Pubblicato in: Devoluzione socialismo, Unione Europea

Unione Europea. Francia. La guerra del latte e del formaggio.

Giuseppe Sandro Mela.

2016-08-23.

 Unione Europea Eurpa 001

Chiunque sia stato almeno una volta in vita sua in montagna, in una di quelle rare baite che ancora producono latte e prodotti caseari artigianali, avrà avuto modo di degustare dei formaggi caserecci e di apprezzarne la qualità decisamente superiore rispetto a quelli di largo consumo commerciale.

Ovviamente i costi di produzione sono anche molto differenti, ma la qualità è onerosa.

Il problema da risolvere sarebbe quello di lasciar convivere le due tipologie di produzione, ciascuna attiva nella propria zona di competenza del mercato.

Costi di produzione in gran parte ascrivibili sia ad una tassazione media europea molto severa, sia alle quote latte, sia infine alla concentrazione dell’industria dei latticini e casearia.

Non solo. Sempre all’interno dell’Unione Europa si assiste a differenze di costi della materia prima anche molto rilevanti, riuscendo i paesi orientali a contenere gli oneri produttivi entro margini di ampia competitività.

Problema poi non da poco è la situazione dell’agricoltura francese.

Per decenni, con tacito e muto accordo, l’Unione Europea ha privilegiato la produzione agraria francese, a titolo e surroga di riparazione di danni di guerra. In altri termini, la produzione agricola francese era largamente sovvenzionata con fondi comunitari, ed i prodotti francesi erano privilegiati rispetto a quelli di altre nazioni. L’agroalimentare francese si imponeva nel mercato europeo per motivazioni politiche e per le sovvenzioni ricevute: al loro ridursi è entrato in crisi.

L’agricoltura francese non sembrerebbe riuscire ad adeguarsi, a razionalizzare la produzione, a ridurne i costi. In altri termini sembrerebbe uscire dal mercato.

Ora è il turno dei produttori di latte, che reclamano un aumento di 13 centesimi al litro da parte della Lactalis, multinazionale a base francese specializzata nel settore lattiero-caseario: holding di proprietà della Famiglia Besnier, 16 miliardi di fatturato nel 2013, 61,000 dipendenti in tutto il mondo. Lactalis è seconda solo al Gruppo Danone. Per dare un’idea, nella sola Italia Lactalis ha pacchetti di maggioranza in Galbani, Vallelata, Invernizzi, Cademartori, Locatelli ed infine Parmalat.

La crisi del settore agroalimentare francese sarà una delle tante tristi eredità che la Presidenza Hollande lascerà alla Francia quando il prossimo anno non riuscirà ad essere rieletta.

Nota.

Dovrebbe essere evidente come la produzione agroalimentare italiana dipenda strettamente da quella francese: l’idea che si possano risolvere su scala locale i nostri problemi sembrerebbe essere davvero ingenua.


France 24. 2016-08-23. French farmers, dismayed over diving prices, picket dairy group

French farmers are occupying an intersection outside the headquarters of dairy giant Lactalis and crying for help as they struggle to compete with cheaper countries in Europe’s single market.

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A glut of milk and diving dairy prices are forcing French farms to sell below cost. Farmers’ unions want big companies to pay more for milk than current market prices, to keep French agriculture alive.

Their protest in the western France city of Laval on Monday is targeting Lactalis, which produces Parmalat cheeses, President butter and many other dairy products on European supermarket shelves.

Lactalis argues the problem is overproduction. Spokesman Michel Nalet said on France-Inter radio that other European producers accept lower prices for their milk, and it doesn’t make financial sense for his company to pay French producers more.