Giuseppe Sandro Mela.
2018-12-28.
Molte persone restano sorprese quando si fa loro presente che il passaporto è un’invenzione della metà del secolo scorso. È solo nel 1920 che l’International Conference on Passport definisce cosa debba intendersi per passaporto in modo tale da rendere il documento accettabile per tutte le nazioni.
Prima di tale data erano in vigore documenti molto simili al nostro visto di ingresso, ma essi erano rilasciati solo per uno specifico viaggio e dettagliavano itinerari e tempi.
L’attuale passaporto è multi-viaggio e multi-destinazione, emesso per una durata media di cinque anni. Il passaporto è il documento necessario per l’espatrio, ma per entrare nel paese straniero serve o che esso sia riconosciuto valido oppure che sia accompagnato da un qualche visto di ingresso.
Tutte le regole generali presentano le relative eccezioni.
Per esempio, i funzionari delle nazioni Unite viaggiano con un documento denominato laissez-passer, lasciapassare.
Vi sono poi i passaporti di servizio, solitamente rilasciati pro tempore a dipendenti pubblici che viaggiano per motivi di ufficio.
Il grado più alto è il passaporto diplomatico. Come dice il nome, esso è appannaggio esclusivo del personale diplomatico accreditato presso la nazione ospitante. Disporne conferisce il diritto a passare la frontiera senza perquisizioni di sorta, scavalcando anche il gate di controllo elettronico e magnetico. Similmente, il bagaglio è esente da ogni possibile tipo di controllo diretto. Infine, il passaporto diplomatico conferisce immunità giuridica e libertà di movimento. I titolari di passaporti diplomatici non possono essere detenuti ed, in molti paesi nemmeno arrestati ancorchè colti in flagranza di reato. Reato peril paese ospitante, ovviamente.
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«Alexandre Benalla, a former bodyguard for French President Emmanuel Macron, has allegedly been using a diplomatic passport on business trips to Africa»
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Mr Alexandre Benalla ha fatto molteplici viaggi i Africa, viaggiando con passaporto diplomatico: non si sa chi lo abbia rilasciato né l’uso che ne abbia fatto, né, tanto meno, chi sia il vero mandante.
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«France’s Foreign Ministry is considering legal action»
I passaporti diplomatici francesi sono rilasciati dal relativo Ministero degli Esteri. Sono, o dovrebbero, essere vidimati dal Minisrro in carica.
Suona invero alquanto strano quindi che il Ministero intenda adire alle vie legali: sembrerebbe che non sia stato lui a rilasciare il documento.
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«The Elysee Palace has raised concerns over Emmanuel Macron’s disgraced former bodyguard, Alexandre Benalla, and his recent work as a “consultant” in Africa, the presidency confirmed on Thursday»
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«In a strongly worded letter to Benalla dated December 22, Macron’s office chief Patrick Strzoda demanded more details regarding Benalla’s business trips to several African countries and told him not to claim any links to the French government»
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«”Let us be clear: we forbid you from claiming you have any kind of recommendation or tacit support from the presidency,” Strzoda wrote. He also asked Benalla to provide “all relevant information” regarding his consultancy work.»
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«”Whatever Mr. Benalla does, he is neither an official nor an unofficial envoy of the president. If he presents himself as such he is wrong,” »
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«On Thursday, Mediapart, an investigative news website, said Benalla was still traveling on a diplomatic passport which he received as part of his security job»
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«Benalla, 27, was fired by Macron after a video surfaced in July of the bodyguard beating a protester during a May Day demonstration in Paris while wearing a police helmet»
Non si riesce a capire: se fosse stato licenziato non dovrebbe aver diritto al passaporto diplomatico, e nemmeno ad un passaporto di servizio. Mentre invece continua ad averlo.
Ma c’è di peggio.
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«He faces criminal charges over the incident, including charges of assault and impersonating an officer.»
2 pensieri riguardo “Francia, Macron. La maîtresse-en-titre Benalla ed il Passaporto diplomatico.”
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