Giuseppe Sandro Mela.
2017-02-12.
Ad ogni azione corrisponde una reazione eguale e contraria.
Questo principio fisico vale benissimo anche nella realtà umana: si è trattati per come si ha trattato.
È vero che ci siano delle eccezioni, ma sono anche quelle che confermano la regola.
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Il mondo della pubblicità è nei triboli.
I cartelloni pubblicitari affissi lungo le strade sono praticamente ignorati, così come gli annunzi pubblicati sui giornali stampati, che hanno oramai un pubblico molto limitato: sono letti da meno del 2% della popolazione occidentale.
Le campagne telefoniche hanno assunto ritmi ossessivi, e sono orami moltissime le persone che non passerebbero mai a Tim oppure ad Enel Energia per essere stati sottoposti per anni ad un massacrante numero di telefonate fatte nelle ore più strane ed impensabili, con dei poveracci/e che cercavano di piazzare un contratto facendo una vera e propria opera di filibustering. Dicendo un cumulo di scempiaggini.
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Adesso è la volta di internet.
La quasi totalità dei siti che non siano a pagamento ricorre alle inserzioni pubblicitarie per ripianare i costi di gestione. Ma pur tuttavia, anche se ospitano la pubblicità, non hanno usualmente la possibilità di controllarla, di selezionarla.
Come risultato, quasi di norma le inserzioni promettono prestazioni roboanti quanto inconsistenti.
E per di più sono porte in modo insistentemente noioso e ripetitivo.
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Quasi ogni nazione si è dotata di una Agenzia di sorveglianza sulla qualità e veridicità della pubblicità. Queste agenzie costano un occhio della testa e non servono a nulla, anche perché comminano multe irrisorie,quasi di norma applicate su aziende nemiche politiche del Presidente di tale agenzia.
Poi esistono anche tutta una serie di articoli che magnificano un prodotto, direttamente oppure indirettamente. Una sorta di pubblicità occulta.
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Inutile dire come i programmi adblock siano in continua espansione, registrando un +30% all’anno.
«L’utilizzo degli adblock su pc desktop ha raggiunto 236 milioni di terminali (con i 34 milioni aggiunti nel 2016)»
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«il 74% degli utenti americani di adblock dice di abbandonare i siti che hanno dei sistemi per aggirare i programmi per il blocco delle inserzioni»
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«Il 77% invece si dice disposto a guardare pubblicità in determinati formati»
Un pensiero riguardo “Pubblicità. 600 milioni i programmi di blocco installati.”
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