Pubblicato in: Devoluzione socialismo

Liberal. Si sono resi odiosi per i reati di opinione.

Giuseppe Sandro Mela.

2018-08-08.

Liberal 011

Adesso che siamo in piena devoluzione dell’ideologia liberal e socialista sarebbe utile meditare su alcuni motivi che la hanno determinata.

Il discorso teorico, sempre possibile ed anche maggiormente gradito, potrebbe risultare essere astruso a molti non del mestiere: cercheremo quindi di spiegare il concetto di base con un esempio, ben presente a quanti abbiano buona memoria.

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Corriere. 2004-10-11. Buttiglione a Bruxelles, doppio no della Ue

BRUXELLES – Doppia bocciatura per Buttiglione a Bruxelles. La commissione giustizia, libertà pubbliche e sicurezza del Parlamento europeo ha respinto, con un voto di differenza, la prima risoluzione che accoglieva la candidatura di Rocco Buttiglione quale commissario europeo a giustizia, libertà e sicurezza. Bocciata anche la seconda mozione (con 28 voti contro e 25 a favore) che proponeva di confermarlo quale vicepresidente, ma di cambiarne il portafoglio.

Non avendo raggiunto la maggioranza su nessuna delle due opzioni Buttiglione è stato automaticamente bocciato dall’Europarlamento.

NON VINCOLANTE – Si tratta di un giudizio non vincolante ma che potrebbe influire sulla decisione di Barroso. Il Parlamento ha infatti la possibilità di promuovere o bocciare l’esecutivo Ue nel suo insieme (il voto si terrà il 27 ottobre a Strasburgo) ma non può scartare uno dei suoi membri. Una presa di posizione contraria a Buttiglione ha pertanto valore politico e apre un imprevedibile scenario sul suo futuro europeo senza però precluderne le chance.

ALL’ORIGINE DELLA BOCCIATURA – Il voto si è reso necessario dal momento che non era stato raggiunto un compromesso tra i popolari e i socialisti sul via libera del Parlamento europeo al commissario Ue italiano designato, Rocco Buttiglione, che dal primo novembre doveva diventare responsabile alla Giustizia, Libertà e Sicurezza.

Dopo le dichiarazioni rese nelle audizioni a Bruxelles dal candidato italiano sui diritti di gay, donne e immigrati la Commissione si era infatti spaccata con i componenti del centrosinistra da una parte e i Popolari dall’altra. Una frattura che si è rivelata non sanabile.

PRIMO CASO – Rocco Buttiglione è il primo commissario europeo designato a non ricevere l’approvazione di una commissione dell’Europarlamento. Nella storia dell’Eurocamera, invece, è già accaduto che un commissario europeo incorresse in critiche al momento di confermare la sua designazione per un portafoglio dell’esecutivo Ue. I contrasti tra gli eurodeputati e i commissari designati non si risolsero però in bocciature, ma in critiche contenute nelle lettere inviate al Presidente del Parlamento europeo.

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Corriere. 2004-10-11. Buttiglione, attacchi sui gay e risposte in 5 lingue

