Pubblicato in: Economia e Produzione Industriale

Italia. Contrabbando di sigarette, un danno da 822 milioni di euro.

Giuseppe Sandro Mela.

2017-07-28.

Sigarette

«Mai in Italia c’è stata una differenza così bassa tra uomini e donne che fumano. Questo ci dicono i dati presentati dall’Ossfad del Centro Nazionale Dipendenza e Doping dell’Istituto superiore di sanità in occasione della Giornata Mondiale senza tabacco. In alcune fasce d’età, anzi, le donne fumano più dei maschi, soprattutto nel Nord del Paese,nella fascia d’età in cui si accende la prima sigaretta (15-24) e nella fascia in cui si smette (45-64). Sono 11,7 milioni i fumatori in Italia e rappresentano il 22,3% della popolazione (22,0% nel 2016). Diminuiscono gli uomini tabagisti: 6 milioni rispetto ai 6,9 milioni del 2016 e ma aumentano le donne che da 4,6 milioni del 2016 salgono a 5,7 milioni. Si tratta della differenza minima mai riscontrata tra percentuale di fumatori (23,9%) e percentuale di fumatrici (20,8%). Gli ex fumatori sono invece il 12,6% e i non fumatori il 65,1%. Si fuma di più tra i 25 e i 44 anni (il 28%) invece nella fascia d’età più giovane, tra i 15 e i 24 anni, fuma il 16,2%. Si fumano in media 13,6 sigarette al giorno con un picco di 14,1 sigarette sul target 45-64 anni. La maglia nera rispetto all’area geografica spetta al Centro dove i fumatori di sesso maschile sono il 26%, al Sud e nelle Isole sono il 25,2% e al Nord il 22,0% ma sono proprio le regioni settentrionali ad avere la maggiore percentuale di fumatrici (24,6%) rispetto a quella dei fumatori (22%). Si fumano principalmente sigarette confezionate (94,3%) sebbene continui costantemente a crescere il consumo prevalente di sigarette fatte a mano (9,6%), significativamente più diffuso tra i giovani e preferito dagli i uomini (16,6%) rispetto alle donne (12,8). L’età in cui si accende la prima bionda è di 17,6 anni per i ragazzi e 18,8 per le ragazze. Il 12,2% dei fumatori ha iniziato a fumare prima dei 15 anni.» [Fonte]

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Riassumendo: in Italia 11.7 milioni di persone fumano abitualmente sigarette, nonostante le numerose campagne anti – fumo. La diminuzione della percentuale dei fumatori si è arrestata da circa sei anni.

Le accise sulle sigarette incidono per il 58.70%, che si innalzerà al 59.1% a breve termine.

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Il mercato nero è l’incubo degli stati proni alla tassazione. Passato un certo livello di imposizione, il mercato nero diventa conveniente. I guadagni sono di un ordine di grandezza tale da giustificare il rischio di ricevere delle multe e reprimende varie.

La storia è piena di esempi. Forse quello più chiaro corrisponde al blocco continentale decretato da Napoleone, i cui eserciti erano equipaggiati comprando gran parte degli equipaggiamenti proprio al mercato nero.

Sarebbe opera di Realpolitik abbassare le accise: quello che si perderebbe in termini percentuali sarebbe surclassato dall’aumento delle vendite legali. Ma in questo, come in tanti altri settori, vi sono preclusioni ideologiche al momento apparentemente insormontabili.

Resta infine un aspetto alquanto strano. Lo stato gestisce le sigarette in regime di monopolio: ufficialmente finanzia costose campagne anti – fumo, ma nel contempo ci perde al diminuire dei fumatori. È una ben strana contraddizione.


Adnk. 2017-07-26. In Italia dal contrabbando delle sigarette un danno da 822 mln di euro l’anno

Tavola rotonda su traffici illeciti organizzata da Philip Morris Italia al Palazzo Comunale di Bari.

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In Italia, il fenomeno del contrabbando e della contraffazione di sigarette alimenta i traffici delle organizzazioni criminali e mafiose, arrecando un danno complessivo quantificabile in 822 milioni di euro all’anno. Inoltre, i prodotti contraffatti non sono sottoposti ai medesimi standard qualitativi di quelli legali, contenendo spesso sostanze nocive e velenose. E’ quanto è emerso dalla tavola rotonda “Contrabbando e contraffazione di sigarette. Una questione ancora aperta”, incontro sul tema della lotta alla contraffazione e al contrabbando di prodotti del tabacco che si è tenuto ieri a Bari, presso la Sala Massari del Palazzo Comunale.

L’evento, organizzato da Philip Morris Italia, rientra nell’ambito delle iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica e i decisori sul tema dei traffici illeciti di sigarette. Obiettivo della tavola rotonda è quello di condividere, insieme alle istituzioni e alle figure coinvolte, dimensioni e possibili soluzioni del fenomeno del contrabbando. “Eventi come questo, che favoriscono il dibattito e l’informazione sul fenomeno del commercio illecito dei prodotti del tabacco – ha sottolineato Pasquale Niglio, responsabile per Philip Morris Italia del contrasto al fenomeno della contraffazione e del contrabbando di sigarette – sono sempre più necessari per consentire una corretta informazione ai consumatori. Rappresentano, insieme al coinvolgimento delle Istituzioni e delle Forze dell’Ordine, uno strumento efficace nella lotta al contrabbando”.

Alla tavola rotonda sono intervenuti, tra gli altri, il vice sindaco di Bari, Pierluigi Introna, l’Eurodeputata al Parlamento Europeo On. Elena Gentile, Roberto Chiara dell’ Agenzia delle dogane – Direzione Interregionale e il Col. t.ST Oriol De Luca, Comandante del Nucelo di Polizia Tributaria di Bari.

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