera realtà economica sarebbe oltremodo riduttivo.

Mr Soros è una Weltanschauung, una visione di vita: o la si accetta oppure la si deve combattere. Alterum non datur.

University students demand philosophers such as Plato and Kant are removed from syllabus because they are white

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L’ideologia liberal è intrinsecamente statalista, ma non per questo sarebbe teoricamente in opposizione nemmeno ad un così detto “stato minimo“.  La struttura ipertrofica e di potere non risiede altro che molto parzialmente nel potere politico e burocratico dello stato, bensì nella catena direzionale delle ong. È un network che sfugge al potere politico, che si trova alla fine costretto a finanziarlo ed a subirlo fino al punto di prenderne ordini.

Mr Soros non finanzia, non spende del suo: si fa finanziare con denaro pubblico, che riversa sui suoi adepti: è uno stato negli stati e nelle istituzioni internazionali, una feroce dittatura sanguinaria, che ammette tutto tranne la perdita del potere. Si badi bene: non del solo potere economico. Il potere di disporre a piacere delle vite altrui. Ma se questi finanziamenti fossero tolti, il sistema cadrebbe: neppure Mr Soros con le sue pur ingenti risorse potrebbe finanziarlo. Il sistema di Mr Soros vive sul pubblico.

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Ma tutti i bei giochi dovrebbero durare poco.

Aver portato gli studenti universitari a chiedere di eliminare lo studio di Platone o di Kant dai corsi di filosofia è uno dei tanti eccessi che alla fine diventano controproducenti, così come aver proibito con la violenza che un personaggio potesse parlare in un’Università. Sono solo due esempi. Offrono il fianco ad affondi che potrebbero anche essere alla fine letali.

Brutto fattaccio quello della Berkeley University.

Bernie Sanders slams Berkeley activists’ attempts to silence Ann Coulter: ‘I don’t like this’

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La Weltanschauung liberal è caduta per aver cercato di imporre i suoi temi etici con leggi fatte poi osservare da Corti di Giustizia postesi ai loro servizi. È una cultura della morte che alla fine conduce gran parte dell’occidente alla estinzione. Non è né condivisa nè condivisibile: è stata imposta con la violenza.

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Da ultimo, ma non certo per ultimo, l’impero di Mr Soros si basa sull’appoggio gratuito che il branco degli utili idioti gli conferisce. Le pecore di Orwell sono un chiaro esempio di ciò che si vorrebbe dire.

Queste si fermano all’effimero, al sentimentalmente viscerale, senza un minimo di analisi critica. Così i vari ecologismi, femminismi, animalismi diventano religioni e sono quindi utilizzate agli scopi di Mr Soros.

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Il regno di Mr Soros può e deve essere combattuto a livello mondiale, perché è mondiale.

Nulla di ciò che propugna, per quanto innocente in apparenza, può e deve essere accettato.

La sua Weltanschauung deve essere combattuta in toto.

«Warsaw-based Batory Foundation fears it will lose financing»

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«Hungary already seeking to shut Soros-founded university»

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«Like in Hungary, there’s a plan to cut off public funding to organizations that the government doesn’t feel comfortable with and force them to curb or shut activity»

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«Like in other areas, the government is trying to divide society so non-governmental organizations that protect human rights are portrayed as enemies»

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«Poland wants the chunk that’s earmarked for building civic society to be managed by a state-run entity»

Gli “human rights” coincidono con gli interessi di Mr Soros. Sì: è vero. Sono nemici e nemici mortali.

Togliere i fondi governativi a queste ong è esattamente il piano che sta perseguendo anche Mr Trump negli Stati Uniti. Ma adesso il sen Sanders potrebbe essere un valido alleato: poi, a cose fatte, si regoleranno i conti.

Criticare in un epsilon piccolo a piacere i paesi del Visegrad equivale ad avallare Mr Soros: attenti a diventare utili idioti.


Bloomberg. 2017-04-27. Soros-Backed NGO Braced for Polish Crackdown Over Norwegian Aid

– Warsaw-based Batory Foundation fears it will lose financing

– Hungary already seeking to shut Soros-founded university

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A Polish non-profit group financed by George Soros is bracing for government efforts to curb its work, the latest attack on the billionaire’s civil-society activities in eastern Europe.

The Warsaw-based Batory Foundation, responsible for distributing some of the 809.3 million euros ($882 million) Norway plans to give Poland by 2021 to reduce economic and social disparities, is afraid it will be starved of funding. Poland wants the chunk that’s earmarked for building civic society to be managed by a state-run entity, Deputy Prime Minster Piotr Glinski said last month. Norway requires the cash to be handed out by an independent body.