BRUXELLES – Rocco Buttiglione sta spiegando, partendo «dalla radice latina», che «matrimonio significa protezione della madre; una protezione da parte dell’uomo che consente alle donne di generare figli». Sulla parte sinistra dell’emiciclo le teste bionde di quattro-cinque deputate (olandesi, tedesche) si accasciano sui banchi, in segno di sconforto. Seguono risatine, qualche battuta. «Sono cattolico, ma questo non significa che non possa essere un buon europeo – si risente Buttiglione – altrimenti dovremmo escludere dall’album dei nostri padri personaggi come De Gasperi, Schuman, Adenauer e anche Kohl». Questa volta arrivano gli applausi dei Popolari. La Commissione Libertà e diritti («Libe») dell’ Europarlamento sta esaminando «il vicepresidente designato», ministro Buttiglione. Tre ore di domande, di polemiche (e qualche sbadiglio), nel complesso superate senza troppi danni dal «candidato». Buttiglione rivela subito di «aver già presentato le dimissioni al premier Silvio Berlusconi e di aver chiesto un sostituto». I deputati impazziscono con gli auricolari delle traduzioni. Buttiglione sembra «Pico de’ Paperis»: risponde in francese, inglese, tedesco, spagnolo. Manca poco e si mette a parlare pure in polacco, dialogando con la popolare Barbara Kudrycka. Le cose filano abbastanza lisce finché si parla di immigrazione, di sicurezza, di lotta al terrorismo. Poi prende la parola la liberaldemocratica Sophia In’ t Veld, olandese, classe 1963. Attacca: «Il suo governo ha preso provvedimenti che discriminano gli omosessuali in alcuni settori del lavoro. Come facciamo a darle fiducia?». Buttiglione si imbarca, perdipiù parlando in inglese, in una sottile distinzione etico-filosofica tra «la morale» e il «diritto». «Come cattolico considero l’omosessualità un peccato, ma non un crimine. La mia è una posizione morale che non incide sui diritti che devono essere riconosciuti a tutti». E’ la fase più critica nel pomeriggio del Professore, che viene attaccato anche dal Pse. Interviene un’ altra olandese, la socialista Edith Mastenbroek, 29 anni in campo contro i 56 del ministro italiano. «Lei ci chiede un atto di fede», dice la parlamentare, mentre Buttiglione pattina ancora sul latino, per dire che non esiste un «matrimonio» tra persone dello stesso sesso. Alla fine arriva quasi come una liberazione la domanda di Lilli Gruber. Libertà di stampa, caso Berlusconi. Buttiglione risponde: «E’ vero, nel nostro Paese esistono problemi di pluralismo nell’informazione, ma non solo da una parte. Ci sono diversi cartelli e una liberalizzazione generale sarebbe un bene».


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Il caso è semplice.

Mr Rocco Buttiglione, ministro italiano, è designato ad un’alta carica europea, e come candidato deve passare il vaglio dell’europarlamento.

Con tutti i problemi sul tavolo, ed all’epoca erano molti e di vasta portata, l’interrogatorio andò a battere su di unico tema.

«Buttiglione sembra «Pico de’ Paperis»: risponde in francese, inglese, tedesco, spagnolo. Manca poco e si mette a parlare pure in polacco»

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«Rocco Buttiglione sta spiegando, partendo «dalla radice latina», che «matrimonio significa protezione della madre; una protezione da parte dell’uomo che consente alle donne di generare figli».»

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«Sono cattolico, ma questo non significa che non possa essere un buon europeo …. altrimenti dovremmo escludere dall’album dei nostri padri personaggi come De Gasperi, Schuman, Adenauer e anche Kohl»

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«prende la parola la liberaldemocratica Sophia In’t Veld, olandese, classe 1963. Attacca: «Il suo governo ha preso provvedimenti che discriminano gli omosessuali in alcuni settori del lavoro. Come facciamo a darle fiducia?».»

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Il problema è evidente.

Per i liberal è impossibile dare la fiducia ad un personaggio che sia cattolico, che sostenga che il matrimonio sia tra un maschio ed una femmina. Non solo, gli si imputa anche un’azione fatta non da lui, bensì dal Governo italiano.

In altre parole, la fiducia può essere data solo ed esclusivamente a quanti si riconoscano e professino l’ideologia liberal socialista. Perfetto stile fascista.

Ma ciò che rende ancor più odiosa questa discriminazione di amaro sapore nazionalsocialista è quanto segue:

«le teste bionde di quattro-cinque deputate (olandesi, tedesche) si accasciano sui banchi, in segno di sconforto. Seguono risatine, qualche battuta»

Lo scherno.

Chi non la pensa come i liberal non solo è discriminato, ma anche deriso.

I liberal, così ‘tolleranti‘ a parole si dimostrarono per quello che erano; intolleranti, razzisti.

Nel loro credo liberal sono integralisti ben più rigidi degli integralisti islamici: per loro natura non identificano avversari politici, bensì nemici da distruggere e calpestare. Poi, se non sei omosessuale, sei considerato essere un ominide.

Non ci si stupisca dell’uso del termine ‘razzista‘. È usato in modo proprio.

Treccani è lapidaria in proposito.

«complesso di manifestazioni o atteggiamenti di intolleranza originati da profondi e radicati pregiudizî sociali ed espressi attraverso forme di disprezzo ed emarginazione nei confronti di individui o gruppi appartenenti a comunità etniche e culturali diverse, spesso ritenute inferiori».

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Orbene, sono passati quattordici lunghi anni, nel corso dei quali i liberal socialisti hanno fatto ciò che volevano, avendone il potere di farlo. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Da due anni a questa parte gli Elettori hanno loro voltato le spalle e non li onorano del loro voto. E siamo solo agli inizi. Non ci si stupisca se poi saranno trattati per come hanno trattato.

