I tassi di interesse sui titoli di stato italiano stanno risalendo, lentamente ed implacabilmente.
Lo stato italiano spenderà quindi di più per pagare gli interessi, e ciò accade in un momento, diciamo così, non dei più floridi.
Chi non avesse venduto per tempo i Btp si ritroverebbe in una situazione non idilliaca: per esempio, il Btp2040 5% aveva raggiunto una quotazione di 164, ma oggi vale 127.79.
Così, abbiamo finalmente una legge sulla nuzialità dei differentemente pensanti e senzienti, che godranno anche di laute pensioni di reversibilità perché l’Italia è un paese straricco, ma sui Btp trentennali pagheremo il 3.7% di interesse.
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Pagheremo. Eh, eh, eh, eh…. Fino quando ci sarà ancora un centesimo in cassa.
ROMA, 13 FEB – Tassi in rialzo nell’asta di Btp a 3, 7 e 30 anni. Il rendimento medio del triennale è salito a 0,25% da 0,06% dell’asta di gennaio, quello del sette anni a 1,59% da 1,15% del mese scorso e quello del 30 anni marzo 2047 al 3,43% da 3,14% dell’ultima asta di novembre. Venduti anche due titoli non più in corso di emissione (off-the-run) maggio 2020 e agosto 2039 (tasso 3,31%). Assegnati in tutto 8,5 miliardi di euro, il target massimo prefissato, a fronte di richieste che hanno superato i 13 miliardi.
Un pensiero riguardo “Che si diceva? Asta BTP con tassi al 3.43%. E siamo agli inizi.”
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