Giuseppe Sandro Mela.
2019-11-04.
Stefano Bonaccini è dal 2014 Presidente della Regione Emilia Romagna e si ricandida per le prossime elezioni del 26 gennaio 2020.
La posta in gioco è il governo della tradizionale roccaforte rossa, da cinquanta anni gestita prima dai comunisti, poi da tutte le loro evoluzioni lessicologiche. Ma dopo che l’Umbria, altro bunker rosso scarlatto, è crollato dando a Salvini il 57% dei consensi sia Mr Stefano Bonaccini sia il partito democratico iniziano a temere che la Lega li detronizzi anche in quella Regione.
È del tutto logico che sul quadro regionale gravi come cappa di piombo la situazione nazionale.
«Dall’inizio del Conte 2 ad oggi il Pd ha perso circa 5 punti, il M5S 3,5 e Leu 1 punto. È vero che nel frattempo è nata Italia Viva, meglio conosciuta come il partito di Renzi, che ha aggregato circa il 6% degli elettori. Comunque sia, anche considerando l’apporto di questa nuova forza – che al momento sembra posizionarsi più come opposizione interna che come un alleato solido – il saldo rimane negativo: -3,5%.
Dall’altra parte della barricata, invece, proprio dal momento in cui è nata l’alleanza giallorossa si delinea un incremento per i partiti del centrodestra. La Lega, che aveva lasciato a terra circa 5 punti di consenso dopo l’apertura della crisi agostana, è ritornata un po’ alla volta sulle dimensioni del risultato raccolto alle europee, ed oggi è al 33,2%, mentre il partito della Meloni continua a crescere arrivando al 9%. Si aggiunge poi Forza Italia, che seppure lontana dagli allori degli scorsi anni, è aumentata di circa 2 punti.
Pertanto il saldo di questa coalizione è +6,7%. Questo per dire che letto in questa maniera il risultato delle elezioni regionali della scorsa domenica non ha rappresentato una particolare novità, cioè si sono riconfermate in terra umbra le stesse tendenze che già si registravano da tempo a livello nazionale. ….
La maggioranza assoluta degli elettori, il 56%, esprime un parere negativo sui provvedimenti contenuti nella manovra finanziaria, il 62% pensa che le tasse aumenteranno ed il 45% ritiene che la qualità della propria vita peggiorerà nel corso del prossimo anno …. solo una minoranza degli elettori (34%) esprime fiducia nella squadra di Conte» [Quotidiano.net]
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L’esperienza umbra insegna che i sondaggi di alcuni istituti sono grossolanamente alterati a favore dei partiti attualmente al governo: i relativi risultati sono da leggersi con grande cautela. Nel tentativo di restare equilibrati, sembrerebbe di intravedere un lievissimo vantaggio della coalizione di centrodestra.
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«Il governatore emiliano, preoccupato, lancia un appello ai parlamentari dem su auto aziendali e plastic tax»
«Scrivo ai parlamentari eletti qui: la questione auto aziendali gestita come peggio si potesse e qui dove cresciamo più di tutti e con la disoccupazione al 5% rischia di farci pagare prezzo alto. Sono bombardato dai nostri elettori non dagli altri. Ps: anche la tassa sulla plastica se non mettete alcuni correttivi ed incentivi la paghiamo qui, non altrove»
«Non condivido il provvedimento sulle auto aziendali per come è stato impostato e sono sicuro, come mi hanno garantito il ministro Gualtieri e Misiani, oltre allo stesso Zingaretti, che verrà decisamente modificato o addirittura cancellato»
«La plastic tax non colpisca imprese e lavoro»
«Il presidente Bonaccini ha ragione: chiunque sia a contatto col mondo produttivo sa che una tassa sulle auto aziendali e una tassa sulla plastica produrrebbero effetti negativi per le aziende e per i lavoratori impiegati in quelle stesse aziende»
«Sono da evitare e ci impegneremo per questo (come lo abbiamo fatto con successo su aumenti iva, tassa sui telefonini, incremento irpef agli agricoltori, imposta catastale e gasolio agricolo, cedolare secca, imposte catastali per acquisto prima casa)»
«Il governo amico di Bonaccini sta preparando una manovra ammazza-Emilia Romagna»
«la cosiddetta ‘plastic tax’, rischia di colpire il distretto del biomedicale di Mirandola»
«il salasso sulle auto aziendali, penalizzerà migliaia di lavoratori delle circa 400 mila aziende del nostro territorio, ad altissima densità industriale»
«La manovra “Danneggerà particolarmente l’Emilia, che ospita l’ultimo zuccherificio rimasto in Italia, il Coprob di Minerbio, e l’intera filiera di settore, oltre che il mondo della trasformazione»
«La nuova trovata della tassa sulle cartine e sui filtri, che rischia di impattare su 250 aziende e grossisti in Emilia-Romagna ed oltre 100 rappresentanti che non potranno più vendere questo genere di prodotti, perché tutto dovrà passare dal monopolio di Stato che sarà l’unico titolato a vendere»
«Ancora una volta il Pd si dimostra nemico di lavoratori, imprese e mondo produttivo. …. se l’Emilia-Romagna cresce è solo per la capacità e la lungimiranza della propria gente, nonostante il freno imposto dal Pd»
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