Giuseppe Sandro Mela.
2019-02-20.
Sia ben chiaro che nessuno intende generalizzare.
Ma dovrebbe essere altrettanto chiaro che il problema non è mai l’acquisto, bensì la vendita.
Se è vero che quando si acquista un qualche bene si parte dal presupposto della buona fede e della onestà del venditore, sarebbe altrettanto vero ricordarsi che il vero valore del bene acquisito lo si determina all’atto della vendita, ed anche nelle circostanze nelle quali tale vendita avviene.
Vi sono beni molto richiesti e quindi facilmente collocabili, altri invece che hanno un mercato molto ristretto, che forma una sorta di consorteria. In tal caso il prezzo lo fa l’acquirente, non il venditore.
Un altro aspetto che spesso il microinvestitore scotomizza è legato al valore intrinseco del bene.
Mentre una sterlina oro è abbastanza facilmente vendibile, tutti la conoscono ed è anche difficilmente falsificabile inserendovi all’interno barrette di wolframio, già un Rand di oro da un’oncia ha un prezzo abbastanza elevato, e, quindi, questo riduce il numero dei potenziali acquirenti. I lingotti d’oro sicuramente gratificano il risparmiatore che ogni tanto se li rimira, ma vendere un lingotto da un kilo è faccenda da chiodi. Poi, quando lo si passa nel detector, con sconcertante regolarità si evidenziano le barre interne.
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Se è vero che i diamanti racchiudono in un peso e volume minimo un grande valore, sarebbe altrettanto vero ricordarsi come la perizia sia appannaggio di ben pochi. Non solo: un corindone, ossido di alluminio Al2O3, sistema cristallino trigonale, è spesso spacciato per diamante, carbonio puro allotropico a sistema cristallino cubico.
Poi, vi sono i diamanti sintetici. Questi, sottoposti alla luce ultravioletta ad alta frequenza, producono una forte fluorescenza e fosforescenza, ma sono inerti sotto la luce ultravioletta a bassa frequenza. Ma non tutti hanno un fotometro ed uno spettrofotometro di precisione.
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Di norma i venditori commercializzano il diamante riposto dentro un involucro plastico trasparente dentro al quale è inserita anche la garanzia. Se in questa maniera diventa impossibile sostituire la pietra, nel contempo resta impossibile eseguire su di essa una perizia fisico – chimica.
«inchiesta della procura di Milano che ha portato la guardia di finanza ad eseguire un sequestro preventivo di oltre 700 milioni di euro, anche a carico di cinque banche. In particolare, da quanto si è saputo, il cantante avrebbe investito 2,5 milioni di euro»
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«L’indagine è coordinata dall’aggiunto Riccardo Targetti e dal pm Grazia Colacicco, nella quale risultano indagate per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti anche cinque banche: Banco Bpm, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps e Banca Aletti.»
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«Il decreto di sequestro preventivo, firmato dal gip di Milano Natalia Imarisio, è stato eseguito nell’ambito di un’inchiesta aperta da tempo e che riguarda fatti tra il 2012 e il 2016. Il sequestro è stato eseguito a carico di 7 persone indagate e di 7 enti indagati, ossia le 5 banche e le due società Intermarket Diamond Business spa (IDB) e Diamond Private Investment spa (DPI), per le ipotesi di reato di truffa aggravata e autoriciclaggio»
2 pensieri riguardo “Diamanti. Chi vive di illusione muore di certezze. Investimento opinabile.”
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