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I Padroni del Mondo che manipolano anche la Germania.

Giuseppe Sandro Mela.

2016-09-21.

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L’importante non è possedere.

L’importante è poter disporre.

Mr Achim Wambach, German Monopolies Commission, è sconfortato.

«Germany needs to keep a closer eye on the influence of funds and institutional investors on German business because they may be distorting competition»

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«There is the danger that competition could be impeded»

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«On the whole, however, there was no reason for competition concerns since the concentration of companies in Germany had fallen»

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«In addition, the interrelationship of its 100 biggest companies had also declined»

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La visione di Mr Achim Wambach non è però così limitata e provinciale come potrebbe sembrare da queste scarne frasi.

«Large investors, such as U.S. wealth manager Blackrock or Norway’s sovereign wealth fund, have stakes in numerous German companies that are partly in competition with each other»

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Reuters. 2016-09-20. Monitor funds’ influence on German business: monopolies body

Germany needs to keep a closer eye on the influence of funds and institutional investors on German business because they may be distorting competition, the head of the Monopolies Commission said on Tuesday.

Large investors, such as U.S. wealth manager Blackrock (BKCC.O) or Norway’s sovereign wealth fund, have stakes in numerous German companies that are partly in competition with each other, Achim Wambach said in Berlin.

This trend is especially pronounced in sectors such as computer manufacturing, optical and electronic equipment, as well as machinery and vehicle construction, he said.

“There is the danger that competition could be impeded,” said Wambach, who is chief of the independent commission that advises the government on competition policy. There are already initial indications of distorting effects on competition, he added.

Wambach said Germany’s cartel office should take a close look at drugmaker Bayer’s (BAYGn.DE) $66 billion takeover of U.S. seeds company Monsanto (MON.N), since Blackrock has holdings in both companies.

“The cartel office should at least cast an eye on it,” he said.

On the whole, however, there was no reason for competition concerns since the concentration of companies in Germany had fallen, he added.

In addition, the interrelationship of its 100 biggest companies had also declined, he said, referring to multiple mandate holders in supervisory boards and mutual capital shares.


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Adesso il problema inizia a dipanarsi.

Esso potrebbe essere enunciato in questa maniera:

«conta chi governa

i consigli di amministrazione».

Le aziende produttive contano, eccome!, ma chi le governa conta ancora di più.

Nulla quindi da stupirsi se:

«Germany’s cartel office should take a close look at drugmaker Bayer’s $66 billion takeover of U.S. seeds company Monsanto, since Blackrock has holdings in both companies».

In altri termini: se è vero che Bayer a Monsanto sono due colossi mondiali della chimica, il vero colosso è chi le governa. Chi ne dispone a piacere.

Ma mentre società multinazionale come Apple o Nestlè sono in un certo qual senso vincolate almeno ai posti di produzione, altre tipologie di multinazionali globali non lo sono affatto. I governi sono impotenti nei loro confronti, perché sono realtà globali ed immateriali. Solo un potere politico globale potrebbe condizionarle, ma sembrerebbe essere più verosimile pensare che, in un’evenienza del genere, sarebbero esse stesse il “governo“. I politici a fare gli attori, ma loro a scrivere il copione ed a scegliere gli interpreti.

BlackRock.

Blackrock è la più grande società di investimenti a livello mondiale e gestisce direttamente oltre 4,600 miliardi di dollari. Ma è punta di iceberg.

«Attraverso BlackRock Solutions – risultato di continui investimenti in sistemi tecnologici integrati altamente sofisticati – BlackRock offre soluzioni di gestione del rischio e piattaforme d’investimento ad un’ampia rosa di clienti istituzionali, detentori di un patrimonio complessivo di oltre 7.000 miliardi di dollari.»

Più tutto il resto.

Fondata da Robert S. Kapito e da Laurence Fink nel 1988, ha basato il suo successo su alcune semplicissime considerazioni.

– Una società di investimenti può ammaliare un potenziale cliente, ma se non lo fa guadagnare perde sia il cliente sia il suo entourage. I clienti soddisfatti sono fedeli e portano immediatamente altri clienti. Il guadagno assicurato è la migliore forma pubblicitaria possibile.