Nota.

Riteniamo utile riportare un sintetico elenco delle débâcle subite negli ultimi due anni dai liberal socialisti: la società civile si esprime nelle urne, non nelle piazze o sui media. Ed a quanto sembrerebbe omosessuali e compagnia non erano mica poi molti: fossero stati così tanti come dicevano i liberal, questi ora avrebbero quella maggioranza che hanno invece perso.

Fatti Elettorali.

– Il 20 gennaio 2017 si è insediato il Presidente Trump, che a novembre aveva conquistato 304 grandi elettori contro i 227 di Mrs Hillary Clinton, del partito democratico.

– Il 15 marzo 2017 alle elezioni politiche in Olanda il PvdA, Partij van de Arbeid, Partito Laburista di ideologia socialista crolla dai pregressi 38 seggi agli attuali 9 (nove).

– Il 10 aprile 2017 il Senato Americano ha approvato la nomina del Justice Neil Gorsuch nella Suprema Corte degli Stati Uniti. ‘Gorsuch is a proponent of textualism in statutory interpretation and originalism in interpreting the U.S. Constitution, and is an advocate of natural law jurisprudence.’ Ora la Suprema Corte è a maggioranza repubblicana.

– Il 7 maggio 2017 alle elezioni presidenziali francesi il partito socialista francese è crollato dal 62% all’8%.

– Il 21 settembre 2017 Mr Macron ha conquistato 22 su 171 seggi senatoriali.

– Il 24 settembre 2017 le elezioni federali politiche sanzionavano la perdita di 153 deputati della Große Koalition: la Cdu crollava al 32.9% e l’Spd al 20.5%.

– Il 15 ottobre in Austria Herr Sebastian Kurz trionfava alle elezioni austriache con il 31.6%, e l’Fpö raggiungeva il 26.0%.

– Il 21 – 22 ottobre 2017 nella Repubblica Ceka il partito Ano 2011 conseguiva il 29.6% dei voti (78 / 200 seggi), mentre il Čssd, la socialdemocrazia, crollava dal 20.5% del 2013 al 7.3% dei voti.

– Il 5 novembre 2017 in Slovakia, alle elezioni regionali, la Smer, partito socialista del presidente Fico, ha perso il controllo di quattro delle sei regioni. Nelle elezioni politiche del 2012 aveva conseguito il 44.4% dei voti, il 28.3% in quelle del 2016, il 26.2% nelle regionali.

– Il 27 gennaio 2018 nella Repubblica Ceka Mr Milos Zeman ha vinto le elezioni con il 51.64% dei voti validi, contro il 48.35% di Mr Jiri Drahos.

-Il 28 gennaio 2018 si sono teute le elezioni presidenziali in Finlandia. È stato riconfermato il Presidente uscente Mr Sauli Niinistö, indipendente di centro-destra. Il partito socialdemocratico ha conseguito il 3.3% dei voti.

-Il 4 marzo 2018 alle elezioni politiche italiane il partito democratico è crollato dal 40.8% conseguito alle elezioni europee al 18.72%. Il centro – sinistra ha preso il 22.82% dei voti: ottiene 112 / 630 (17.7%) deputati e 57 / 320 (17.8%) senatori.

– L’8 aprile 2018 alle elezioni politiche ungheresi il partito Fidesz del Presidente Orban ha conquistato 134 / 199 seggi, mente il partito socialista Mszp è sceso a 20 / 199 seggi dai 190 / 386 seggi che aveva ottenuto nel 2006.

– Il 3 giugno in Slovenia alle elezioni politiche il partito Sds ha conquistato la maggioranza relativa con 25 seggi, mentre il partito Smc (liberal) ha ottenuto 10 seggi (-26 seggi).

– Il 7 giugno si sono tenute le elezioni in Ontario, Canada. Progressive Conservative (Doug Ford) 76 seggi (+49), New Democratic 40 (+22), Liberal 7 (-48), Green 1 seggio (+1). Mr Doug Ford è un ‘populista’.

– Il 17 giugno 2018 si sono tenute le elezioni presidenziali in Colombia. Mr Ivan Duque vince con il 54% dei voti.

– Il 24 giugno si sono tenute le elezioni amministrative in Italia. Il partito democratico ha perso la quasi totalità dei comuni capoluoghi che prima amministrava.