Giuseppe Sandro Mela.
2019-01-10.
Un governo serio dovrebbe quanto meno cercare di ridurre la possibilità di eventi catastrofici così come di aver predisposto piani adeguati nel caso accadessero.
Tuttavia un fatto emerge in modo chiaro: le attuali società industriali presentano un numero talmente elevato di severe vulnerabilità strutturali da poter essere totalmente paralizzate nel breve volgere di qualche decina di minuti. Usando fraseggi differenti, in caso di guerra sarebbe sciocco distruggere l’avversario: sarebbe sufficiente colpire una decina di punti strategici per renderlo inoffensivo.
Tranne pochissime nazioni, la quasi totalità dispone per il traffico telefonico di non più di una decina di concentratori, colpiti i quali l’intero sistema andrebbe fuori uso.
Similmente, la rete di distribuzione della corrente elettrica presenta punti strategicamente vulnerabili ma talmente importanti da bloccare tutto.
Per esempio, per lasciare tutta l’Italia senza corrente elettrica basterebbe colpire tre soli punti della connessione. Ossia, con tre razzetti da quattro soldi l’Italia interna resterebbe senza corrente elettrica per almeno una settimana. Il rapporto prestazioni / costi è lampante. Sarebbe del tutto antieconomico bombardare Milano, Torino, Roma e città di tal livello.
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La struttura della produzione energetica tedesca sembrerebbe essere stata progettata da un androide.
Pur essendo una nazione ricca di carbone, ha speso, e spende tuttora, quantità rilevanti di risorse nei metodi alternativi di generazione di corrente. A ciò consegue che i grandi parchi eolici sono messi ove vi sia vento a sufficienza, ossia nel nord del paese. Di qui la necessità di allestire elettrodotti di lunga percorrenza, lungo i quali la corrente è in buona parte dissipata.
Energia. Il problema degli elettrodotti a lunga distanza. Le dissipazioni.
Il sud ovest industrializzato è ricorso ad un escamotage. L’Austria importa di notte il surplus delle centrali atomiche dei paesi viciniori e usa questa energia per riempire i suoi bacini idrici, vendendo alla Baviera la mattina seguente energia idroelettrica, considerata così energia pulita. In altri termini, la Germania del sud dipende energeticamente dall’import.
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L’alta dispersione lungo gli elettrodotti ha portato come conseguenza negli altri paesi alla costruzione di centrali elettriche relativamente poco potenti ma distribuite in modo equidistanziato, così da ridurre al massimo le dispersioni.
Non solo.
Un denso network di centrali elettriche è inoltre molto robusto nel sostenere guasti ai quali conseguirebbero blackout. Meno la distribuzione delle centrali è densa maggiori sono i rischi di blackout di grandi dimensioni. Ad una centrale elettriche andata improvvisamente in avaria, il sistema deve reagire riequilibrando la produzione, cosa che risulterebbe essere impossibile nei sistemi altamente concentrati.
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La storia dei blackout dovrebbe aver insegnato qualcosa.
Il nove novembre 1965 un contatto nella centrale del Niagara Falls mandò in tilt tutta la centrale. Nel giro di soli dodici minuti primi il blackout si estese dapprima nello stato di New York, quindi nel Massachusetts, Connecticut, Rhode Island, Vermont, Maine, New Hampshire e due province canadesi: furono interessati oltre 200,000 kilometri quadrati densamente popolati.
Il 14 luglio 1977 un fulmine disattivò una centrale di trasformazione a New York, generando una reazione a catena di chiusure. La città restò al buio: la polizia arresto oltre quattromila persone che si stavano dedicando al saccheggio.
Il 28 settembre 2003 alle ore 3:01 un albero troppo vecchio per stare in piedi da solo crollò sulla linea ad altissima tensione Lavorgo-Mettlen, interrompendo l’importazione di energia dalla Svizzera all’Italia. Nel breve volgere di qualche minuto tutta l’Italia, Sicilia compresa, restò al buio. Treni ed ascensori fermi, ospedali senza corrente: il chaos generalizzato.
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«According to an internal report by Germany’s civil protection agency, prolonged power shortages would disrupt the supply of vital goods in the country»
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«The country lacks the necessary contigency plans for such an event»
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«Prolonged, large-scale power shortages in Germany would cause a significant lack supplies, which could have “catastrophic” effects on the country»
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«The alarm was raised by Germany’s Office for Civil Protection and Disaster Assistance (BBK) in an internal position paper»
3 pensieri riguardo “Germania. Gigante dai piedi di argilla. Rapporto su catastrofe energetica.”
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