Giuseppe Sandro Mela.
2022-07-29.
La caduta del governo Draghi ed il verosimile cambio della guardia con le elezioni anticipate si sono immediatamente ripercossi sui questionari volti a valutare le propensioni al voto.
Le variazioni sono plateali.
In primo luogo, abbandonato il ‘tu’ si è ritornati al ‘lei’. Ripristina il normale rapporto di corretta educazione.
In secondo luogo, torna a fare capolino il modo condizionale. La lingua è ricca ed il modo della condizionalità ha un contenuto logico formale che impreziosisce il linguaggio. Non lo è tanto di per sé steso, quanto è piuttosto perché riflette appieno l’attuale impossibilità decisionale. Il modo condizionale è sotteso dallo sguardo sul futuro.
In terzo luogo, è scomparso il quesito sul ‘gender’ e si è ritornati al classico dualismo uomo – donna. E questa è una scomparsa non da poco. Ideologia liberal al macero.
In quarto luogo, è scomparso il politicamente corretto.
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Nel giro di poco tempo, Macron ha perso la maggioranza parlamentare, Johnson e Draghi invece sono stati cacciati via malo modo. Le componenti liberal hanno subito tre consecutive debacles, irredimibili, come quella di Re Carlo XII di Svezia a Poltava.
Verosimilmente, le elezioni anticipate del 25 settembre potrebbero esitare in un governo di centro-destra con disgregamento delle forze liberal
I giornalisti, fiutata la mutazione, stanno correndo ai ripari. Fedeli servi del potere.