Giuseppe Sandro Mela.
2020-03-17.
«Dopo le dichiarazioni di Christine Lagarde della Bce crollano i valori delle imprese strategiche, energia, infrastrutture, ecc»
«Le pecore vengono sempre mangiate dai lupi»
«In queste ore le nostre imprese strategiche sono bocconcini»
«Succede sempre che in situazioni di crisi, come negli anni ‘90 per l’Italia, i grandi predatori della finanza colpiscano i Paesi in difficoltà o ne acquisiscano le ricchezze»
«Il riferimento è alle società che hanno in mano le infrastrutture, acqua, luce, energia, i settori bancario-assicurativi, le telecomunicazioni, la difesa che con questa crisi stanno diventano molto appetibili sui mercati»
«E’ presto fatto capire cosa ha prodotto il record di vendite e perdite in Borsa dell’altro giorno, al – 16,8%»
«Le assicurazioni Generali valgono 18,65 miliardi, Eni 24,14, Intesa San Paolo 25,81 e Unicredit 15,90 (solo per elencarne alcune).»
«basti pensare ad esempio ad Enel che oggi vale 53,53 miliardi mentre a metà febbraio valeva 87 miliardi.»
«Il sistema produttivo italiano è molto fragile in questi giorni, e nelle ore in cui a seguito di mal ponderate dichiarazioni sta precipitando la capitalizzazione di molte imprese, bisogna mantenere molto alta l’attenzione contro il rischio che vi possano essere operazioni speculative che mirino ad acquistare patrimoni industriali, tecnologici e scientifici nazionali, oltre a marchi storici del Made in Italy»
«Anche tra i ministeri circola l’ipotesi di ampliare la Golden share sui nostri asset strategici»
«Perché se gli asset strategici finiscono in un fondo a Berlino, Parigi, Londra o Singapore non ci saranno più bandiere da sventolare e trombette da suonare»
«E’ l’ora di ridare centralità allo Stato»
«Presto i privati, che non stanno più producendo, saranno alle corde»
«Con gli attuali assetti non si è ancora visto qualcuno che concede denaro senza una contropartita ancora più pesante»
«Il governo tedesco non ha chiesto il permesso a nessuno per dire che le banche nazionali metteranno a disposizione fino a 550 miliardi per l’industria tedesca colpita dal virus.»
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Il rischio che gli asset strategici nazionali vedano crescere la componente estera è concreto e reale.
«Fra i Bancari recuperano bene i più volatili con Bper Banca (+22,4%) e Banco BPM (+15%) in testa.
Correggono di un 10% circa i cds a 5 anni su Intesa Sanpaolo e Unicredit che ieri nel finale avevano toccato rispettivamente massimi da ottobre 2013 e da febbraio 2016» [Reuters]