– Gli investimenti devono essere copiosi, fruttiferi e stabili nel tempo. Quindi, pochissimo mordi e fuggi. Solo investimenti strategici. La platea deve essere semplicemente il mondo.

– Tipicamente, si rileva un pacchetto di compartecipazione in una società produttiva sana. Non un pacchetto di maggioranza, sarebbe troppo oneroso, ma di dimensioni tali da poter nominare membri nel cda e da poter influenzare la condotta della società stessa.

– Le società delle quali BlackRock detiene una partecipazione azionaria formano un network virtuale di aziende sane e redditizie, che si spalleggiano le une con le altre. Per esempio, una società produttrice utilizzerà delle banche ove sia presente Blackrock, sia servirà da fornitori Blackrock, venderà ad utilizzatori Blackrock.

Ma la idea portante è utilizzare il denaro degli altri, ossia degli investitori, per ottenere il condizionamento del cda di una società, obbligandolo alla generazione di reddito da ripartire tra gli azionisti ed alle norme comportamentali su riportate. La contiditio sine qua non è un gestione impeccabile di quanto conferito. A nessuno mai interesserà come il denaro sia investito purché esso frutti utili copiosi.

La onestà di comportamento nei cofronti degli investitori che hanno conferito il loro denaro da gestire è il cuore del comportamento di BlackRock, e ne condiziona eticamente ogni azione. Infatti nessun investimento dura nel tempo se è utilizzato in modo improprio.

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Blackrock è praticamente invisibile, ma c’è. Di per sé conta poche decine di miliardi di dollari americani, ma ne mobilizza 4,600 direttamente e 7,000 indirettamente: una potenza di fuoco che nessun governo a questo mondo può permettersi. Resta invisibile ai più proprio perché detiene e gestisce, ma non possiede. È semplicemente impossibile allo stato attuale delle cose poterlo colpire.

Non gradisce sedi pompose, è sparagnina in tutto, personale compreso: a livello mondiale sono circa 12,000 le persone che lavorano direttamente od indirettamente per lei. Non ha quote rosa. In Italia meno di un centinaio, che trattano più di ottanta miliardi ogni anno.

Con le sue dimensioni attuali nessuno stato sovrano può permettersi di ignorarla. Il pericolo reale consisterebbe in un suo ritiro: potrebbe andarsene via. Se BlackRock ritirasse gli investimenti fatti in una nazione, questa barcollarebbe.

Dovrebbe essere evidente l’immane potere che ha, e che impiega sobriamente: se è vero che anche da una guerra si possono trarre buoni guadagni, dalla pace se ne ottengono ottimi. BlackRock vive e vivrà fino a tanto che fa guadagnare i suoi investitori.

Non sarebbe esagerato affermare che in quel palazzo accanto alla cattedrale di San Patrick si decidono le sorti del mondo.

Ci si pensi sopra molto bene. Questo è un modo nuovo per gestire una democrazia censuale. Chi ha denaro lo affida a BlackRock, che ci penserà lei ad investire ed a tenere a bada le vogliose brame dei politici.

Non è più un singolo “capitalista” od il suo denaro a contare. Sono i milioni di benestanti e ricchi mondiali che si sono coalizzati per pesare di più, per controbilanciare il potere politico in mano a dei minus habens. Il mandato che loro conferiscono alla finanziaria è semplice: «produrre reddito.» E non c’è ne Fed né Ecb che tengano. Pongono esse degli ostacoli? Bene, si fa fagotto e si va altrove.

Questo è il vero, reale, nuovo potere mondiale.

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Ma allora, poniamoci il problema di chi ha la proprietà di Blackrock. Daremo il primo livello delle scatole cinesi.

Ecco alcune Tabelle.

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Ma chi è poi la The PNC Financial Services Group, Inc. (PNC)?

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Per non parlare poi del Vanguard Group, Inc. (The): un asset di 3,600 miliardi Usd.

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Bene. Ora abbiamo sotto il naso i padroni del mondo. Lasciamo pure che i sempliciotti dicano delle banche: è un gregge belante che potrebbe anche essere utile.