Pubblicato in: Sistemi Economici

Banco Popolare – BPM. Le rispettive assemblee votano sulla fusione.

Giuseppe Sandro Mela.

2016-10-15.

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Sono in corso le assemblee di Banco Popolare e di BPM per votare la fusione tra i due istituti di credito.

«se passa il “sì” nascerà il terzo polo italiano (alle spalle di Intesa Sanpaolo e UniCredit) e prenderà forma la prima aggregazione post riforma delle popolari».

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Ogni commento potrebbe essere prematuro.

 


France 24. 2016-10-15. Banco Popolare, BPM shareholders vote on historic tie-up

MILAN (AFP) – 

Banco Popolare and BPM shareholders are set to vote Saturday on a proposed merger to create the country’s third-largest lender, a much-anticipated accord expected to consolidate Italy’s troubled banking sector.

It is not yet a done deal: while the Banco Popolare votes are widely believed to be in the bag, there are fears shareholders at the Banca Popolare di Milano (BPM) may sink the merger, with two associations of former BPM employees set against it.

The bank wrote to shareholders Monday to urge them to turn out and cast their ballots at the extraordinary meeting on forging “Banco BPM”, which would be third only to giants Intesa Sanpaolo and UniCredit.

This is an “important choice” in a “context of great uncertainty for the Italian banking system,” BPM’s CEO Giuseppe Castagna and board chairman Mario Anolli stressed in the letter.

The merger has been on the books since March and has since got the green light from the European Central Bank (ECB), which required Banco Popolare to carry out a capital increase for 1 billion euros ($1.1 billion), which the bank duly did.

The merger represents “the best option to lead together and avoid suffering later”, Castagna and Anolli warned.

“The current developments in our industry are an inevitable process, and the dimensional and qualitative jump we will vote for at the assembly will allow us to continue to grow, taking advantage of having made the first move, and face the future with serenity.”

The new bank would have 25,000 employees, 2,500 branches, 4 million customers and would be a leader in northern Italy, one of the richest areas in Europe, managing some 171 billion euros in assets.

With chances for a “yes” win boosted by a large presence of shareholders at the meeting, BPM is covering part of the costs for those who have to travel some distance to attend.

– A record turnout? –

Over 12,000 of the bank’s 50,000 or so shareholders have registered, suggesting a record participation at the vote, which needs a two-thirds majority to be valid.

Two associations of shareholder retirees have called on those casting their ballots not to be intimidated, and vote “no” to stop the creation of a bank which would be a giant with “feet of clay, worn away by an enormous mass of deteriorated credit”.

But the unions, which have negotiated and won concessions on welfare and employee representation, support the merger.

The tie-in would be the first following a landmark reform of cooperative banks passed by Matteo Renzi’s government in early 2015 in a bid to promote consolidation and efficiency.

The reform scrapped restrictions on ownership and voting rules giving shareholders one vote each regardless of their stake.

The collapse of the merger would be a blow to Italy’s troubled lenders, which hold 360 billion euros ($400 billion) of bad loans — about a third of the eurozone’s total — and have been hit by the market turmoil sparked by Brexit.

Should they be left to fend for themselves individually, Banco Popolare and BPM “will certainly be more vulnerable”, particularly regarding foreign investors looking to buy control of the institutions, Milan Polytechnic expert Marco Giorgino told AFP.

A “no” victory “would also be seen, especially by international investors and analysts, as a sign of failure of the Italian banking system to change and increase its stability,” he added.

As far as the unions are concerned, there really is only one choice: “BPM shareholders have the responsibility to vote not only for the future of their bank but also for the entire Italian banking system.”

 


Sole 24 Ore. 2016-10-15. Banco-Bpm, a Verona e Milano si vota per la fusione. La diretta delle assemblee

In 45mila si sono prenotati per partecipare alle due assemblee che, a Rho e a Verona, voteranno la fusione tra la Popolare di Milano e il Banco. Difficile che si presentino tutti, ma l’affluenza sarà comunque elevatissima in una giornata storica per il sistema bancario: se passa il “sì” nascerà il terzo polo italiano (alle spalle di Intesa Sanpaolo e UniCredit) e prenderà forma la prima aggregazione post riforma delle popolari, se passa il “no” ci sarà da rivotare entro fine anno per la spa e si riaprirà il risiko dentro al settore. Dove i pretendenti di Bpm non mancano, come ha ricordato ieri il ceo di Ubi, Victor Massiah.

A Verona la vittoria dei favorevoli all’operazione pare blindata. Molto meno in casa Bpm, dove i precedenti insegnano che nulla va dato per scontato in assemblea. In ogni caso per il progetto degli ad Castagna e Saviotti la strada sembra in discesa: un’ulteriore spinta è arrivata proprio ieri, con la decisione formalizzata ieri in Consiglio di Gestione Bpm di «dare avvio alle attività propedeutiche per la costituzione della Fondazione Bpm – si legge in una nota – che potrà svolgere sin dall’inizio l’attività di sostegno al tessuto civile e sociale del territorio di riferimento della banca, con il coinvolgimento di tutte le anime che ne costituiscono il profilo identitario». Un evidente tentativo di venire incontro a tutti i soci, come si evince dall’ultimo passaggio. Compresi i soci pensionati, in grado di esprimere fino a 2mila-2.500 voci, contrari al progetto.

l presidente del consiglio di sorveglianza, Nicola Rossi, annuncia che non effettuerà «alcuna considerazione» nel merito della fusione col Banco, nel rispetto del suo ruolo di arbitro imparziale dell’assemblea. Rossi ha comunque espresso il suo «dispiacere» per il fatto che la relazione informativa del consiglio di sorveglianza all’assemblea (approvata a maggioranza e con il voto contrario, tra gli altri, dello stesso Rossi) non include «le considerazioni dubitative espresse di volta in volta da alcuni consiglieri, che sono state oggetto di domande e inserite nei verbali consiliari e su cui correttamente il consiglio di gestione ha espresso le proprie opinioni». Rossi avrebbe quindi auspicato «maggiore completezza informativa» e ha spiegato ai soci che i dubbi espressi dai consiglieri riguardavano in particolare «alcuni andamenti della società aggregante (il Banco, ndr), tra cui i trend reddituali e dell’efficienza operativa, nonché sui crediti deteriorati».

 


Sole 24 Ore. 2016-10-15. A Milano circa 1.500 soci a inizio lavori

È iniziata da pochi minuti nei padiglioni della Fiera di Rho-Pero l’assemblea straordinaria della Banca Popolare di Milano chiamata ad approvare la fusione con il Banco Popolare. All’avvio dei lavori, condotti dal presidente del consiglio di sorveglianza Nicola Rossi, sono presenti 1.165 soci, di cui 713 in proprio. Dalla lettura del libro soci è emerso che il fondo Athena Capital di Raffaele Mincione controlla il 4,9% del capitale. Nel frattempo continua costante l’afflusso di persone alla sede assembleare, dove i soci sono accolti dal pressante volantinaggio dei sostenitori del “sì” e del “no” alla fusione. Tra i favorevoli all’operazione ci sono i soci dipendenti (o, almeno, i loro rappresentanti sindacali) e il Comitato soci non dipendenti. Contrarie, invece, le associazioni di soci pensionati. Trascorsi i primi venti minuti di assemblea i soci presenti sono già saliti a 1.483, di cui oltre 800 presenti in proprio. Le votazioni, ha annunciato Rossi, si svolgeranno per alzata di mano con registrazione dei soci minoritari e astenuti.