Giuseppe Sandro Mela.
2019-09-11.
In succinta sintesi, alle elezioni europee il Partito Popolare Europeo e quello Socialista hanno perso assieme un centinaio di seggi, perdendo così la maggioranza.
Sia Weber, il candidato del Ppe, sia Timmerman, il candidato del Pse, sono stati bocciati dal Consiglio Europeo, che ha proposto Mrs von der Leyen, nome suggerito da Frau Merkel che si era previamente accordata con i polacchi e con gli ungheresi, che infatti la hanno votata.
Il quadro politico che ne risulta è dilacerante. Nessuno schieramento politico è in grado di imporre la propria volontà politica, mentre tutti hanno la concreta possibilità di bloccare quella altrui. Non da ultimo, esercitando il diritto di veto.
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Ci si deve quindi aspettare una lotta serrata, ove di volta in volta una componente riesca a conquistarsi un pezzettino di potere, vero o presunto essere tale. Non ci si faccia impressionare dalle grida di vittoria oppure dai lamenti della sconfitta: saranno solo scaramucce. Nessuna componente è in grado di ottenere una vittoria assoluta.
I candidati alle Commissioni dovranno sostenere una audizione in seno al parlamento europeo, che esprimerà quindi su ciascuno di essi un parere, parere che però non sarà vincolante: alla fine sarà la sola Mrs Ursula von del Leyen a decidere i nomi dei Commissari.
Al momento, due di essi sono critici.
Mr László Trócsányi, nominalmente un indipendente, è talmente vicino al Fidesz di Mr Orban da essere stato nominato ministro della giustizia. Lui ed il candidato polacco, Mr Janusz Wojciechowski, membro del PiS, sono la pulpite purulenta dei liberal socialisti europei, i quali li odiano quasi più di Mr Salvini.
Sui loro nomi si scontreranno la fazione liberal e quella che supporta Mrs von der Leyen.
Sarà una gran bello spettacolo.
Spettacolo che si consumerà mentre l’Unione Europea prosegue a grandi passi verso una profonda depressione del suo sistema economico. Ma è certamente più facile parlare del the rule of law che di come uscire dalla crisi.
Nota.
I maligni, ma si sa che i maligni sono tali, hanno notato che Mrs von der Leyen abbia trovato un posticino di consolazione per il socialista olandese Mr Frans Timmermans “sarà vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, che deve essere il marchio di fabbrica europeo”, mentre al momento non risulta che qualche briciolotto sia rimasto per Herr Weber.
László Trócsányi officially nominated for the new Enlargement Commissioner
BRUSSELS – Former Minister of Justice of Hungary László Trócsányi is officially nominated for the position ‘Neighbourhood and Enlargement’ portfolio in the Commission of Ursula von der Leyen. The news was announced today at the press conference in Brussels, where von der Leyen announced her picks for 27 portfolios in her administration. Despite rumors that Dubravka Šuica of Croatia is going to be nominated for this position, she instead received a nomination for “Democracy and Demography” portfolio. All candidates for the Commissioners will have to go through a hearing process in front of the relevant committees of the European Parliament, and the EP will vote for the Commission as a whole before 1 November, when its mandate officially begins.
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Ma chi è László Trócsányi?
«Commissario alla Politica di vicinato e negoziati per l’allargamento (Ungheria, Popolari)
Ha 63 anni ed è stato professore universitario di diritto europeo e ambasciatore in vari paesi, ma negli ultimi tempi è noto soprattutto per il suo incarico da ministro della Giustizia nel governo guidato da Viktor Orbán, che ha reso l’Ungheria uno stato semi-autoritario. Negli ultimi anni Trócsányi ha promosso leggi che hanno di fatto criminalizzato le ong che si occupano di migranti e portato alla chiusura della famosa Central European University. La parlamentare europea Liberale Sophie in ’t Veld ha detto al Guardian che considera la sua nomina «una provocazione», ed è probabile che Trócsányi subirà una lunga e severa audizione al Parlamento Europeo.»
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Ansa. 2019-09-10. Presidenza Finlandia Ue, giro vite per rispetto stato diritto
Ministra Helsinki a Ft, taglio fondi a chi lo infrange
BRUXELLES – La “Finlandia utilizzerà la sua presidenza dell’Ue per spingere affinché si adottino i controversi piani di Bruxelles che mirano a tagliare i fondi Ue agli Stati che violano lo stato di diritto, arrivando così ad una vera e propria resa dei conti con diversi stati dell’Europa centrale e orientale”. Lo scrive in un’intervista al Financial Times Tytti Tuppurainen, ministro degli affari europei finlandese, convinta che la protezione dei valori europei sia di “fondamentale importanza” in quanto “regimi più o meno totalitari” sono aumentati in tutto il mondo.
L’intenzione di Helsinki di rendere lo stato di diritto la “priorità della sua presidenza di turno” potrebbe “alimentare ulteriormente le tensioni con alcuni paesi come l’Ungheria e la Polonia, che sono già al centro di processi disciplinari dell’Ue per presunte violazioni delle regole e dei valori dell’Unione, scrive il quotidiano. “Non si tratta di portare via i soldi da alcuni paesi”, ha precisato la ministra. “È una misura preventiva ed è destinata ad applicarsi a tutti gli Stati membri”.
“La presidenza finlandese dell’Ue vuole rafforzare lo stato di diritto, proponendo tagli ai fondi per chi secondo la Commissione non rispetta le regole dello stato di diritto. Questo è il primo regalino dell’Europa agli amici dell’Est che sono risultati decisivi per eleggere von der Leyen”, scrive su Twitter l’eurodeputato della Lega Marco Zanni.
3 pensieri riguardo “Commissione Europea. Si preannunciano scontri ferocissimi.”
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