The move would mark a new assault on Soros in the region after the government in his birthplace of Hungary sought to shut down a university he finances in Budapest. Poland’s ruling party has clashed with the European Union over rule of law, with leader Jaroslaw Kaczynski repeatedly praising Hungarian Prime Minister Viktor Orban for pursuing his country’s interests inside the EU. Orban, whose nation has also gone after Norwegian grants, himself advocates “illiberal” democracy.

“Like in Hungary, there’s a plan to cut off public funding to organizations that the government doesn’t feel comfortable with and force them to curb or shut activity,” Batory Foundation Director Ewa Kulik-Bielinska told Bloomberg News this week by phone. “Like in other areas, the government is trying to divide society so non-governmental organizations that protect human rights are portrayed as enemies.”

No. 1 Beneficiary

Batory has been in charge of allocating the Norwegian funds since 2014, doling out more than 130 million zloty ($34 million) to 667 groups. They range from non-government organizations promoting democracy, gender equality and LGBT rights to church-linked charities. Since taking power in 2015, the Law & Justice party has sought to re-instill traditional Catholic values, some of which are at odds with policies of progressive groups.

Poland is the biggest European recipient of Norwegian aid. The Nordic nation’s EU affairs minister, Frank Bakke Jensen, said time is needed reach an agreement that’s good for both parties. “The regulatory requirements are that fund operators in the recipient countries should have a good knowledge of the civil sector in the country, be independent of the authorities and have experience with fund distribution,” he told Bloomberg.

“Negotiations are ongoing at the civil-servant level, and we’re working to find solutions that are acceptable to both parties,” Norwegian Foreign Ministry spokeswoman Ane Lunde said.

It’s too early to discuss which institution will manage the cash, according to Polish Deputy Development Minister Pawel Chorazy. “Poland wants access to the civic-society funds to be broad-based, so potential beneficiaries from all areas of the country can participate,” he said by email.


Bloomberg. 2017-04-10. Hungarian President Signs University Law Sparking Protests

– Rallies continue after tens of thousands attend Sunday’s march

– University bill part of Orban’s bid to end liberal democracy

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Hungarian President Janos Ader signed into law a measure cracking down on foreign universities that is fueling one of the strongest series of protests against Prime Minister Viktor Orban’s government, demanding he respect democratic norms.

Ader, a long-time Orban ally re-elected last month to a second term with support from the ruling party, signed the law amending the rules for foreign universities, his office said. In doing so, he rejected the options of sending it back to parliament for reconsideration or asking for a court assessment, as he saw no conflict with the constitution or international treaties.

“So that no one has the smallest doubt that foreign universities can continue to do work of high quality in Hungary, I ask the government to immediately start talks on the law’s implementation with those affected,” Ader said in a statement on Monday.

The legislation has fueled controversy over Central European University, which was founded by Hungarian-born investor and philanthropist George Soros in 1991 to train a new generation of democratic leaders after communism. CEU says the news rules are aimed at shutting it down. While the government denies that, Orban regularly blames Soros, who funds groups that seek to promote human rights and government transparency, for trying to undermine him. The U.S. and Germany have condemned the law and called on Hungary to reconsider.

Due Process

CEU will immediately seek legal remedies for what it called a “flagrantly discriminatory” move by the authorities, the university said in a statement after Ader’s decision.

“The legislation was introduced without consultation with CEU or with necessary Hungarian authorities and thus violates elementary standards of due process observed in any democratic country,” it said.

Sunday’s protest drew tens of thousands of demonstrators into the streets of Budapest for one of the biggest anti-government rally since Orban took office in 2010. A new protest has been scheduled for Wednesday, the same day EU commissioners will discuss the university law. Hundreds gathered on Monday night outside Ader’s office in Buda castle chanting “We’re ashamed of you” shortly after he published his statement, according to live footage by Index news website.

Orban, who has vowed to end liberal democracy in the European Union country of almost 10 million people, is stepping up a campaign to sideline independent voices a year before parliament elections that he’s expected to win. Last week, his government filed a separate bill to force civil society groups funded from abroad to be labeled as “foreign” agents.

That bill mimics a 2012 law in Russia that was the first step in an exodus of U.S.-based and other non-government organizations there. It aims to “stigmatize” groups and to silence criticism, according to Soros’s Open Society Foundations, which has given $400 million since the 1980s to Hungarian civil society groups.

“We are willing to sit down with the Hungarian government to find a solution to enable CEU to stay in Budapest and operate as we have done for 25 years,” CEU President Michael Ignatieff said in the statement. “However, academic freedom is not negotiable.”